Hellas Verona, Viviani: "Indimenticabile il mio esordio contro la Juventus. Luis Enrique? Grande allenatore, aveva bisogno di più tempo"
L'ex giallorosso Federico Viviani ha parlato all'AS Roma Match Program. Ecco le sue parole:
Come stai vivendo le ore che precedono la sfida contro la tua Roma?
“Una grande emozione: a Roma ho passato 7 anni importantissimi. Sono cresciuto con la maglia giallorossa addosso. La Roma mi ha fatto diventare un calciatore vero”.
Con la Roma Primavera hai vinto uno scudetto e il tuo gruppo era formato da giocatori molto forti, come Barba, Antei, Politano e Florenzi...
"Eravamo un grandissimo gruppo, stavamo bene insieme in campo e fuori. È indubbio il valore di mister De Rossi, un allenatore che ha la grande dote di non far mai sentire le pressioni ai suoi giocatori, che ha portato un gruppo fino al calcio che conta. Ci si allenava sempre con il sorriso”.
Come valuti Florenzi terzino?
“Alessandro ha la duttilità di ricoprire parecchi ruoli, una qualità così marcata che hanno in pochi”.
Cosa ricordi del periodo in Prima Squadra con Luis Enrique, il quale aveva parlato bene di te a fine ritiro?
“Io non avevo letto i giornali quel giorno e fu Nicolas Burdisso a dirmi che il mister aveva parlato bene di me. Gli devo molto, ha creduto in me da subito e mi ha portato avanti. Mi è stato molto vicino anche il vice De La Pena, spesso si metteva dietro la porta in allenamento e mi consigliava come muovermi…”.
Come mai non andò bene con Luis Enrique?
"Si capiva sin dai primi momenti che era un grande allenatore. Voleva far giocare la palla alla squadra anche in condizioni di difficoltà”.
Cosa accadde?
“Roma è sempre stata croce e delizia. I tifosi sono molto appassionati e vicini alla squadra. E vogliono i risultati… presto. Il mister avrebbe avuto bisogno di un po’ di tempo, di un ciclo di due tre anni per far valere il suo credo calcistico”.
Il 12 dicembre 2011 il tuo esordio con la Juventus all'Olimpico...
“Nella settimana precedente la gara il mister mi aveva provato tra i titolari e si parlava infatti di un mio possibile impiego. Ma quando il mister, un’ora prima della partita, mi ha detto che sarei partito dal primo minuto non è stato possibile non emozionarmi. Esordire nell’Olimpico gremito, davanti a sessantamila spettatori, una sensazione che non dimenticherò mai”.
Poi a fine stagione andasti in prestito in B...
“Fu una scelta condivisa con il direttore e la società. Confesso che non fu facile lasciare un palcoscenico di primo livello come la Roma, ma sono stati anni importanti, determinanti per la mia crescita umana e professionale”.
Cosa ti aspetti da questa stagione?
“Mi impegnerò al massimo per poter crescere ancora, per cercare di migliorare i miei difetti. La società mi ha dato fiducia, il nostro obiettivo primario è la salvezza, raggiungere quaranta punti, poi tutto quello che viene in più…".
Un giudizio su Garcia?
“Non ho mai avuto modo di parlarci personalmente, in questi anni sono sempre stato in contatto con il Direttore. Mi sembra un allenatore con una forte personalità. Appena arrivato ha fatto subito parlare di sé. Nelle sue dichiarazioni si evidenziava un gran coraggio sempre per il bene della squadra”
Ti piace la Roma di questa stagione?
“È una corazzata che si è rinforzata tanto. Può lottare fino alla fine per importanti obiettivi”.
De Rossi è sempre il tuo idolo?
“Certo. Un giocatore completo e fortissimo. Con tutti i consigli e le cose che mi ha detto quando ero alla Roma… Un campione completo dentro e fuori dal campo. Da calciatori come lui hai solo da rubare con gli occhi”.
Quale giocatore vorresti togliere alla Roma?
“Se potessi togliere una pedina alla Roma sceglierei sempre e comunque il Capitano! Nonostante l’età è dotato di una intelligenza e di doti davvero uniche. È il calciatore più forte con cui ho avuto la fortuna di giocare. È quello che ha sempre le qualità di cambiare il volto delle partite. A doti tecniche soprannaturali che gli ha dato madre natura unisce la voglia di migliorare sempre. Mi ricordo che ad ogni ritiro si presentava sempre al top della forma… anche questo è uno dei suoi segreti”.