De Rossi: "La stagione non è disastrosa, ma potevo fare meglio. L'esempio è l'Atalanta". VIDEO!

27.05.2024 19:45 di  Gabriele Chiocchio   vedi letture
Fonte: dall'inviato Andrea Gonini
De Rossi: "La stagione non è disastrosa, ma potevo fare meglio. L'esempio è l'Atalanta". VIDEO!
© foto di Andrea Gonini

Ecco le dichiarazioni di Daniele De Rossi durante il suo intervento agli odierni Premi USSI.

La maglia della Roma è una seconda pelle. Il tuo sogno era allenare la Roma, partiamo dalla chiamata dei Friedkin. 
“Scusate la voce ma il giorno dopo la partita è sempre debole. Non mi hanno telefonato ma hanno mandato un messaggio su Whatsapp e mi è stato comunicato il luogo e l’ora dell’incontro. Sono andato con entusiasmo e con un pizzico di paura. La situazione non era delle più semplici. Siamo alla fine della prima parte di un percorso. Sono onorato di aver allenato la mia squadra del cuore, ma siamo all’inizio di tutto il percorso e di quello che andremo a fare nei prossimi anni sperando sia sempre più positivo”.

Hai raccolto un’eredità importante.
“Quando le cose vanno meno bene mi trattano com'è giusto che sia. Non ho sostituto Mourinho ma ho continuato il suo lavoro portando le mie idee. Non dobbiamo fare paragoni ma sto cercando di fare il massimo. L’ultimo mese ci lascia l’amaro in bocca perché non abbiamo raggiunto quel sogno che sembrava alla portata. Il giudizio però di questi mesi è positivo. Sto già pensando al futuro. Non è il risultato dell’Atalanta che non ci ha portato in Champions ma i nostri. Eravamo molto lontani quando siamo arrivati. Eravamo partiti in quarta poi mi è mancato qualcosa. Stiamo lavorando ma non iniziamo oggi. Già nelle ultime settimane avevamo iniziato a programmare per riportare la Roma dove è sempre stata. Era superiore a livello di classifica e dobbiamo ritrovare quel piazzamento nelle zone alte”.

Ti augurano la carriera di Capello. 
“Lui mi ha lanciato quindi mi piacerebbe rilanciare un ragazzo di 18 anni come ha fatto con me. Ha girato tanto e vinto molto. È un augurio che fa piacere. È la seconda volta che prendo questo premio, sono passati 10 anni. È stata premiata una ragazza del 2007 e mi sento vecchio. Mia figlia è del 2005, questo secondo lavoro mi dà la possibilità di trasformarmi da calciatore vecchio ad allenatore giovane. Ho grande voglia ed entusiasmo. Pensiamo a ripetere la mia carriera da calciatore che è stata di livello altissimo. Difficile rifarla tutta nello stesso club per quanto ci si stufa presto degli allenatori, vorrei arricchirla con dei trofei, restando sempre alla Roma mi sono privato di qualche trofeo. Con un bel progetto possiamo tornare ad alzare qualche coppa”.

Su Dybala. 
“Bisogna sempre essere pronti. Mi dicevano che aveva spesso problemi fisici. Quando sono arrivato è sempre stato il primo ad andare forte in allenamento. Gli abbiamo chiesto di andare a rincorrere qualche giocatore e ha dato grande disponibilità e sono sono soddisfatto del rapporto con lui. Mi tengo stretto tutti i miei giocatori. Adesso non diremo nulla a voi, però è il momento di fare, non di dire. Nel calcio si fanno dei progetti che vengono scombussolati dalle decisioni del calciatore o del procuratore. Dire oggi questo rimane un boomerang. Dobbiamo essere bravi anche dal punto di vista della comunicazione".

Queste le sue dichiarazioni a margine dell'evento.

Un bilancio del suo viaggio in giallorosso?
"Non è stata una stagione disastrosa, ma si poteva, potevo fare meglio. Volevo riportare la Roma in Champions e in finale di Europa League, ma sono state fatte le cose in maniera corretta e soprattutto bisogna farle adesso affinché la Roma possa salire di livello".

Questa Roma quanto è distante dalla sua idea?
"Non è questione mia o di un altro allenatore. Quando uno trova una squadra creata da altre persone per forza è un po' diversa. A me piace l'avere le stesse idee della società, ieri sera ci siamo confrontati riguardo a quello che dobbiamo iniziare a fare. Mi fa piacere avere le stesse idee del DS e di Lina Souloukou, coincidono. Non sempre le idee sono facili da portare a termine, ma abbiamo anche piani B, C, D, ecc. Io sono fiducioso".

Cosa si porta dietro per il futuro?
"La partita di ieri l'avevamo preparata dal punto di vista mentale, ci sono partite che ufficialmente non contano niente ma i giocatori devono rispettare la classifica, i tifosi e la professione. Io ho visto questo atteggiamento".

Corsa, fame... cosa aggiungere per il futuro? Come si migliora la capacità di segnare?
"Io sono quello che deve dargli gli strumenti per segnare, io voglio dargli qualcosa in più, voglio metterli nelle condizioni migliori. A volte i risultati hanno un po' coperto... Ci resta il finale poco dolce del campionato, anche se quella di ieri è stata una partita strana e decisa da un giocatore che doveva essere espulso pochi minuti prima. Abbiamo finito con le pile scariche e dobbiamo fare in modo di migliorare, l'esempio è ancora l'Atalanta che per me lo è da molti anni. Dobbiamo avere quel tipo di atteggiamento sia fisico che mentale".

Ci speravate nella sconfitta della Dea per l'accesso alla Champions League?
"Non avevo dubbi che l'Atalanta avrebbe fatto il proprio dovere. Anche contro di noi dovevano sembrare stanchi e distratti dalla Coppa Italia. Ma la squadra è costruita così, per fare queste cose. Non avevo dubbi, hanno fatto il loro e non mi aspettavo che ci avrebbero fatto qualche cortesia. Dovevamo fare noi qualche punto in più durante l'anno".

Cosa vi siete detti con i Friedkin?
"Abbiamo parlato delle nostre cose, delle nostre opinioni. Da oggi che la stagione è finita dobbiamo cominciare a programmare".

Quale sarà il budget di mercato?
"Ne parleremo io e la società, non sono cose che si dicono pubblicamente. Sono cose che si gestiscono fra le mura di Trigoria".