Tesi, antitesi e la sintesi di De Rossi

22.02.2024 12:15 di  Alessandro Carducci  Twitter:    vedi letture
Tesi, antitesi e la sintesi di De Rossi
Vocegiallorossa.it
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“Hanno segnato 8 giocatori diversi con me ma non mi interessa, può segnare anche sempre lo stesso purché si vinca”. Mentre tutti i quotidiani lodano e sottolineano l’abbondanza di giocatori che, con De Rossi allenatore, vanno in gol, il tecnico giallorosso rimane con i piedi per terra. Della serie: va bene tutto, bello che segnino in tanti ma l’importante è portare a casa il risultato.

BUON SENSO E PRATICITÀ – Un senso pratico che racchiude perfettamente la sintesi del De Rossi pensiero: un allenatore votato al bel gioco ma che non è, di certo, un cosiddetto filosofo del calcio, espressione utilizzata spesso in senso dispregiativo nei confronti di qualcuno che teorizza il bel gioco, praticando il possesso palla ma senza tenere in mente l’obiettivo principale, i tre punti.

TESI, ANTITESI E SINTESI – Anzi, spesso l’opinione pubblica si divide tra chi pensa in particolare al risultato, anche giocando con lancioni lunghi o difendendo la propria porta, e gli esteti del calcio, che predicano il bel gioco come unica via per la bellezza e per la salvezza eterna. Posto che, alla fine, ogni allenatore semplicemente sceglie la soluzione ritenuta più idonea per vincere, De Rossi rappresenta una sintesi tra la tesi (conta solo il risultato) e la sua negazione (conta il modo con cui si arriva al risultato stesso). La sintesi è la volontà di dominare il gioco, di avere la palla ma non per un vezzo estetico ma per arrivare nel modo migliore, e più pratico possibile, ai tre punti. L’obiettivo non è segnare tanto e divertire tutti, ma vincere. Vincere dominando la palla, il contesto, gli spazi e, quindi, la partita.