De Rossi è anche la nonna che fa i dolci: la sua Roma ha già eguagliato il numero di vittorie in trasferta di quella di Mourinho

20.02.2024 08:07 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Il podcast di Luca d'Alessandro
De Rossi è anche la  nonna che fa i dolci: la sua Roma ha già eguagliato il numero di vittorie in trasferta di quella di Mourinho
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Uno dei principali problemi della Roma, in questa e nelle passate stagioni, era quello del rendimento esterno. C'era una Roma allo Stadio Olimpico e una Roma in trasferta. 2 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte lontano dalla capitale (per un totale di 8 punti su 30 a disposizione), 6 vittorie, 3 pareggi e 1 sconfitta tra le mura amiche (per un totale di 21 punti su 30 punti a disposizione). Questo lo score giallorosso fino a che si è seduto sulla panchina della Roma lo Special One. Il rendimento in trasferta è stato uno degli argomenti che di fatto hanno incrinato ulteriormente il rapporto tra la squadra e l'allenatore. "Con qualche squadra mi piaceva più giocare in trasferta che in casa. Qualche gang di banditi godeva del giocare fuori casa. Noi come squadra non lo facciamo però, c'è gente alla quale piace il conforto di casa perché gli manca la mamma o la nonna che gli fa il dolce". Ve le ricordate queste parole? Una conferenza che è diventata iconica. C'è un dato che in queste prime 5 partite in Serie A, della Roma di De Rossi, emerge ed è proprio nei risultati in trasferta. La nuova Roma ha ottenuto esattamente le stesse vittorie della vecchia Roma lontano dall'Olimpico: 2 in appena 2 partite. 

Ora i dati vanno contestualizzati, perché altrimenti sarebbe solo un criticare Mourinho e un enfatizzare De Rossi. Le vittorie con Mou in panchina sono state contro il Cagliari 1-4 e contro il Sassuolo 1-2. Le altre partite sono state tutte o quasi big match: Inter, Lazio, Bologna, Juventus e Milan. Qui la Roma ha sempre perso, tranne che nel derby terminato 0-0. A queste però vanno aggiunte le brutte sconfitte contro l'Hellas Verona e il Genoa e il pareggio in extremis subito dal Torino. Quindi se da una parte Mourinho ha dovuto affrontare tutte le trasferte più difficili della stagione (eccetto Napoli), dall'altra la fragilità della squadra la si è vista anche contro le squadre medio-piccole. Di fatto, però l'approccio con cui venivano affrontate queste partite era diventato ingestibile.

De Rossi, nel suo 2/2 (1-2 contro la Salernitana e 0-3 contro il Frosinone) non è che abbia dominato o stravinto le partite, anche nel match contro la squadra di Di Francesco dove il punteggio dice una cosa, l'andamento della partita in campo ne ha detta un'altra. C'è un però. A Salerno la Roma ha vinto, nonostante fosse una squadra in pieno rodaggio, a Frosinone la squadra ha vinto nonostante fosse una squadra sperimentale, con ben 7 cambi rispetto alla trasferta di Rotterdam, giocatori che non avevamo mai giocato insieme dal primo minuto e senza quel Dybala, considerato una conditio sine qua non di vittoria. 

Il pugno duro De Rossi lo ha avuto, ma in un'altra maniera. Perché se non è "la nonna che fa i dolci", con Huijsen, e lo ha detto lui stesso, si è comportato da "padre" (vista anche l'età in comune del giovane olandese con la figlia del mister) e lo ha punito sul campo, negandogli 45' di Serie A, senza troppe critiche o senza sminuire gli altri per esentarsi da colpe

Quasi sicuramente questa Roma otterrà un rendimento migliore di quella precedente, per coincidenze di calendario come già scritto, ma il discorso è quasi sempre lo stesso: certi dogmi, diventati ormai postulati, come quello che serviva una squadra di banditi per fare questo o quello, stanno venendo ridimensionati. Anzi, certi atteggiamenti, come quello di Huijsen vengono immediatamente fermati sul nascere o stigmatizzati (come ha fatto poi Azmoun).