Di Francesco: "Divento matto perché non siamo continui, non possiamo essere una squadra di livello. Abbiamo rischiato di perdere. Kluivert? Voglio di più". VIDEO!

28.01.2019 08:44 di  Andrea Cioccio  Twitter:    vedi letture
Di Francesco: "Divento matto perché non siamo continui, non possiamo essere una squadra di livello. Abbiamo rischiato di perdere. Kluivert? Voglio di più". VIDEO!
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Di Francesco a Sky Sport

Perché due volti differenti tra primo e secondo tempo? Bella domanda... Avevamo preparato la partita in un certo modo, loro rimanevano spesso uomo contro uomo, abbiamo cercato bene la verticalità. È una caratteristica mentale che prendiamo queste rimonte, non è la prima volta, quando io dico che non siamo guariti totalmente questa è la dimostrazione, se prepariamo una partita in un certo modo... Diamo i giusti meriti all'Atalanta, ma se stai avanti 3-0 non puoi buttare tutto all'aria così, anzi è pure andata bene con il pareggio. La gestione del risultato? Gestire non significa arroccarsi, noi dobbiamo essere aggressivi e ripartire velocemente sapendo che loro hanno l'uomo come riferimento, abbiamo perso troppi duelli individuali, di conseguenza se ti abbassi l'Atalanta ti uccide, non siamo stati continui, tanto demerito nostro, è stata un'ingenuità prendere gol a tempo scaduto nel primo tempo. Quando si fa una partita dove una squadra come l'Atalanta è forte fisicamente, noi dobbiamo rispondere e non farci anticipare, su questo non siamo stati puliti, non abbiamo addormentato la partita, ho dovuto rinforzare la linea difensiva, arrivavano da noi con troppa facilità, prima invece si era lavorato bene. Io divento matto perché non siamo continui, è già successo altre volte, non possiamo essere una squadra di livello se non cambiamo questo aspetto, alle prime difficoltà non puoi dare il pallino del gioco agli avversari. Zaniolo? Ha fatto benissimo in quel ruolo, ha dato duttilità e ha costretto Gasperini a cambiare marcatore. Kluivert? Io voglio di più, non deve solo difendere, deve anche fare male”.

Di Francesco a Roma Tv

"Stato d'animo? C'è rammarico per aver buttato il primo tempo straordinario con un secondo tempo sotto tutti i punti di vista deludente, per l'approccio, per la gestione generale della partita. Nel primo tempo eravamo stati bravi ad accorciare, nel giocare con la palla, nell'andarli ad aggredire nella loro metà campo quando potevamo, con ripartenze veloci e palle in verticale. Nel secondo tempo non si è vinto niente di questo. Poca cattiveria, troppi duelli persi, non è la prima volta che succede una cosa del genere. Mi auguro che la vera Roma sia quella del primo tempo. La spiegazione? Datemela voi, io non ci riesco a trovarla. In alcuni momenti della gara manca la personalità, dobbiamo tirarla fuori e migliorare, è una cosa troppo palese. Come fai a pensare ad un secondo tempo del genere dopo un primo giocato così bene? Questo fa riflettere, l'anno scorso le partite difficili e sofferte le portavamo comunque a casa. Nel primo tempo siamo stati qualitativi, belli, spumeggianti, nel secondo tempo il contrario. Loro erano animali quando ti pressavano. Problema psicologico? C'è anche un aspetto inconscio, non è che sul 3-0 vogliamo andare a regalare la partita agli avversari. Alle prime difficoltà non riusciamo a ritrovare quello che ci aveva portato a fare le cose buone, col Torino è successa la stessa cosa, poi siamo stati bravi a segnare il gol della vittoria. Nel finale abbiamo ritrovato un po’ di equilibrio ma la sensazione era la stessa, che se c’era una squadra che poteva vincere erano loro e non noi. Anche l’aspetto fisico ha determinato questo, loro hanno fatto sicuramente meglio. Mi fa rabbia pensare a questo secondo tempo qua, magari si può soffrire l’ultimo quarto d’ora ma da quando siamo entrati non c’è mai stata la sensazione di potergli fare male. La squadra accuserà il colpo o reagirà? La partita infastidisce, per come si era messa e come è finita. Dobbiamo essere bravi a ripulirci subito. Gestire una partita non significa non correre più e schiacciarci, è il contrario, e invece è quello che abbiamo fatto. Accorciare e andare sul portatore di palla ci ha permesso di fare bene nel primo tempo, nel secondo tempo vinci 3-1 e devi avere la capacità di avere maggiore equilibrio. Di questo ho visto tutto troppo poco, ed è un peccato perché il primo tempo era stato esaltante. Il gol subìto dopo il rigore sbagliato? Viene da un nostro errore di disimpegno, è inaccettabile, per gestire la palla bisogna correre. Prima o poi gli uomini te la prendono. Nel primo tempo siamo stati bravi a trovare sbocchi e a muovere la palla, nel secondo tempo non si è visto niente e non siamo esistiti sotto tutti i punti di vista".

Di Francesco a Radio Rai

"Noi abbiamo fatto un gran primo tempo, nella ripresa non siamo scesi in campo. L'Atalanta ha meritato anche per nostri demeriti. Abbiamo perso troppi duelli. Nel primo tempo ho visto una grande Roma, soprattutto per come avevamo preparato la partita. Per addormentare le partite devi comunque muoverti, da fermo ti vengono a prendere e prima o poi perdi palla. Toloi avanzato ci ha creato problemi? Non mettendoli mai in difficoltà dai la possibilità a giocatori simili di avanzare. Nel primo tempo hanno pensato più a difendere, nel secondo loro hanno alzato il ritmo. La squadra è retrocessa troppo nel secondo tempo? È questo il concetto, la squadra non è capace a farlo, può essere un discorso sia fisico che mentale. Non è la prima volta che ci accade, ma in questo senso la squadra ti fa diventare matto. Adesso sono troppo arrabbiato per analizzare, mi è sembrato di vedere due squadre differenti, ma erano gli stessi 11 del primo tempo".

Di Francesco in conferenza stampa

"Qual è il problema? Aiutatemi voi. Sicuramente ci può essere un problema fisico ma non può essere quello per tutto il secondo tempo. Abbiamo visto una squadra fare una partita quasi perfetta nel primo tempo, tranne per un gol al 45′ che ha rianimato l’Atalanta. Loro sono una squadra contro la quale sappiamo che se perdi un po’ le pressioni, le aggressioni o cerchi di andarli a infastidire, portano sempre più uomini ad attaccare e sono avvolgenti nella loro azione. Noi siamo stai troppo passivi e troppo poco qualitativi nel secondo tempo, a dispetto di un grande primo tempo, e questo ti fa rabbia perché una squadra che vuole essere grande e diventare grande non può permettersi di farsi recuperare determinati risultati e non è la prima volta. Credo che sia più un aspetto mentale e ovviamente poi di conseguenza viene poca qualità nel gestire la palla e anche fisicamente, nonostante i cambi, non abbiamo ritrovato un po’ di freschezza o di lucidità. Anzi, alla fine abbiamo più rischiato di perderla che di vincerla. Kluivert e Florenzi? Io penso che abbiamo avuto più difficoltà prima dei cambi alla nostra sinistra, con Hateboer. Tutte le situazioni più pericolose, anche il cross, sono venute da lì. Ho messo Kluivert per dare un po’ più di freschezza e non abbassarmi, altrimenti avrei dovuto mettere subito un altro difensore. Poi lo fai ma lo hai fatto a Cagliari e hai preso gol o lo fai e non lo prendi. Per questo non possiamo basarci sulle sostituzioni come siamo abituati a fare. Se quegli unidici nel primo tempo sono stati quasi perfetti, non possono sparire dal campo completamente nel secondo tempo. Quando perdi 5 o 6 giocatori non puoi competere contro l’Atalanta, con Gomez che rincorre anche al 90′ fino alla sua area di rigore. Questi sono degli esempi importanti e bisogna capire che bisogna migliorare l’aspetto fisico, ma migliorare principalmente l’aspetto mentale nella gestione della gara. Spesso sorrido quando mi dicono sanno gestire la gara, ma per gestire la gara bisogna muoversi, bisogna correre, bisogna andare incontro alla palla, bisogna allungarsi, altrimenti una squadra come l’Atalanta ti mangia ed è quello che è accaduto nel secondo tempo. Al di là delle analisi e dei discorsi io avrei fatto questo cambio, io ne avrei fatto un altro, i giocatori sono questi in questo momento, le situazioni sono queste. Il paradosso è vedere la perfezione nell’idea di andare sempre dall’altra parte nel primo tempo e lo svanire di tutto questo con troppa facilità nel secondo tempo. La personalità non si compra ma con i risultati e le prestazioni, sicuramente si può migliorare".