Zenit, Paredes: "Un giorno vorrei tornare a Roma. Senza Spalletti ho capito che non avrei giocato tanto"

10.11.2017 11:11 di  Danilo Magnani  Twitter:    vedi letture
Fonte: ultimouomo.com
Zenit, Paredes: "Un giorno vorrei tornare a Roma. Senza Spalletti ho capito che non avrei giocato tanto"
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Leandro Paredes, ex giocatore della Roma passato questa estate allo Zenit San Pietroburgo, ha rilasciato una lunga intervista a l'Ultimo Uomo. Fra i tanti argomenti affrontati anche quelli legati al club giallorosso, in particolare a Francesco Totti: “È stato uno dei più forti a giocare di prima: vedevo lui e pensavo fosse davvero uno dei più forti in assoluto. Non c’è un perché preciso: le ragioni sono tutte nella carriera che ha avuto, nella sua traiettoria. Lo capisci solo guardandola tutta insieme perché è così mitico. E poi fuori dal campo è una persona straordinaria, che ti aiuta sotto ogni punto di vista. Gli auguro davvero il meglio per la sua nuova carriera da dirigente". Parlando poi dei giocatori che lo hanno ispirato, ha detto: “Sai chi metto nel mio Pantheon? Daniele De Rossi, è uno che mi ha insegnato che non si deve mollare mai. Che ci si deve allenare ogni giorno a cento all’ora".

L'argentino ha poi parlato del suo passato con la Roma: “Oggi mi trovo benissimo qua, però mi piacerebbe un giorno tornare a Roma. Ho vissuto tre anni fantastici: la gente, la città, tutto. Mi piacerebbe davvero, un giorno, tornare". Infine due parole anche su Walter Sabatini, che lo portò in Italia, e Luciano Spalletti: “Sabatini uno che rispetto tantissimo perché è un grande professionista e non mi dispiacerebbe tornare a lavorare con lui, un giorno. Con Spalletti mi sono sempre trovato benissimo con lui: però poi ha firmato per l’Inter, e ho capito che anche io sarei dovuto andare via perché il nuovo allenatore non mi avrebbe dato la continuità e la fiducia di Spalletti. Troppa concorrenza a centrocampo? Il problema è che eravamo in tre, e quei due che stavano al mio fianco, De Rossi e Strootman, stavano giocando benissimo. Era dura togliere uno di loro".