La qualità della Roma per evitare le trappole del derby

06.04.2024 16:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Gabriele Chiocchio
La qualità della Roma per evitare le trappole del derby
Vocegiallorossa.it

Quando Daniele De Rossi ha accettato l’incarico di allenare la Roma lo scorso 16 gennaio non può non aver pensato che in meno di tre mesi si sarebbe trovato in panchina nel primo derby della sua gestione, lui che da calciatore ne ha giocati ben 31 sentendoli sulla pelle dal primo all’ultimo, tanto, a volte troppo, finendo anche per incidere meno di quanto avrebbe potuto per le qualità che aveva. Di quei 31 De Rossi ne ha vinti 14, tutti facendo parte di una squadra che aveva almeno lo stesso, se non un nettamente superiore, livello tecnico rispetto a quello avversario; e proprio da squadra “superiore” ha voluto impostare la sua Roma da allenatore, viaggiando a un’alta velocità di crociera e perdendo giri solamente quando - guarda un po’ - ha attuato accorgimenti conservativi oltre il necessario, finendo per ingolfare i suoi e sistemando in corsa l’assetto.

Un po’ come è successo lunedì a Lecce, dove, senza Pellegrini squalificato, De Rossi ha inizialmente rinunciato anche alla qualità di El Shaarawy e, a dire il vero più comprensibilmente, a quella di Aouar, accettando il duello fisico imposto da Gotti. Il risultato non è stato soddisfacente, tant’è che le cose sono andate un po' meglio quando gli uomini di maggiore classe a disposizione sono entrati in campo; è sembrato un antipasto di quanto potrà succedere proprio nel derby, partita storicamente chiusa che nelle ultime repliche è stata ancora più chiusa del solito, con il pallone visto come un nemico da cui stare lontano e pochissimi tiri, per di più dal lato giallorosso (non arriva un gol da oltre due anni e 500 minuti di gioco).

Un modus ludendi che non fa assolutamente scopa con quelle che la Roma ha messo in campo dall’arrivo di De Rossi a oggi. Nella stracittadina Pellegrini tornerà dalla squalifica, Dybala non dovrebbe avere problemi a scendere in campo dall’inizio ed El Shaarawy è pronto proprio perché era stato preservato al Via del Mare: non c’è un singolo motivo per cui la via per tornare a vincere il derby sia quella della qualità e non quella della speculazione, che, oltretutto, non ha portato risultati negli ultimi quattro tentativi. Proprio per la sua esperienza nel derby, De Rossi conosce tutte le trappole in cui si può cadere in una partita del genere, e sarà certamente più facile evitarle facendo valere le proprie caratteristiche, esattamente come sarebbe stato (e sarebbe dovuto essere) a Pasquetta.

“Un derby non si gioca, un derby si vince” recita l’ormai abusato adagio di Rudi Garcia prima di una stracittadina alla quale la Roma arrivava con quattro sconfitte e un pareggio nelle precedenti cinque, uno score molto simile a quello con cui i giallorossi si presenteranno domani all’Olimpico: l’idea è invece che per vincerlo, stavolta il derby vada giocato, al contrario di quanto fatto nelle ultime uscite che hanno portato, appunto, questi pessimi risultati. Con tutta la qualità possibile.