Lazio-Roma 1-4 - Top & Flop
TOP
IL DERBY SI GIOCA E SI VINCE – Rivisitando l’espressione di Garcia “il derby non si gioca, si vince”, la Roma riesce a fare ambo le cose, in una partita dove gli uomini di Spalletti dominano il primo tempo, trovano il raddoppio, soffrono e poi vengono fuori nel momento di maggior difficoltà.
SUPREMAZIA – È la sensazione che si ha per quasi tutta la gara, ad eccezion fatta per il periodo che va dal gol di Dzeko a quello di Florenzi. La Lazio ha timore della Roma e la attende bassa nella propria area di rigore. Nel primo tempo lo 0-1 è un qualcosa quasi di negativo per il potenziale espresso in campo. L’1-4 finale con Hoedt che per la disperazione viene espulso per fermare Florenzi lanciato, gli olè del pubblico, rendono al meglio il divario tra le due squadre.
GAME, SET, DERBY – 2-0 all’andata, 1-4 al ritorno. Finisce la stagione tennistica del derby romano con il risultato di 6-1 per la Roma.
ALZIAMO LA CRESTA – Sesto gol in nove presenze in Serie A in giallorosso. Un gol pesante, quello che sblocca il match e mette il derby in discesa per la Roma. Cross di Digne morbido, stacco, colpo di cresta e palla all’angolino dove Marchetti non può arrivare.
CAPITAN PRESENTE E FUTURO – In un derby strano, normale, parola insolita da accostare a una stracittadina, senza tifosi, con Totti sempre più capitano emerito e capitan futuro De Rossi in panchina, nel momento decisivo, di maggior sofferenza della squadra e personale (vedi l’ingresso di Keita) è proprio l’unico romano in campo, il capitano, Alessandro Florenzi a calciare al volo verso la porta laziale tutte le polemiche, chiacchiere, che hanno preceduto la partita, per poi mettersi alle orecchie le mani per provare a sentire l’esultanza dei tifosi giallorossi presenti allo stadio.
A LEZIONE DAL PROFESSORE – Vuoi il ritmo basso del match, ma Keita gioca una partita sontuosa dal punto di vista tattico: sempre presente, pronto sui contrasti e nel gestire le situazioni. Non è un caso che per Spalletti sia diventato inamovibile e un suo rimpianto calcistico.
ONE SHOT DZEKO – Spesso criticato per le occasioni sprecate nei momenti decisivi, stavolta entra dopo un’ora di gioco e trasforma in gol l’unica palla utile della sua partita, abile a farsi trovare il più pronto sulla ribattuta sul palo di Perotti.
VEDI NAPOLI E POI CHAMPIONS – Dopo il mezzo passo falso in casa contro l’Inter, la Roma si rifà con gli interessi sul Napoli perdente a Udine. 3 punti guadagnati e un distacco ora ridotta a 4 punti dal secondo posto che consentirebbe la qualificazione diretta alla prossima Champions League senza passare dal preliminare, blindato con 7 e 8 punti di vantaggio su Fiorentina e Inter.
FLOP
FARFALLE – Esplosa la primavera Szczesny esce dalla sua porta per andare a caccia di farfalle sul cross di Keita per Klose. Il risultato è il gol di Parolo che riapre il match.
“ORMAI È FATTA” – Sembrano dirsi i calciatori della Roma dopo l’1-0 segnato in avvio del match. El Shaarawy viene ripreso a più riprese da Spalletti nel post gara: “Stephan non deve accontentarsi dopo il gol”. Nainggolan, bacchettato dal tecnico dopo Roma-Inter, sembra voglia entrare in porta con tutta la palla e s’incaponisce con soluzioni personali. Un atteggiamento che dà ossigeno e speranza a una Lazio che aspettava soltanto la fine dei 90’.
CURVA, DISTINTI SUD CHIUSI– Vedere il Distinto Sud e parte della Curva chiusi in un derby è un qualcosa di brutto. La squadra ha dimostrato a più riprese di volere i propri tifosi al proprio fianco con le parole e con i fatti. Testaccio è un luogo cult per seguire un derby, ma i derby si giocano e si vincono all’Olimpico.