Togliere lo scudetto alla Roma darebbe un senso alla stagione della Lazio

15.04.2010 15:02 di  Luigi Di Meo   vedi letture
Togliere lo scudetto alla Roma darebbe un senso alla stagione della Lazio
Vocegiallorossa.it
© foto di Alessandro Pizzuti

Sono una minoranza, schiacciati senza pietà dalle preponderanti tifoserie di Inter, Milan e Juve, ma i fan della Lazio a Milano e in genere al Nord sono sparsi un pò ovunque, anche oltre confine, e sono molto agguerriti e attivi (a metà maggio, nella loro tradizionale festa annuale, celebreranno le vittorie in Coppa Italia e nella Supercoppa). E ora aspettano il derby di domenica come fosse la partita della vita. «È la gara con la quale potremmo saldare tutta una stagione. Vincere e sfilare il tricolore dalle maglie giallorosse ci sarebbe un gusto! Sarebbe il nostro scudetto...» dice il presidente del Lazio Club Milano Claudio Scipioni, un romano trapiantato da molti anni sotto la Madonnina. L'appuntamento per la maggior parte dei soci milanesi è per domenica pomeriggio in un pub della zona Navigli, dove sarà allestito un maxischermo. Ma i più fortunati il derby se lo vedranno all'Olimpico (ben 90 sono gli abbonamenti del Lazio Club alla società biancoceleste). «La cosa importante è che sia una bella partita, senza incidenti. Credo che Roma sia una città ormai matura anche nel tifo» dice Scipioni, ufficiale dell'Aeronautica in pensione. «Tra i nostri soci ci sono molti generali, finanzieri e agenti di pubblica sicurezza» dice. Ma la cosa più curiosa è un'altra: «Tra i nostri iscritti c'è un bambino di due anni. Il papà l'ha tesserato appena nato». È un mondo trasversale, quello della tifoseria biancoceleste al Nord, che attraversa la pianura Padana fino all'Emilia Romagna. Qualcuno di loro vive anche a Roma. «Molti dei nostri 300 soci sono lombardi, alcuni si sono iscritti quando Beppe Signori è andato alla Lazio. Ma c'è anche uno svizzero - rivela Scipioni - Un giorno vide perdere la Lazio e si innamorò dei colori biancocelesti».

Tantissime le iniziative messe in campo dal Lazio Club milanese, anche a scopo benefico. Quanto ai rapporti con le altre tifoserie adesso sembra tornato il sereno: «Allo stadio abbiamo avuto problemi con i tifosi del Milan - spiega Scipioni -, ma adesso è tutto normale. Con quelli dell'Inter siamo gemellati. Tutti i giovedì con loro ma anche con gli juventini ci vediamo in un'osteria a pranzo».

A Roma da mesi va avanti la contestazione contro il presidente Claudio Lotito. Ma al Nord la protesta non attecchisce. «Noi siamo soltanto pro-Lazio - spiega Scipioni -. Noi vogliamo restare alla larga dalla politica. Non condividiamo lo sciopero nella gara contro la Fiorentina e i fischi alla squadra. Noi siamo tifosi vecchio stampo, le rimostranze si fanno solo alla fine».

Già, ma che campionato è stato questo per la Lazio? «Brutto, molto al di sotto delle aspettative - ammette Scipioni - Ci potevamo giocare anche un posto in Uefa. Speriamo che gli errori fatti siano d'esempio». Errori dirigenziali o tecnici? «Tutti e due - risponde - Molte delle colpe sono di Ballardini, che non ha reso. Ma c'è stata poi anche la gestione dei giocatori fuori rosa. Con Reja la squadra invece ha ritrovato tranquillità. Ai tempi di Ballardini quando andavamo a trovare i giocatori in albergo a Milano sembrava un cimitero, non c'era nessuno, tutti se ne stavano in stanza. Ha fatto bene il ritiro di Norcia, lì si è ricreato il gruppo». Adesso con le poche partite che restano la speranza dei tifosi biancocelesti del Nord è «di fare un finale di campionato più sereno». A partire proprio da domenica, e i tifosi della Roma già fanno gli scongiuri.