E' Vucinic l'ago della bilancia

10.12.2010 16:00 di  Massimiliano Bruno   vedi letture
E' Vucinic l'ago della bilancia
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

La Roma 2010-2011 cerca di capire chi è. Il girone eliminatorio della Champions League è stato superato, non a pieni voti e con qualche fatica di troppo considerando il modesto spessore degli avversari. Ad ogni modo la Roma è tra le sedici squadre che tenteranno l’assalto alla più ambita competizione europea.

In campionato la situazione non risplende, ma non è compromessa. Le possibilità di evitare una stagione anonima sono ancora vive, a patto di fugare le numerose incertezze, tattiche e comportamentali, che hanno accompagnato la prima fetta della stagione giallorossa.

L’organico a disposizione di mister Ranieri gode di elevata qualità e di diverse risorse nei vari settori di campo; è ora però di concretizzare tale qualità. In un campionato il cui esito, complice il crollo dell’Inter, non appare ad oggi già definito, la Roma ha l’opportunità di dimostrare il suo alto valore. Tramite un’inversione di tendenza che inevitabilmente dovrà passare dai piedi (e dalla testa) di Mirko Vucinic.

E’ lui l’uomo in più della Roma. I motivi, ad esempio, vanno ricercati nella passata stagione. Quando la squadra comprese di poter effettivamente contendere lo scudetto ai nerazzurri, furono proprio le qualità ed i numeri di Mirko Vucinic ad offrire il cambio di passo alle ambizioni giallorosse. Il montenegrino realizzò quattordici reti in trentaquattro presenze, di cui trentadue da titolare, ben sei gol decisivi ai fini della vittoria, cinque assist al bacio per i compagni di reparto.

Il dato che impressiona è il seguente: delle quattordici reti messe a segno da Vucinic, soltanto tre sono arrivate nel girone d’andata, ben undici, quasi tutte decisive, nel girone di ritorno. Quando appunto la Roma, dopo un avvio disastroso, lottava per lo scudetto; quando la Roma aveva individuato proprio in Mirko il suo essenziale punto di riferimento. Cosa vuol dire questo? Semplice, il montenegrino ha bisogno di essere motivato, di sentirsi al centro del progetto, di ambire a successi importanti. Soltanto in tal modo può risultare l’uomo in più. L’Uomo dei sogni, appunto. Come l’anno scorso fu ribattezzato.

Le logiche dell’alternanza hanno condotto a diverse esclusioni per Vucinic, la retribuzione contrattuale inferiore agli altri attaccanti, Adriano incluso, ha fatto il resto. Oggi non sente sua la Roma, ecco la questione.

Ranieri punti su di lui, il montenegrino è un attaccante ancora giovane ed in grado di fare la differenza. Vicino ad un Borriello devastante ed in stato di grazia, può rappresentare il crac del girone di ritorno.