Scacco Matto - Sassuolo-Roma 0-3
Torna alla vittoria la Roma sul campo del Sassuolo, offrendo una prestazione in linea con le aspettative anche in fase offensiva.
L’infortunio di Seydou Keita nel riscaldamento porta Garcia a inserire l’altro Seydou, Doumbia, e a cambiare piano di gioco: da un possibile 4-3-1-2, lo stesso visto a San Siro nel miglior momento della Roma della gara con l’Inter, si torna al 4-3-3. Il modulo a rombo avrebbe suggerito una manovra maggiormente verticale, il sistema col tridente smentisce solo in parte questa opportunità. La differenza tra quello che poteva essere e quello che è risiede principalmente nell’ampiezza di gioco, ovviamente superiore con due esterni come Ibarbo e Gervinho e una punta centrale come Doumbia, ma la squadra di Garcia punta comunque a guadagnare campo senza eccessivi fronzoli. Di Francesco muta il suo possibile 3-4-3 in 3-5-2 arretrando la posizione di Sansone sulla fascia destra, ma è proprio da azioni sull’out sinistro difensivo dei neroverdi che arrivano le due reti del primo tempo, con il cross di Pjanic per Doumbia e la serpentina di Florenzi che nascono proprio da quel lato. La presenza dell’ex attaccante del CSKA Mosca contribuisce a una maggiore popolazione dell’area di rigore avversaria, dentro cui si presentano più volte anche Nainggolan e Pjanic, conferendo almeno apparente pericolosità a molte più azioni d’attacco del normale: i due in generale si muovono in una porzione di campo molto ampia, specialmente il bosniaco che inizia l'azione e poi si ritrova nel terzo offensivo più di una volta. I due attaccanti del Sassuolo, Floro Flores e Floccari provano a fare lo stesso lavoro di Icardi e Palacio a San Siro, ma con un’efficacia diversa e non impensieriscono praticamente mai De Sanctis. Dopo il 2-0 Garcia chiede ai suoi di spingere per provare a chiudere il match, ma l’iniziale sforzo non produce risultati. Da quel momento in poi, è il Sassuolo ovviamente a tenere il pallone e i giallorossi hanno la libertà di ripartire con i loro velocisti.
È proprio questo il leit-motiv della ripresa, in cui però la Roma eccede nell’abbassarsi, lasciando spazio al Sassuolo, la cui arma principale è il poco leggibile Missiroli, e che si fa pericoloso sfidando in verticale la linea difensiva - con la palla gol di Zaza su cui De Sanctis è decisivo - e insistendo anche con cross da destra per il 10 e per Floro Flores. Garcia non cambia assetto, limitandosi a chiedere maggiori compiti difensivi a Ibarbo e Gervinho e contando sulla grande serata di Nainggolan, praticamente ovunque nella zona vuota lasciata a centrocampo. I numerosi errori gratuiti dei giallorossi fanno emergere una difficoltà globale a cui il tecnico francese prova a rimediare bloccando la fascia destra con l’ingresso di Yanga-Mbiwa al posto di Doumbia, che lascia il suo posto nel trio offensivo ad Alessandro Florenzi: la duttilità del ragazzo di Vitinia, in campo in tre ruoli diversi (terzino destro, ala destra e anche centravanti) è decisiva nel disorientare la difesa del Sassuolo. Le ripartenze si appoggiano spesso sulle sgroppate di Ibarbo, ma la giocata decisiva è proprio del numero 24, che di prima manda dentro Gervinho il quale serve Pjanic per il 3-0 che chiude la gara. Decisiva dunque la ritrovata efficacia in zona gol, favorita anche da una maggiore presenza della Roma nell’area di rigore avversaria.