Scacco Matto - Sassuolo-Roma 0-3

30.04.2015 07:30 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Sassuolo-Roma 0-3
© foto di Vocegiallorossa.it

Torna alla vittoria la Roma sul campo del Sassuolo, offrendo una prestazione in linea con le aspettative anche in fase offensiva.

L’infortunio di Seydou Keita nel riscaldamento porta Garcia a inserire l’altro Seydou, Doumbia, e a cambiare piano di gioco: da un possibile 4-3-1-2, lo stesso visto a San Siro nel miglior momento della Roma della gara con l’Inter, si torna al 4-3-3. Il modulo a rombo avrebbe suggerito una manovra maggiormente verticale, il sistema col tridente smentisce solo in parte questa opportunità. La differenza tra quello che poteva essere e quello che è risiede principalmente nell’ampiezza di gioco, ovviamente superiore con due esterni come Ibarbo e Gervinho e una punta centrale come Doumbia, ma la squadra di Garcia punta comunque a guadagnare campo senza eccessivi fronzoli. Di Francesco muta il suo possibile 3-4-3 in 3-5-2 arretrando la posizione di Sansone sulla fascia destra, ma è proprio da azioni sull’out sinistro difensivo dei neroverdi che arrivano le due reti del primo tempo, con il cross di Pjanic per Doumbia e la serpentina di Florenzi che nascono proprio da quel lato. La presenza dell’ex attaccante del CSKA Mosca contribuisce a una maggiore popolazione dell’area di rigore avversaria, dentro cui si presentano più volte anche Nainggolan e Pjanic, conferendo almeno apparente pericolosità a molte più azioni d’attacco del normale: i due in generale si muovono in una porzione di campo molto ampia, specialmente il bosniaco che inizia l'azione e poi si ritrova nel terzo offensivo più di una volta. I due attaccanti del Sassuolo, Floro Flores e Floccari provano a fare lo stesso lavoro di Icardi e Palacio a San Siro, ma con un’efficacia diversa e non impensieriscono praticamente mai De Sanctis. Dopo il 2-0 Garcia chiede ai suoi di spingere per provare a chiudere il match, ma l’iniziale sforzo non produce risultati. Da quel momento in poi, è il Sassuolo ovviamente a tenere il pallone e i giallorossi hanno la libertà di ripartire con i loro velocisti.

È proprio questo il leit-motiv della ripresa, in cui però la Roma eccede nell’abbassarsi, lasciando spazio al Sassuolo, la cui arma principale è il poco leggibile Missiroli, e che si fa pericoloso sfidando in verticale la linea difensiva - con la palla gol di Zaza su cui De Sanctis è decisivo - e insistendo anche con cross da destra per il 10 e per Floro Flores. Garcia non cambia assetto, limitandosi a chiedere maggiori compiti difensivi a Ibarbo e Gervinho e contando sulla grande serata di Nainggolan, praticamente ovunque nella zona vuota lasciata a centrocampo. I numerosi errori gratuiti dei giallorossi fanno emergere una difficoltà globale a cui il tecnico francese prova a rimediare bloccando la fascia destra con l’ingresso di Yanga-Mbiwa al posto di Doumbia, che lascia il suo posto nel trio offensivo ad Alessandro Florenzi: la duttilità del ragazzo di Vitinia, in campo in tre ruoli diversi (terzino destro, ala destra e anche centravanti) è decisiva nel disorientare la difesa del Sassuolo. Le ripartenze si appoggiano spesso sulle sgroppate di Ibarbo, ma la giocata decisiva è proprio del numero 24, che di prima manda dentro Gervinho il quale serve Pjanic per il 3-0 che chiude la gara. Decisiva dunque la ritrovata efficacia in zona gol, favorita anche da una maggiore presenza della Roma nell’area di rigore avversaria.