Scacco Matto - Roma-Sampdoria 0-1, Di Francesco rinuncia alla strada migliore
La Roma cade ancora in casa: la Sampdoria passa all’Olimpico grazie a un gol di Zapata.
LE SCELTE - Di Francesco recupera due giocatori in attacco ma perde Patrik Schick, KO nella rifinitura. Stephan El Shaarawy torna in campo dopo lo stop di Genova, completando il tridente con Edin Džeko e Cengiz Ünder, preferito a Grégoire Defrel. Un cambio anche in difesa, con Juan Jesus che sostituisce Federico Fazio accanto a Konstantinos Manōlas, con Alessandro Florenzi e Aleksandar Kolarov ai lati davanti ad Alisson; confermato invece il centrocampo con Kevin Strootman regista protetto da Lorenzo Pellegrini e Radja Nainggolan. Nella Sampdoria Fabio Quagliarella stavolta va in panchina, con Duván Zapata e Gianluca Caprari davanti a Gastón Ramirez nel 4-3-1-2 di Marco Giampaolo.
INCHIODATI - Se a Marassi la Roma, pur non essendo efficace davanti, per lo meno teneva il campo grazie a una buona fase di pressing, in questa gara-2 è Giampaolo che ordina ai suoi di aggredire a tutto campo, chiudendo i giallorossi nella loro metà campo. La fase di uscita del pallone è a tratti drammatica, con Alisson che finisce per spedire in fallo laterale più di un pallone ed errori come quello di Radja Nainggolan che manda al tiro dal limite dell’area Gianluca Caprari o quello di Edin Džeko, che non si libera del pallone in tempo e lancia di fatto un due contro due che Alisson è miracoloso a salvare. Contro il 4-3-1-2 il ribaltamento meno complicato è sempre quello sulle fasce, ma di cambi di lato, arma sicuramente più efficace per trovare gli avversari fuori equilibrio, se ne vedono pochi, sicuramente mento dei traversoni resi poco utili dalla scarsa capacità di divisione dell’area da parte delle punte: uno di questi lo fa diventare importante Cengiz Ünder, che taglia correttamente arrivando alla conclusione e guadagnando il calcio di rigore che però Alessandro Florenzi spreca. Il turco conclude poi il primo tempo a sinistra, scambiandosi di posto con El Shaarawy.
USCITA A DESTRA - Nella ripresa la Roma riesce finalmente a tenere il campo, grazie a una migliore sistemazione della difesa che limita l’apporto di Zapata e al calare del pressing doriano, che permette ai giallorossi di tenere il pallone con meno difficoltà. La squadra di casa trova anche la via per proporsi con costanza nella metà campo avversaria, trovando combinazioni anche pregevoli sulla fascia destra, con Florenzi, Pellegrini ed El Shaarawy.
AUTO-STOP - Giampaolo non cambia sistema inserendo David Kownacki per Caprari, Di Francesco decide invece di smontare un sistema che stava funzionando e che aveva prodotto tre nitide palle gol richiamando Pellegrini e inserendo Grégoire Defrel, di fatto controfigura di Patrik Schick nel 4-2-4 di emergenza, in una situazione che, però, di emergenza (ancora) non era. Altro cambio conservativo per Giampaolo che manda dentro Ricky Álvarez per Ramirez, la risposta è Diego Perotti per Cengiz, con un esterno che diventa a piede invertito. Ma in campo non c’è più tattica e no non ci sono più le idee, seppur vaghe, di inizio secondo tempo: il simbolo è il terzo cambio, con l’ingresso di Mirko Antonucci per provare a sfruttare l’onda lunga dell’entusiasmo dopo l’assist di mercoledì. Il cambio forse meno illogico dei tre diventa però decisivo in negativo, in quanto il 48, fresco, manca un intervento che porta al cross per il decisivo gol di Duvan Zapata. Leonardo Capezzi per Lucas Torreira è l’ultimo cambio di Giampaolo che deve solo far passare i minuti per prendersi il successo all’Olimpico.