Scacco Matto - Roma-Genoa 2-0
Seconda vittoria consecutiva per una Roma ordinata e capace di offrire ancora una volta una prestazione centrata rispetto a quanto messo in campo dal suo allenatore.
Garcia, per la prima volta in stagione, conferma in blocco l’undici titolare di Reggio Emilia contro il Sassuolo, con Gervinho, Doumbia e Ibarbo davanti; il colombiano, con Florenzi terzino, è l’uomo di equilibrio del reparto e rincorre avversari anche nei pressi delle bandierine della sua metà campo. Il piano è cercarli spesso in verticale e possibilmente con spazio: a provare più spesso la giocata sono De Rossi e Astori, che non sono troppo precisi. Il difensore ha però un inconsueto spazio per impostare l’azione dal basso, guadagnando campo e aggiungendo un uomo alla manovra offensiva, non particolarmente elaborata ma invece piuttosto insistente, con l’azione ribaltata il più velocemente possibile per innescare gli avanti e proprio questa insistenza porta al gol di Doumbia, che riceve palla su un buco di Roncaglia provocato da un’immediata giocata in avanti di Nainggolan.
Il secondo tempo è una partita a scacchi dei due tecnici: all’intervallo Gasperini aumenta le forze offensive inserendo Iago per També, Garcia risponde allargando Pjanic a sinistra e Ibarbo a destra, costruendo un 4-4-2 con l’intenzione di avere due uomini per fascia in fase difensiva e liberare Pjanic tra le linee in quella offensiva, con Gervinho e Doumbia davanti. Il secondo cambio di Gasperini, con l’ingresso di Lestienne per Laxalt e i problemi fisici dell’ex attaccante del CSKA Mosca portano il tecnico della Roma a scegliere l’assetto da contropiede, con Iturbe posizionato davanti. Esaurita la battaglia tattica, il Genoa alza i toni sul piano fisico e del pressing, spingendo la Roma indietro e convalidando la scelta di Garcia, ma esponendo i giallorossi a qualche rischio di troppo. Con Yanga-Mbiwa a posto di Pjanic viene ulteriormente bloccata la fascia destra e Florenzi avanza a sinistra nel 4-4-2, il Genoa alza ancora il forcing provando a mettere palloni dentro, ma la difesa è attenta e soprattutto intensa in area di rigore con le conclusioni che vengono bloccate anche da più uomini insieme gli spazi si aprono ancora: una volta Gervinho spreca, un’altra Florenzi insacca e chiude il match.