Scacco Matto - Roma-Empoli 2-1 d.t.s.
La Roma rischia tantissimo, ma alla fine porta a casa pelle e qualificazione contro un Empoli davvero ben organizzato, come accaduto nel confronto di campionato.
Per questo match, Rudi Garcia limita le rotazioni ma attua una sorta di turnover tattico. La Roma si schiera infatti con un rombo di centrocampo, in cui Totti è il vertice alto, e una coppia d’attacco formata da Iturbe e Destro, con l’argentino che svolge compiti di raccordo scambiando stretto con il Capitano e con il 22. Non solo: i giallorossi fanno un ricorso molto più deciso al lancio in profondità per Destro, che a volte si fa trovare in fuorigioco ma che in altre trascina con sé uno se non due centrali opposti, favorendo l’apertura degli spazi per i centrocampisti (leggasi: Nainggolan) o per lo stesso Iturbe. L’approccio è decisamente offensivo, giacché scendono anche entambi i terzini e i due centrali, Astori e Yanga-Mbiwa, sono potenzialmente quasi sempre uno contro uno con Tavano e Maccarone, se non c’è l’aiuto di De Rossi. La formula permette alla Roma, che va a segno subito proprio grazie alle due punte con il disturbo di Destro su Barba che permette a Iturbe di concludere, di tenere in mano il gioco per gran parte della prima frazione di gioco, con gli ospiti che hanno sì spazio per ripartire, ma che non riescono a sfruttarlo andando al tiro pericoloso solo una volta, con il diagonale di Tavano che finisce a lato.
Sarri attua le contromisure nella ripresa: fa iniziare i suoi pressando, poi leva l’arma della profondità alla Roma facendo stare i suoi più alti sul campo e più corti come blocco e fornisce più amalgama al reparto offensivo con l'ingresso di Verdi, passando al 4-3-2-1. Garcia non reagisce, la Roma non cambia neanche quando Ljajic subentra a Francesco Totti, e alla fine paga quanto ha deciso di concedere col suo atteggiamento: Astori sbaglia nell’ennesimo uno contro uno proprio con Verdi, che salta Skorupski e mette in rete il pari. L’unico correttivo che apporta Garcia è spostare il serbo sull’out ripristinando il 4-3-3, ma con un centrocampo poco attivo (anche dopo l’ingresso di Paredes per Pjanic) e pochi movimenti senza palla la soluzione consta solo in strappi palla al piede, neutralizzati senza troppa difficoltà dagli ospiti. La partita viene decisa nei supplementari, nella cui apertura Yanga-Mbiwa sbaglia la gestione del pallone commettendo fallo al limite dell’area sul pressing avversario, da un episodio, il calcio di rigore concesso, con qualche polemica, per il fallo su Leandro Paredes: De Rossi trasforma e leva la Roma dall’impaccio, anche grazie poi a Skorupski, decisivo sull’ultima conclusione di Tavano su un errore ancora di Yanga-Mbiwa.