Scacco Matto - Napoli-Roma 1-3, Spalletti sorprende Sarri nonostante le assenze
La doppietta di Edin Džeko e il gol di Mohamed Salah permettono ai giallorossi di battere il Napoli e di prendersi il secondo posto, vincendo dove non lo facevano da 5 anni.
LE SCELTE - Con le assenze dell’ultima ora di Kevin Strootman e Bruno Peres, Luciano Spalletti decide di lasciare fuori Stephan El Shaarawy, mettendo in campo tutti e tre i centrocampisti a sua disposizione: Daniele De Rossi e Leandro Paredes formano la cerniera davanti alla difesa, mentre Radja Nainggolan è l’interprete del ruolo di incursore alle spalle di Edin Džeko, supportato sui lati da Mohamed Salah e Diego Perotti. Davanti a Wojciech Szczęsny si posizionano Alessandro Florenzi, Kostas Manōlas, Federico Fazio e Juan Jesus. Nessuna sorpresa per Maurizio Sarri, che sceglie Manolo Gabbiadini per sostituire l’infortunato Arkadiusz Milik nel tridente con Lorenzo Insigne e José María Callejón e Nikola Maksimović al posto di Raúl Albiol accanto a Kalidou Koulibaly in difesa. Con Jorginho in regia, sono Allan e Marek Hamšík i due intermedi di centrocampo.
LA PARTITA - Già dal fischio di inizio, si vede una grande novità in casa Roma: i giallorossi sono schierati con una vera e propria difesa a tre, con Alessandro Florenzi e Diego Perotti molto larghi, quasi a pestare le linee laterali e Mohamed Salah più vicino a Edin Džeko. Con questo espediente, oltre a sorprendere genericamente il Napoli, Spalletti vuole provare a battere in ampiezza il proprio avversario aprendone gli spazi, accettando però in difesa una parità numerica che contro il trio azzurro forse risulta un po’ rischiosa. Inoltre, nelle prime fasi di gara la cerniera di centrocampo fatica a contrastare il classico movimento ad accentrarsi di Lorenzo Insigne e l’accompagnamento di Marek Hamšík, che creano in quella zona di campo una superiorità utile a sviluppare l’azione su uno dei due out. Col passare del tempo il modulo giallorosso si fa meno rigido, con Florenzi che arretra più di Perotti e che in certi momenti della gara si riallinea con i suoi compagni in difesa. La copertura del centro, anche piuttosto bassa, della Roma inibisce l’azione di Gabbiadini come era successo con Mauro Icardi nella gara con l’Inter, mentre in avanti le transizioni sono probabilmente troppo lunghe per risultare pericolose e di azioni manovrate dal basso se ne vedono poche. Alla fine del primo tempo però è la caparbietà di Mohamed Salah a fare la differenza, con un pallone recuperato alto su Kalidou Koulibaly e servito a Edin Džeko, glaciale nel trasformare la prima occasione capitatagli sul piede. Se al fischio iniziale del primo tempo la sorpresa era stata lo schieramento, a quello del secondo tempo a sorprendere è l’atteggiamento della Roma, che parte fortissima puntando a bloccare il gioco del Napoli e a impedirne il ritorno in fiducia: cambia anche un po’ il modulo, ora più somigliante a un 4-4-2 con Salah esterno a sinistra a centrocampo e Nainggolan seconda punta, ancora più vicino a Džeko. E proprio il bosniaco colpisce ancora, raddoppiando di testa su un calcio di punizione di Florenzi.
I CAMBI - Sarri prova a cambiare le cose dalla panchina: entra Dries Mertens al posto di Manolo Gabbiadini, ma è una sostituzione che il gol di Kalidou Koulibaly, segnato su calcio d’angolo, rende affrettata. Il Napoli infatti comincia l’assedio, ma l’assenza di un centravanti naturale lascia incompiuta l’opera di attacco. Spalletti vicino a sé non ha molto e si ingegna ancora e inserisce Emerson Palmieri per un Juan Jesus menomato, mentre Sarri cambia ancora buttando nella mischia Omar El Kaddouri: gli lascia il posto Callejón, con Mertens che si sposta a destra. A dieci minuti dal termine finisce la benzina di Radja Nainggolan e al suo posto entra Stephan El Shaarawy. Un po’ per obbligo vista la scarsa scelta, un po’ per lanciare un messaggio: se il Napoli lascerà spazi, noi saremo lì a prenderceli. E questo accade: dopo l’ingresso di Piotr Zieliński per Hamšík, che non cambia la situazione, la Roma riesce a sfruttare l’ennesima ripartenza innescata da una palla giocata di prima da De Rossi, con Salah che si invola verso Reina e chiude la gara.
LA CHIAVE - In una situazione di emergenza con incastri apparentemente sfavorevoli in chiave tattica, Luciano Spalletti ha saputo reinventare la sua squadra seguendo il nuovo trend di un atteggiamento reattivo, confermando alcune cose viste contro l’Inter (il blocco delle operazioni nella zona centrale) e aggiungendone altre (il cambio di modulo). Un colpo da maestro valso tre punti importantissimi su un campo dove il Napoli, sotto la guida di Maurizio Sarri, non aveva mai perso.