Scacco Matto - Inter-Roma 1-1, Di Francesco apre le porte a Spalletti

22.01.2018 22:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Fonte: Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio
Scacco Matto - Inter-Roma 1-1, Di Francesco apre le porte a Spalletti
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© foto di DANIELE MASCOLO/PHOTOVIEWS

A El Shaarawy risponde Vecino: finisce 1-1 lo scontro diretto per la Champions League tra Inter e Roma, con non pochi rimpianti per i giallorossi.

LE SCELTE - Con Maxime Gonalons fuori dai convocati e Daniele De Rossi acciaccato e nemmeno portato in panchina, Eusebio Di Francesco è costretto a cambiare il suo centrocampo: il perno centrale lo fa Kevin Strootman, con Lorenzo Pellegrini e Gerson ai suoi lati. Confermata la difesa, con Alessandro Florenzi, Konstantinos Manōlas, Federico Fazio e Aleksandar Kolarov davanti ad Alisson, in avanti non c’è Diego Perotti ma Stephan El Shaarawy che va a destra, con Edin Džeko al centro e Radja Nainggolan sul lato opposto. Classico 4-2-3-1 per Luciano Spalletti, che come sempre sceglie Antonio Candreva, Borja Valero e Ivan Perišić alle spalle di Mauro Icardi.

 

 

 

SI RIVEDE IL PRESSING - Inter e Roma si sono distinte in negativo nell’ultimo periodo per problemi di costruzione di gioco: ne consegue che le armi più utili diventano la difesa in basso abbinata al contropiede e il pressing alto per conquistare il pallone dall’altra parte del campo. Spalletti sceglie la prima via, non aggredendo neanche Kevin Strootman, alla prima da regista con la Roma (l’aveva già fatto con l’Olanda, con risultati non esaltanti) e mantenendo due linee schiacciate per ripartire con gli esterni e Icardi; Di Francesco, ovviamente, opta per la seconda, con i suoi che riconquistano diverse volte il pallone nella metà campo avversaria e Roberto Gagliardini, primo possessore di palla a centrocampo, in evidente in difficoltà.

C’È LINEA ALTA E LINEA ALTA - Come detto, differenze nel posizionamento della linea difensiva: quella della Roma è sempre molto alta e attenta a fare il fuorigioco, levando profondità agli avversari; quella dell’Inter si alza solo quando il pallone ce l’ha Alisson, particolarmente bravo con i piedi. Proprio da un lancio del portiere e un taglio di Alisson si scopre la fragilità del reparto di casa, con Davide Santon autore di un grave errore individuale che lascia campo a El Shaarawy, bravo nel taglio, un po’ meno nel controllo ma preciso nel tocco sotto che batte Samir Handanovic per l’1-0.

SI APRONO I CANCELLI - Dopo l’intervallo non c’è più Gagliardini, sostituito da Marcelo Brozović, con Borja Valero che arretra la sua posizione. Nella prima parte di ripresa la Roma resta alta e continua sulla falsariga del primo tempo, salvo poi cominciare progressivamente a scendere, difendendosi con un 4-4-2 in cui accanto a Džeko agisce Gerson. Il brasiliano, però, si fa male, e Di Francesco sceglie di sostituirlo sul campo con Florenzi, facendo entrare Bruno Peres come terzino destro. Dall’altra parte Spalletti cambia leggermente lo spartito, richiamando Candreva e inserendo Éder, che si posiziona più stretto rispetto all’ex laziale, aumentando la minaccia in profondità nella zona centrale. Allora Di Francesco sceglie Juan Jesus per El Shaarawy, riposizionando i suoi con un 5-3-1-1 che però scopre le fasce laterali, principale fonte di gioco dell’Inter: Spalletti non si fa pregare e sovraccarica il lato sinistro facendo uscire Santon e mettendo dentro Dalbert, che non ha a sua volta minaccia e che può spingere libero, creando un due contro uno con Bruno Peres. Una squadra bassa e scoperta lateralmente è la più facile da attaccare per i nerazzurri, con i loro copiosi cross e gli inserimenti dei centrocampisti: per provare ad alzarla Di Francesco prova con Patrik Schick al posto di Edin Džeko, ma tempo un minuto e l’Inter pareggia proprio con un’azione su una fascia laterale, quella sinistra. Brozović è in possesso di palla, Dalbert è largo pronto a ricevere per sparare il cross dal fondo, in mezzo c’è Bruno Peres perché Nainggolan è pigro nel seguire il croato: il brasiliano però non considera che ormai il danno del compagno è fatto e lascia il metro in più al diretto avversario, permettendogli di alzare la testa e vedere l’inserimento di Matias Vecino, servito a perfezione e autore del gol dell’1-1 che complica la corsa Champions.