Scacco Matto - Frosinone-Roma 0-2

13.09.2015 11:00 di Gabriele Chiocchio Twitter:    vedi letture
Scacco Matto - Frosinone-Roma 0-2
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Seconda vittoria stagionale per la Roma, che espugna il Matusa di Frosinone non senza difficoltà e raggiunge quota 7 punti in classifica.

Con l’assenza di Miralem Pjanic, Garcia cambia modulo: 4-2-3-1 con Totti alle spalle di Dzeko, Iago Falque a sinistra e Gervinho a destra, contro il 4-4-2 vero e proprio di Stellone. Il Frosinone parte pressando e in generale mette la gara sul piano dell’agonismo, con qualche intervento anche duro a cercare di far fronte alla differenza di qualità in campo. Differenza di qualità che però fatica a emergere, in quanto il centrocampo giallorosso non riesce ad alzare il ritmo: il giocatore con più fosforo è anche il più anziano in campo, tenuto sotto controllo da Blanchard spesso impegnato in uscite alte, e chiamato a fare la spola tra due reparti. Anche le due catene laterali di rado aggiungono peso al gioco offensivo: a sinistra Iago Falque e Digne confermano la loro buona intesa, ma sia uno che l’altro sbagliano spesso la misura dei ripetuti traversoni, mentre a destra si fa notare Gervinho, non per sue accelerazioni e dribbling ma per numerosi errori di intesa con i compagni e in generale di concentrazione, con qualche palla regalata di troppo al Frosinone e pochissimo aiuto in fase di non possesso. Occasioni di rilievo, fatta eccezione per un’accelerazione di Iago Falque con palla messa dentro per Dzeko (a sua volta poco accompagnato e troppe volte costretto a retrocedere), non se ne segnalano e il gol arriva grazie a un peccato di inesperienza del Frosinone, che difende con scarsissima intensità su una rimessa laterale dal proprio versante destro difensivo permettendo allo spagnolo di insaccare sul secondo palo, complice la deviazione di Soddimo.

Nella ripresa il Frosinone si mantiene alto e aggressivo sul campo, costringendo la Roma a restare nella sua metà del terreno di gioco. La prima contromisura di Garcia è l’ingresso di Nainggolan, che aumenta l’energia in campo ma non risolve il problema di circolazione del pallone appalesatosi con l’assenza di Pjanic; a lasciargli spazio è però Edin Dzeko, la cui uscita e il passaggio al 4-3-3 della Roma determinano una perdita in termini di fisicità e profondità. I lanci lunghi, essenziali in una situazione di passività, tornano ad essere poco utili e la partita resta sui binari impostati dai padroni di casa. La seconda mossa è quella di inserire Salah per Falque: Garcia probabilmente punta sulla capacità dell’egiziano di difendere palla anche spalle alla porta avversaria per risalire un po’ il campo. La terza sostituzione vede uscire Totti per Iturbe: si ripropone dunque il trio piccolo spesso sfoggiato la scorsa stagione con risultati alterni, per un assetto da puro contropiede per il finale di gara. Questa soluzione, proprio sulla sirena, si rivela essere efficace: l’argentino può guidare un due contro due con Salah e batte Leali chiudendo il match. Resta però deficitaria la lettura della partita da parte di Garcia, sia in fase iniziale che con le sostituzioni, che hanno finito per accentuare problemi e non per risolverli, al di là del risultato positivo.