Mancini: «Chi sta meglio rischia di più nel derby. De Rossi lo avevo portato al City poi mi chiamo e mi disse: "Non je la faccio"»

28.02.2019 08:21 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Mancini: «Chi sta meglio rischia di più nel derby. De Rossi lo avevo portato al City poi mi chiamo e mi disse: "Non je la faccio"»
Vocegiallorossa.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

 Roberto Mancini, CT dell'Italia, un passato alla Lazio, è stato intervistato da Il Messaggero in vista del derby di sabato. Eccone uno stralcio: «Chi sta meglio, sabato rischia di più. È sempre così». 

 Guarda la Roma, da qualche tempo, con un occhio particolare?. 
«È la squadra con più italiani. Il mio ruolo di CT della Nazionale me lo impone».

Il DERBY lo puoi vedere Gratis su DAZN - Clicca qui ed iscriviti il primo mese è gratuito

 Italiani bravi, a quanto pare. Nell'ultimo stage ne ha chiamati addirittura cinque: Florenzi, Pellegrini, Cristante, El Shaarawy e Zaniolo. Sono pronti per il suo calcio, tecnico e propositivo, con cui affronterà le qualificazioni per Euro 2020 che partiranno tra meno di un mese? 
«È stato fatto un ottimo lavoro. Di Francesco ha avuto il coraggio di puntare sui ragazzi, è uno che non ha paura di lanciare i giovani. Sono con me pure altri che lui ha svezzato al Sassuolo: Sensi e Berardi. Anch'io sono così: è bello poter dire, quello ha cominciato con me. Mi viene subito in mente Balotelli: sono già passati undici anni da quando decisi di farlo esordire nell'Inter. Mario era appena diciassettenne».

 Su Zaniolo, Mancini ha battuto allo sprint Di Francesco. Come si è fatto convincere dal diciannovenne che, quando lo ha chiamatoin azzurro, non aveva ancora debuttato con la Roma?
«Io sono ct da maggio. E che ho fatto? Mi sono andato subito a vedere l'Euro Under 19. È lì che ho avuto la possibilità di seguire Nicolò, prima non lo conoscevo affatto. E in quel torneo ne ho visti anche altri, a cominciare da Tonali che mi è sembrato giocatore di prospettiva. Essere titolare, anche in B, lo può portare a fare subito il grande salto. Cioè a entrare, o magari pure a giocare, in una big del nostro campionato. Piano piano in Nazionale sono saliti pure quei ragazzi dell'Under 19 in Nazionale. Bravo pure Kean, di quel gruppo».

Quanto è cresciuto Zaniolo in questi mesi?
«Anche troppo, almeno mediaticamente. In questa città ci vuole poco a passare dall'esaltazione alla bocciatura, quando invece con i giovani bisogna avere pazienza, perché gli alti e bassi sono normali».

De Rossi ha ancora chance di tornare in Nazionale?
«È un capitolo chiuso. Gli ho parlato subito e lui è stato chiaro e sincero. Mi disse che, se ne avessi avuto bisogno, sarebbe venuto a darmi una mano».

Era riuscito a portarlo al City...
«Ci siamo visti a Roma, tutta una notte a parlare, era tutto fatto, ma è saltata all'ultimo. Mi ha chiamato e mi ha detto non je la faccio. Ci rimasi male, mi arrabbiai. È passato tanto tempo, Daniele era nel pieno della carriera, si sarebbe divertito. Lo ritenevo fondamentale».