Wijnaldum: "Il Club e i tifosi hanno dimostrato quanto mi volessero. Essere un giocatore della Roma è davvero una bella sensazione"

06.08.2022 07:55 di  Gabriele Chiocchio  Twitter:    vedi letture
Wijnaldum: "Il Club e i tifosi hanno dimostrato quanto mi volessero. Essere un giocatore della Roma è davvero una bella sensazione"
© foto di Vocegiallorossa.it

Georginio Wijnaldum ha rilasciato la sua prima intervista ufficiale da giocatore della Roma ai calali del club.

Georginio, finalmente possiamo dirlo: benvenuto alla Roma. Come ti senti?
"Mi sento molto bene. Ero già in contatto con la Roma da diverse settimane. E in queste settimane ho cercato di raccogliere informazioni da chi ha giocato qui e conosce l'ambiente. E devo dire che mi hanno tutti parlato molto bene di questo club e della tifoseria. Già lì ero rimasto impressionato. Poi ho visto quanto il club spingesse per il mio trasferimento. Ovviamente questo dà molta fiducia a un giocatore, perché sente di essere voluto dal club. E poi quando sono sceso dall'aereo e c'erano già dei tifosi ad accogliermi e a cantare. Sì, mi sono sentito desiderato dal club. Essere un giocatore della Roma è davvero una bella sensazione".

Come hai detto, c'è voluto un po' per chiudere la trattativa. Cos'hai provato quando hai sentito per la prima volta dell'interesse della Roma? Cos'hai pensato di questa opportunità?
"Ovviamente conosco la Roma, ci ho giocato contro diverse volte. Ho chiesto informazioni sulla Roma a Mo Salah e a Kevin Strootman. Sono stati i primi a cui ho chiesto. Ed entrambi mi hanno parlato molto bene della Roma. Da quel momento ho iniziato a pensare seriamente a questa possibilità. Pensavo a come sarebbe stato vivere a Roma e in Italia. Cercavo di raccogliere informazioni. Tutte le persone con cui ho parlato mi hanno detto che sarebbe stata un'esperienza positiva per la mia carriera. Il paese è bello, la città è incredibile. I tifosi sono molto appassionati, quindi ho pensato che fosse una possibilità. Poi ho visto quanto il club mi volesse e ho capito che davvero avrebbe fatto di tutto. Ho anche ricevuto moltissimo affetto dai tifosi sui social media, anche se non avevo ancora firmato: è stato fantastico. E l'affetto non era solo per me, ma anche per la mia famiglia, soprattutto mio fratello, che un giorno mi ha chiamato dicendomi che aveva ricevuto moltissimi messaggi sui social di tifosi che volevano che firmassi per la Roma. E che scrivevano commenti sotto foto che non avevano nulla a che vedere con il calcio. In quel momento ho davvero sentito l'affetto dei tifosi e del club. I dirigenti volevano fortemente che firmassi. Lì mi sono detto che sì, volevo giocare per la Roma".

Ovviamente hai parlato con Tiago Pinto circa i piani del club, in generale e più nello specifico per te. Quanto hanno influito quelle conversazioni sulla tua decisione?
"Sono state importanti. All'inizio cerco sempre di evitare quel tipo di conversazioni. Perché, magari molti non lo sanno, prima che avvenga un trasferimento molte cose devono incastrarsi. Il mio agente stava trattando con Tiago Pinto e quando le cose si sono fatte concrete, ho preso la mia decisione e ho parlato di persona con Tiago Pinto. Quando abbiamo parlato, le sensazioni erano già buone. Ancora una volta vorrei sottolineare il grande lavoro che ha fatto nel trattare con il mio agente e con il Paris Saint-Germain. Le sensazioni erano già buone, poi l'ho sentito e ho avuto sensazioni ancora migliori. È andata bene sin dall'inizio.

Ora lavorerai assieme a un altro grande allenatore. Ne hai avuti di importanti in carriera, ovviamente. Hai già parlato con José Mourinho? E quanto sei felice di questa possibilità?
"Sì, abbiamo parlato un po'. Ma non molto, perché ci è voluto un po' perché la trattativa si concretizzasse e all'inizio non era certo che sarei arrivato. Ma ci siamo sentiti e lui mi ha detto le cose giuste al momento giusto. Era quello che volevo sentire, penso che abbia molta esperienza a riguardo, mi ha fatto un'ottima impressione. Tutti conoscono Mourinho come allenatore, anche i giocatori con cui ho parlato che hanno lavorato con lui mi hanno detto grandi cose. È stata una decisione semplice".

Hai visto qualche partita della squadra nella scorsa stagione? La finale di Conference League è stata contro una delle tue ex squadre, l'hai guardata?
"Devo dire che quella partita mi ha fatto male. Chiaramente ora sono contento per quella vittoria. Ma in quella finale facevo il tifo per il Feyenoord. Perché è la squadra in cui ho giocato quando ero giovane e la squadra che porto nel cuore. È una della squadre che amo di più. In quel momento ci sono rimasto male. Ho visto altre gare, come quelle contro il Leicester. Non sono una persona che guarda calcio in continuazione, perché cerco di concentrarmi anche su altre cose. Ma sì, qualche partita l'ho vista".

Ti è stata riservata una grande accoglienza ieri all'aeroporto da parte dei tifosi. Te l'aspettavi? Sei rimasto sorpreso?
"Sì, ero sorpreso. Mi era stato detto che ci sarebbero stati molti tifosi a darmi il benvenuto, ma non sapevo cosa aspettarmi. È stato molto bello. Per la situazione da cui provenivo, vedere questo affetto da parte dei tifosi... vedere quanto sono felici per il tuo arrivo, è qualcosa di fantastico. È davvero bello vedere tutta questa gioia per il tuo arrivo".

Domenica avrai la possibilità di salutare i tifosi di persona, allo stadio. Quanto sei impaziente, ma sopratutto quanta voglia hai di giocare all'Olimpico?
"Non vedo l'ora. Dopo quell'accoglienza, non vedo davvero l'ora di giocare le partite. Perché sugli spalti ci saranno 60.000 persone a fare il tifo per la squadra. Ci ho giocato già una volta con il Liverpool, mi ricordo che è una tifoseria molto calda, che non smette mai di incitare la squadra. Sono abituato a giocare in squadre con questo genere di tifoserie. Ne ho sentito molto parlare quindi sì, non vedo l'ora".

Hai già giocato in diversi campionati europei e hai acquisito molta esperienza. Sarà la tua prima volta in Seria A, ma hai già affrontato squadre italiane. Cosa ti aspetti dal campionato? Pensi che dovrai adattarti in qualche modo?
"A dire il vero, non lo so. Non ci ho davvero pensato. Il mio obiettivo era tornare a divertirmi giocando a calcio, volevo semplicemente giocare. Sono stato fortunato ad aver ricevuto l'interesse della Roma e ad aver ricevuto già il sostegno dei tifosi e averli visti felici per il mio arrivo. È una bella cosa ed era quello che volevo. Mi sono detto che non c'era la certezza che avrei fatto bene o male nella prossima stagione, ma la cosa di cui sono sicuro è che voglio dare il massimo e quello che farò sarà dare il massimo per la Roma. Vedremo dove potremo arrivare.

Stavo per chiederti quali sono i tuoi obiettivi per la stagione, mi hai già risposto dicendo che darai il massimo...
"Ovviamente tutti vogliamo vincere qualcosa. Penso che la vittoria europea dello scorso anno e i nuovi arrivi abbiano creato grande entusiasmo tra i tifosi e in tutto l'ambiente. Penso che si debba sempre avere la fame per lottare per qualcosa e quella l'avremo sempre. Quello che intendo dire è che vengo da una situazione diversa. Voglio divertirmi e dare il massimo, ma ovviamente voglio vincere qualcosa in questa stagione. Soprattutto dopo aver vinto la Conference League la scorsa stagione e vedendo l'entusiasmo che ha generato tra i tifosi e nel club, ho visto la sfilata in giro per la città! Penso che possa essere uno stimolo per puntare ancora più in alto. Ogni calciatore deve puntare a essere sempre competitivo e io lo sono".

Dopo l'accoglienza che hai ricevuto sui social media quella che hanno ricevuto tuo fratello e la tua famiglia, e quella all'aeroporto, c'è un messaggio che vuoi mandare ai tifosi?
"Sì, come ho detto nel calcio non ci sono certezze: può andare bene o andare male. Posso però dire che ogni volta che indosserò questa maglia, darò sempre il massimo e che mi godrò ogni momento in cui giocherò per questo club e speriamo di poter ottenere dei risultati importanti".