Sofferenza e superficialità: l'arte di complicarsi le partite

20.04.2018 19:55 di Luca d'Alessandro Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Luca d'Alessandro
Sofferenza e superficialità: l'arte di complicarsi le partite

La Roma torna alla vittoria in campionato. Tre punti che mancavano dalla trasferta di Crotone del 18 marzo. Un mese dopo, in quell'Olimpico amaro in Serie A, i giallorossi hanno la meglio sul Genoa e respingono l'assalto al terzo posto di Lazio e Inter. Turnover, 3 punti e terzo posto mantenuto. Sembrerebbe essere una serata perfetta, ma così come successo al Camp Nou, dove il risultato diceva 4-1 per il Barcellona, ma il gioco diceva che De Rossi & Co. meritavano molto di più, anche con il Genoa il risultato, giusto per quanto visto in campo, è una cosa, mentre la prestazione è un'altra. Il problema alla fine è sempre lo stesso: l'arte di complicarsi da soli le partite. Anche quando la squadra si trova in totale controllo del match, con un la rete del 2-0 che è stata un autogol di Zukanovic, è bastato che Lapadula accorciasse le marcature per rischiare il pari. Il Genoa non ha fatto molto per riacciuffare il match sia chiaro, il discorso è legato a quel timore di non riuscire a portare a casa il risultato che era palpabile nell'atteggiamento dei giocatori. Di Francesco ha subito capito il momento e ha protetto squadra e partita con l'inserimento del miglior difensore in rosa, passando a quel modulo a 3 con cui finora la squadra ha preso gol. Più tranquilli dietro, ma il problema resta. L'arte di complicarsi le cose si trasforma da paura di vincere a superficialità.

Le partite vanno chiuse a ogni occasione anche se giochi in Serie A e non in Champions, anche se davanti hai il Genoa e non il Barcellona. Inammissibile rischiare un pareggio beffa al 90' per colpa di un virtuosismo personale di Florenzi che prova il tiro invece di servire Dzeko solo a porta vuota. Non è un caso che al triplice fischio sia il bosniaco, sia mister Di Francesco hanno lasciato il campo più arrabbiati che contenti per la vittoria. Si pensava già alla gara contro il Liverpool sul 2-0? Forse. Ma prima c'è la SPAL. Sul 2-1, essendoti complicato la vita da soli con un gol preso in malo modo, Anfield Road è lo stadio più lontano della Terra, prima c'erano i tre punti da confermare contro il Genoa. Errori che non hanno portato a conseguenze. Alla fine la Roma vince soffrendo, come si suol dire, "da grande squadra". Che la partita contro il Genoa abbia portato, oltre ai punti in palio, l'ennesimo insegnamento per tentare di correggere quell'atteggiamento che sfocia in quegli errori che non danno quella continuità di rendimento ai giallorossi.