Le due ragioni del turnover di Di Francesco

20.03.2018 12:47 di Alessandro Carducci Twitter:    vedi letture
Fonte: L'editoriale di Alessandro Carducci
Le due ragioni del turnover di Di Francesco

La crescita c'è stata. Dopo il passaggio del girone di Champions, la Roma aveva sonoramente impattato contro il muro eretto da Sorrentino e pareggiato col Chievo. Il rischio era lo stesso con il Crotone: l'entusiasmo, l'euforia per una insperata qualificazione ai quarti, l'adrenalina blaugrana. C'erano tutti gli elementi per sbagliare la gara di Crotone. Storicamente, i giallorossi ne hanno toppate tante così nella loro storia. Per questo, Di Francesco ha cambiato mezza squadra, riesumando tutti quei giocatori tenuti in naftalina ultimamente. L'ha fatto perché tirassero fuori quelle motivazioni che sarebbero servite per battere il Crotone ma l'ha fatto anche perché è consapevole che, nelle prossime settimane, dovrà attingere a tutte le risorse disponibili. Tutti dovranno sentirsi coinvolti. Spazio, quindi a Bruno Peres, Gonalons e Gerson. Spazio anche a El Shaarawy, che non stava attraversando un bel periodo e che aveva proprio bisogno di un gol per ritrovare tranquillità.

Chi non ha trovato spazio, invece, è Patrik Schick: “Devo pensare ad allenare la Roma e non gli individui. Ritenevo opportuno fare differenti cambi, l’ho fatto scaldare perché mi poteva servire ma per come mi si era messa la gara mi servivano giocatori di ripartenza. Deve crescere, non pensare di essere arrivato. Non arriva dal Real Madrid o dal Barcellona, ma dalla Sampdoria”. Di Francesco dixit.

Niente è casuale ed è probabile che l'esclusione e le parole del post partita siano un modo per provocare una reazione, dare una scossa al talento ex Sampdoria. Serviranno tutti nelle prossime settimane. Anche Schick.