Di Francesco: "Male il primo tempo. Il 4-2-3-1 ci ha reso più aggressivi. Schick? Va aspettato"

10.03.2018 08:30 di  Simone Ducci  Twitter:    vedi letture
Di Francesco: "Male il primo tempo. Il 4-2-3-1 ci ha reso più aggressivi. Schick? Va aspettato"
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Eusebio Di Francesco a Premium Sport a fine partita

"Non abbiamo disputato un buon primo tempo per nostro demerito, eravamo macchinosi nella manovra. Nella ripresa ho alzato Nainggolan che ci ha garantito più verticalità, sentivo che i ragazzi soffrissero il fatto di non vincere all'Olimpico e ci stavamo complicando da soli il match. Shakhtar Donetsk? Sono un'ottima squadra, ma noi abbiamo superato questo piccolo scoglio dell'Olimpico, oggi abbiamo avuto tanti angoli ma li sfruttiamo poco per quelle che sono le nostre qualità, sarà una partita importante dove abbiamo bisogno del pubblico che sarà determinante. Schick? Non ha fatto bene nel primo tempo, non è stato servito, tende ad aprirsi troppo e a lavorare meno dentro. Va aspettato come Ünder, Patrick ha qualità ma ancora le non ha dimostrate del tutto, ma chi lo conosce sa che le ha. Cosa mi lascia la partita di oggi in vista dello Shakhtar Donetsk? Il concetto di squadra deve essere lo stesso, serve equilibrio, cosa che non abbiamo avuto nel primo tempo e con lo Shakhtar serve, loro sono una squadra brasiliana in pratica ma possiamo metterli in difficoltà, poi ora cominciamo a ritrovare i gol, ne abbiamo fatti 7 in 2 gare e questo dà fiducia. Nella ripresa mi sono messo 4-2-3-1, ho messo Radja a ridosso dell'attaccante e siamo stati più aggressivi, abbiamo puntato la linea difensiva ma dovevamo farlo nel primo tempo ma non è stato fatto, quindi ho cambiato qualcosa nel chip come ho detto loro all'intervallo. Rammarico per i punti persi? Qua c'è un grande difetto, cioè pensare a quello che avremmo potuto fare. Non dobbiamo guardare troppo dietro, guardiamo avanti e proviamo a crescere con questi giovani che stanno migliorando, non c'è rammarico, tutto insegna e tutto ci fa migliorare. Alisson? Ora mi è stato chiesto di valorizzarlo e gli facciamo tirare più in porta (ride, ndr). Ogni tanto concediamo qualche tiro, così s'impegna!".

Eusebio Di Francesco a Sky Sport

Primo tempo? Loro sono stati bravi a pressare, noi abbiamo fatto tutto per metterci in difficoltà da soli, siamo stati poco puliti nel palleggio. Non c'era nessuno che allungava. Nella ripresa ho messo Nainggolan dietro le punte, ho cambiato modulo. Non riuscivamo a pressare come volevo. Da cancellare il primo tempo, ottimo il secondo per quello che la squadra ha ricercato. Schick? Per diventare grandi si passa dal collettivo, Patrik nel secondo tempo ha fatto bene. Magari lui nel 4-3-3 tende ad allargarsi troppo, questo non gli permette di attaccare subito la porta. È una tipologia di gioco diversa. Con un uomo vicino ha fatto molto meglio. Come arriviamo alla sfida contro lo Shakhtar? Con una fiducia superiore all'andata. Vincere aiuta a vincere, io credo però che servirà il pubblico, bisognerà giocare in 12. Tante volte il pubblico ci ha trascinato e martedì ci servirà. Poi li trascineremo noi con la prestazione. Bisogna sempre andare a occupare gli spazi giusti. Nel secondo tempo la squadra si è mossa in maniera coordinata e ha creato cose importanti. Noi lavoriamo su questo, se si rispetta questo principio la squadra riesce a rimanere corta nell'andare a recuperare palla e ad essere pericolosa quando deve giocare. Schick diverso da quello di Genova? Ci vuole continuità, abitudine e allenamento. È un ragazzo che alla Samp non ha fatto tante gare da titolare ma ha dimostrato tanta tecnica, che sicuramente ha. Si vede da come si muove. È però in un ambiente nuovo e deve conoscere certi movimenti. Nel 4-3-3 un attaccante che si apre troppo non va bene perché non riesce a dare sostegno ai compagni. Con un giocatore vicino si è mosso meglio. Emozione per Astori? Molto forte. Sono contento abbia segnato De Rossi perché per lui in particolare è stata una settimana difficile, anche ieri si è alzato presto. Poi mi ha detto «Voglio giocare» e io non ho esitato neanche un momento pensando alla gara di martedì. Meritava il gol per ricordare Astori al meglio”.

Eusebio Di Francesco a Roma TV a fine partita

“Se la chiave della gara sia stata trovata negli spogliatoi? Sì, spesso quando una squadra diventa piatta bisogna avvicinare un uomo all’attaccante. Ho fatto così con Radja, avvicinandolo a Schick. De Rossi? Gli ho chiesto se avesse voluto giocare, la risposta ce l’ha data sul campo e sappiamo il perché. Lo spostamento di Nainggolan possibile tema per martedì? Se mi chiami te lo dico ma ora non lo posso dire (ride ndr). Il 4-2-3-1 deve essere un valore aggiunto e oggi è stato dimostrato. Contro lo Shakthar sarei potuto tornare al 4-3-3. Perché inverto le mezzali nella parte finale della gara? A Napoli l’ho fatto per evitare agli avversari le giocate interne, oggi ci ho riprovato perché non riuscivamo a chiudere bene le catene esterne. Il mio voto? L’importante è non guardarsi dietro, si può fare tanto. Martedì sarebbe bello andare avanti, ci crediamo ma non sarà facile. Con l’aiuto di tutti e grazie alla serenità che vedo ritrovata, possiamo fare bene. Come ho visto la squadra? Se guardo i primi 45’ dico malissimo. Il problema era mentale, non fisico. La mia squadra è particolare”.

Di Francesco in conferenza stampa (a cura dell’inviato all’Olimpico Gabriele Chiocchio)

“Schick? Devo dire che non è stato aiutato dalla prestazione del primo tempo, eravamo tutti compassati e lenti nel manovrare, leggeri nello sviluppo. Volevamo la palla sui piedi, questo non esiste. Nel secondo tempo ho modificato assetto e si è mosso meglio. Parliamo di ui come di Ünder, certi giocatori vanno aspettati. Alla Sampdoria ha giocato poco da titolare, in un ambiente differente. Chi capisce di calcio capisce che c’è del talento, che va costruito. Nel secondo tempo mi è piaciuto. Cosa servirà martedì sera? Secondo me più li facciamo palleggiare, più avremo difficoltà. Vengono qui all’Olimpico con un pubblico splendido, saremo in dodici e dobbiamo quindi prenderli dall’altra parte. Più che ucraini sono brasiliani, per quello che esprimono, per il palleggio e per la manovra. Farò vedere la partita di andata ai ragazzi, se porteremo l’atteggiamento per 70 minuti possiamo qualificarci. Il Torino nel primo tempo mi è piaciuto molto, ha cercato di fare pressione. Se analizziamo la partita, nel primo tempo meritavano loro. Nel secondo tempo siamo venuti fuori, con ottime qualità di giocata. Scatto atletico? Se ci fossimo fermati al 45’ si sarebbe detto il contrario. È importante la testa, significa che ho dovuto modificare nella loro testa qualcosina. Aver cambiato il sistema di gioco sullo 0-0 era per avvicinare qualche giocatore di più all’area avversaria. Cerco di cambiare da quel punto di vista, la testa fa sempre la differenza. Potevamo essere condizionati dal fatto di non aver fatto bene all’Olimpico, dovevamo riprenderci questo stadio e l’abbiamo fatto con convinzione. Troppi palloni alti a Schick? Non li voglio neanche con Džeko, ma non è sempre colpa degli altri. Ci siamo mossi poco bene tra le linee, cosa che abbiamo fatto successivamente molto bene. Non ha fatto male Schick, ha fatto male tutta la Roma, avrei dovuto cambiare più giocatori. Lui tende troppo ad aprirsi, nel 4-3-3 il centravanti deve giocare molto dentro e poco fuori, se non ci va lui è difficile che qualcuno chiuda un cross. Finita l’era del grande turnover? Ci sono momenti e momenti, quando l’ho fatto eravamo stati bravi, quando l’ho fatto meno abbiamo fatto peggio. Quando si cambia, c’è un perché. Oggi magari non ha giocato Perotti e ha giocato Stephan, sono scelte ponderate in base a ruoli e caratteristiche. Roma più cinica e spietata? Lavoro, campo e basta. Non conosco altre medicine. Dobbiamo ancora migliorare, abbiamo fatto delle partite straripanti senza fare gol. Oggi lo facciamo un pochino meno, ma quando mettiamo in campo determinate caratteristiche siamo forti. Ci voleva fiducia, nell’ultimo periodo abbiamo fatto tanti gol, speriamo di continuare. Se sono soddisfatto? C’è una cattiva abitudine, anche nella mia squadra. Io guardo avanti, possiamo fare ancora tanto, magari per lo scudetto non avevamo le potenzialità delle altre, ma guardiamo avanti, per migliorare e costruire qualcosa. Si tende sempre a distruggere. Sono convinto che si possa costruire, cerchiamo di guardare avanti”.