Delvecchio: "Strepitoso avvio per Pellegrini, peccato non ci sia oggi. Abraham mi piace, ha tutto"

26.09.2021 09:12 di Marco Rossi Mercanti Twitter:    vedi letture
Delvecchio: "Strepitoso avvio per Pellegrini, peccato non ci sia oggi. Abraham mi piace, ha tutto"
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© foto di Image Sport

Marco Delvecchio, ex attaccante della Roma che in carriera ha avuto un certo feeling contro la Lazio, avendole segnato ben 9 volte, è stato intervistato da Il Messaggero. Queste uno stralcio delle sue dichiarazioni sulla stracittadina odierna:

Cosa ha di speciale questo derby? 
«Perché qui c’è una passione lunga, nelle altre città il derby è la partita e poi se ne parla poco. A Roma è derby sempre, il tifoso romanista, ti parla della Lazio appena ti incontra. “Aho, devi fare gol”, il minimo sindacale che ti chiede. Poi a me capitava spesso, perché di gol ne ho fatti».

Nove gol, lo ricordiamo. Ma ne hai segnati più Totti alla fine. 
«Ha giocato di più e Francesco qualcuno l’ha fatto su rigore, io tutti su azione. Ma se lo merita, lui è la Roma, doveva finire così. Anche io la mia fetta me la sono mangiata, sono soddisfatto».

A quale derby è affezionato? 
«Ce ne sono alcuni indimenticabili. Il primo con Capello, vincemmo quattro a uno, segnai due reti a Marchegiani, poi quello sotto la Sud, con Zeman in panchina, tre a uno, anche lì realizzai una doppietta, con tanto di maglia esibita sotto la Sud. L’anno della scudetto anche, insomma, ce ne sono da ricordare. Ancora oggi è un’emozione. La Roma ha festeggiato il mio compleanno inviando sui social un messaggio con i miei gol alla Lazio. Fa piacere, vuol dire che un segno l’ho lasciato. E ricordiamo anche quello che mi hanno annullato, quella sera il quattro a tre sarebbe stato clamoroso. Leggendario. Pazienza».

Che partita immagina?
«Speriamo tanto che vinca la Roma, ne ha la possibilità, ha l’allenatore giusto e i calciatori che possono fare la differenza. Vedo equilibrio».

Mourinho le ricorda Capello, ci disse.
«È vero. Mi ricorda quel periodo, al suo arrivo la squadra cambiò marcia e ambizioni. E i derby erano partite sentite, ma che giocavamo anche per questioni di classifica, uscendo un po’ dal discorso cittadino, che resta sempre importante e caratterizzante. La Roma può lottare, non so se quest’anno, ma il progetto con Mou è ambizioso».

Le piace Abraham? 
«Sì, ha tutto: fisico, tecnica, anche lui conoscerà subito cosa significhi giocare il derby di Roma. E per fortuna è tornato il pubblico, lo scorso anno una tristezza».

Pellegrini è il capitano giusto?
«Sì. Ma poi, come sta giocando? È cresciuto tantissimo, l’avvio di stagione è stato strepitoso. E poi anche lui, quanto a derby, ha qualcosa di magico da ricordare. Ha segnato di tacco, no? Davvero un peccato che non possa giocare».