Brasile, Ancelotti: "Mi sembra di essere tornato ai tempi della mia Roma. I giallorossi in testa sono una sorpresa"
Carlo Ancelotti, CT del Brasile, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato anche della Serie A e della Roma:
Le manca la quotidianità del club?
«Macché! Neanche per idea».
E il cambio di lavoro?
«Interessante. Ora devo osservare di più. Vivo in diretta il campionato brasiliano e a distanza quelli europei visto che abbiamo una serie di collaboratori sparsi per il nostro continente. In questi mesi abbiamo seguito una sessantina di giocatori, è un lavoro diverso. E mi piace».
E il rapporto con i giocatori?
«Ottimo. Abbiamo un gruppo di veterani molto serio, professionale, rispettato dal gruppo. L’ambiente è completamente diverso da quello di un club: in ritiro si gioca a carte, si sta insieme, si chiacchiera, i telefoni sono in secondo o terzo piano, c’è molta disciplina. I veterani tirano il gruppo e i giovani si adeguano non solo senza problemi ma con entusiasmo. C’è veramente una bella atmosfera. Non voglio sembrare romantico o nostalgico ma mi sembra di essere tornato indietro ai tempi della mia Roma, quando ci spostavamo in treno perché Liedholm non amava gli aerei. Penso sia una questione di cultura condivisa, e poi tutti parlano la stessa lingua, cosa fondamentale che aiuta a unire il gruppo. C’è un grande compañerismo per dirla alla spagnola».
E la Serie A?
«Bella, equilibrata e con la Roma in testa, che è una sorpresa. Con Gasperini ho Wesley, e qui nel mio staff c’è Juan, ex giallorosso col quale parliamo tanto della Roma. Mi fa piacere vederla lì davanti».
Mette qualcuno davanti?
«Inter e Napoli, che ha subito qualche sconfitta di troppo ma è sempre lì. E poi Roma, Milan e Juventus se la giocheranno fino alla fine».
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