IL PAGELLONE DEL 2010
È stato un 2010 molto intenso per la Roma. La prima metà dell’anno è stata caratterizzata dalla splendida rincorsa all’Inter, con lo scudetto sfumato a pochissimi metri dal traguardo. La seconda metà, invece, ha visto i giallorossi iniziare disastrosamente il campionato, impantanandosi a lungo nei bassifondi della classifica.
Julio Sergio 7: confermarsi è sempre molto difficile ma, dopo aver disputato alla grande la prima stagione da titolare, il brasiliano si ripete anche nei primi mesi di quella successiva. Tra i pali dà sicurezza a tutto il reparto.
L’unico problema è rappresentato da un serie di infortuni muscolari che lo penalizzano eccessivamente.
Doni 5: scavalcato nelle gerarchie proprio da Julio Sergio, l’ex portiere del Corinthians ha poche occasioni per mettersi in mostra. Non sente più la fiducia del tecnico, dell’ambiente e contribuisce alla figuraccia europea contro il Panathinaikos. Nella ripresa della gara contro il Bari entra tra i fischi al posto di Julio Sergio, fischi che tramuta in applausi la settimana successiva, a Milano, quando salva il risultando ipnotizzando Ibrahimovic. Se non dovesse partire a gennaio, non è da escludere che possa lasciare Roma a giugno, dopo sei anni in giallorosso.
Lobont 6: nelle poche occasioni in cui viene chiamato in causa si fa trovare pronto.
Artur: sv
Cassetti 6.5: vive di alti e bassi. Alterna grandi prestazioni ad altre molto meno brillanti. È comunque il migliore tra i terzini destri a disposizione di Ranieri.
Rosi sv: nello scorso campionato ha giocato a Siena cercando in tutti i modi di fermare l’Inter, nell’ultima giornata di campionato. Ha iniziato la nuova stagione con grandi speranze ma è pian piano diventato un oggetto misterioso, venendo emarginato dopo la pessima prestazione di Brescia.
Cicinho 5: ormai è un corpo estraneo a Roma. Ha passato i primi mesi dell’anno in prestito al San Paolo, in Brasile e da lì dichiarò di non aver intenzione di tornare nella Capitale. Dopo essere tornato, Ranieri gli ha concesso qualche occasione ma l’ex terzino del Real non ha convinto e anche a gennaio si cercherà una soluzione per alleggerire un ingaggio divenuto troppo ingombrante.
Burdisso N. 6.5: è stata forse la rivelazione del campionato 2009/10 e per questo Ranieri ha più volte dichiarato di aver chiesto solo lui nel mercato estivo. Nella seconda parte dell’anno ha giocato qualche buona partita, alternata a qualche errore di troppo, che ne ha condizionato il rendimento.
Mexes 6: l’anno scorso è finito in panchina a favore della coppia Burdisso-Juan. Quest’anno, da Parma, si è rivisto il Philippe delle passate stagioni ed è difficile rilegarlo in panchina. A giugno scade il suo contratto e il francese sembra intenzionato a conoscere gli sviluppi societari prima di rinnovare.
Juan 7: straripante nel primo semestre del 2010, a tal punto che alcuni lo hanno accostato ad Aldair. Negli ultimi mesi, forse anche a causa del mondiale disputato in estate, è parso leggermente meno brillante.
Loria sv
Antunes sv
Burdisso G.: sv
Riise 6.5: il norvegese è stato tra le armi in più dello scorso campionato, grazie anche alle tante reti segnate, tra cui quella che ha permesso ai giallorossi di espugnare Torino a gennaio. Dopo l’infortunio alla testa, subìto a settembre in Nazionale, non sembra più lo stesso e sta faticando a ritrovare il ritmo dell’anno scorso.
Castellini 6: arrivato a Roma in qualità di vice Riise, rispetta con ordine il suo ruolo facendosi trovare pronto all’occorrenza.
Tonetto sv: si è ritirato a fine campionato, avendo giocato pochissimo negli ultimi mesi per infortunio. Grande professionista.
Pizarro 7: il Peq è il cuore del centrocampo giallorosso. Detta i tempi, smista il pallone con una precisione chirurgica e crea continuamente superiorità a centrocampo. Tra i migliori nella scorsa stagione. Quest’anno, come il resto della squadra, ha giocato sottotono, risultando comunque sempre tra i migliori. Deve convivere con un problema al ginocchio che ogni tanto lo costringe a fermarsi. Un problema alla coscia e un’influenza lo hanno tenuto fuori nell’ultimo periodo.
De Rossi 6.5: da quando si è riposizionato davanti alla difesa il suo rendimento è migliorato sensibilmente, sebbene il centrocampista di Ostia possa dare ancora molto di più.
Perrotta 6: out nell’ultima parte dell’anno a causa di un problema fisico, l’ex Chievo ha dato moltissimo quest’anno, riuscendo ad adattarsi a tutti i ruoli di centrocampo. Ha il contratto in scadenza a giugno.
Brighi 6: in estate ha ottenuto il tanto agognato rinnovo del contratto. Parte come riserva ma, con professionalità e costanza, riesce sempre a ritagliarsi un suo spazio importante in squadra.
Greco sv: nella scorsa stagione si è trasferito in prestito al Piacenza, mentre quest’estate Ranieri ha deciso di puntare su di lui dopo alcune confortanti amichevoli. Ha mostrato subito di avere carattere e di essere dotato di una buona tecnica. Si è ritagliato un posto quasi da titolare fisso in un ruolo non suo, come quello di interno sinistro di centrocampo. Sta crescendo tantissimo, ma deve almeno giocare una stagione intera prima di poter dare un giudizio completo.
Simplicio sv: come per Greco, bisogna attendere qualche altro mese prima di valutare l’incidenza che il brasiliano avrà nella Roma. Da oggetto misterioso è diventato, in poco tempo, tra i titolari della squadra. Come ha dimostrato a Verona (doppietta), si trova più a suo agio dietro alle punte ma si sta sacrificando volentieri nel ruolo di interno destro nel rombo di Ranieri.
Taddei 6: contribuisce alla rimonta sfiorata l’anno scorso dalla Roma, terminando la stagione con il rinnovo del contratto fino al 2014, mentre in questo campionato non è ancora riuscito a lasciare il segno a causa di una serie di infortuni.
Faty sv
Menez 6.5: dopo le iniziali incomprensioni con Ranieri e un inizio di 2010 vissuto spesso in panchina, il francese è diventato in questa stagione un pilastro della Roma, grazie al rombo messo in campo da Ranieri che esalta le sue caratteristiche.
Vucinic 7: meriterebbe anche un otto pieno per come ha trascinato la squadra nella rimonta all’Inter. Purtroppo negli ultimi mesi è stato più in infermeria che in campo, a causa di una serie di problemi fisici che ne stanno condizionando il rendimento. Nonostante ciò, il montenegrino è il secondo marcatore stagionale in Serie A con tre gol, uno dei quali decisivo per la vittoria nel big match contro l’Inter.
Totti 6.5: un anno da dimenticare per il Capitano. È stato per la prima volta criticato e attaccato da alcuni tifosi della Roma. Non è lo stesso Totti di qualche anno fa, è inutile negarlo e la critica è sacrosanta, ma quando si trascende (ed è successo) non va bene, poiché stiamo parlando del giocatore più forte che i giallorossi abbiano mai avuto. Tifoso della Roma, tra l’altro. Dopo tanti anni in cui si è dovuto adattare nel ruolo di unica punta, ora si sta ricollocando all’interno di un telaio di gioco che prevede la presenza di un bomber come Borriello (e come Toni, lo scorso anno).
Borriello 7: come per gli altri neo arrivati, occorre aspettare la fine della stagione per trarre un giudizio definitivo. L’ex milanista ha però avuto un impatto devastante, segnando una quantità impressionante di gol. Ha conquistato fin da subito i tifosi diventando presto insostituibile. Sicuramente tra gli acquisti più azzeccati degli ultimi anni.
Adriano sv: per ora ha combinato poco ma prima di bocciarlo definitivamente occorre aspettare la fine della stagione, sperando che nel frattempo riesca a sbloccarsi.
Baptista 5: non ha più sentito la fiducia del tecnico e dell’ambiente ed è stato lentamente emarginato dalla squadra. In estate, la Roma ha provato a cederlo in tutti i modi e ora sembra destinato ad andare in Spagna, a Malaga.
Okaka sv
Toni 6: rimarrà nella memoria di tutti i tifosi il gol che ha permesso alla Roma di battere l’Inter e di poter continuare ad inseguire il sogno scudetto. Memorabile anche la prestazione contro il Chievo, quando l’ex Bayern ha dovuto fare reparto da solo prendendo un’infinita quantità di botte ma consentendo alla Roma di portare a casa i tre punti fondamentali.
Ranieri 6.5: ha portato la squadra a sfiorare lo scudetto ma ha il grande demerito di non aver evitato la falsa partenza di quest’anno, che era tra i principali obiettivi del nuovo anno del tecnico romano.