Stadio della Roma, Sgarbi: "Grattacieli totalmente estranei allo sviluppo. Dire no alle Olimpiadi e si allo stadio è un paradosso"

02.02.2017 14:18 di  Davide Santucci   vedi letture
Stadio della Roma, Sgarbi: "Grattacieli totalmente estranei allo sviluppo. Dire no alle Olimpiadi e si allo stadio è un paradosso"
Vocegiallorossa.it

Vittorio Sgarbi, critico d'arte, ha rilasciato una lunga intervista a Io Gioco Pulito sul nuovo stadio della Roma. Ecco le sue parole:

Sappiamo dai suoi video che lei è fortemente contrario alla costruzione dello Stadio della Roma. Ci illustra nel dettaglio la sua posizione?
"La mia posizione è perfettamente coincidente con quella di Imposimato che mi ha contattato 20 giorni fa perché aveva inteso incardinare una conferenza, che non so se abbia fatto, con me. Io ero d’accordo ma non ho più avuto notizie di lui".

Posizione simile a quella dell’Assessore all’urbanistica Paolo Berdini.
"Certo. Nell’Amministrazione c’è un’esautorazione del diretto responsabile (Berdini n.d.r.) che è contrario. Vero è che decisioni collegiali impongono che non sia un singolo assessore a decidere sulla questione, però la posizione oltranzista di Berdini, Italia Nostra e mia è una posizione su cui non si può neanche pensare di mediare. La tesi mia e di Italia Nostra è che Roma, città amministrata certo con difficoltà ma con una certa consapevolezza, ha evitato nel corso degli anni sviluppi verticali tipici delle città industriali. Se uno guarda Roma da qualunque punto vedrà che non ci sono grattacieli".

Dunque la sua contrarietà è alle torri previste dal progetto?
"Certo, lo stadio possono anche farlo. Anche perché ha un suo sviluppo logico. Io lo farei senza le torri. Non ho qualcosa contro lo stadio per questioni antiagonistiche, ho qualcosa contro la violenza di questi giganteschi grattacieli, da tre diventati due, totalmente estranei con lo sviluppo di questa piana sulla quale poggia Roma che è stata preservata da qualunque Amministrazione. Che il deturpamento arrivi da un’Amministrazione grillina è strano".

Lo stadio della Roma ha subito uno stop, l’Amministrazione a guida M5S ha rimandato ogni decisione facendo registrare un approccio ondivago alla questione. Mi spiego: inizialmente il M5S era schiacciato sulle posizioni di Berdini, poi c’è stata una retromarcia seguita all’incontro con Baldissoni e Parnasi, ed ora invece sembra tornata in voga la linea di Berdini perché la richiesta di rinvio sembra l’antipasto di un “no” al progetto.
"L’approccio dei grillini dovrebbe essere quello di contrasto alle imposizioni della modernità. Il tempo lento, Slow Food, la decrescita industriale sono temi che io sento miei, che sono di una certa sinistra ma che sono sicuramente propri del M5S. Quindi istintivamente si potrebbe pensare che come hanno detto di “no” all’inceneritore avrebbero dovuto dire “no” anche a questa grottesca speculazione. Invece hanno tentato di emarginare o di tacitare Berdini, contrario, e la linea prevalente era favorevole allo stadio con i grattacieli. Quando mi sono reso conto di queste cose altro non ho potuto fare altro che massacrarli sui miei blog con bombardamenti mirati che spero li abbiano fatti riflettere e tornare a posizioni che sono loro perché mi pare il minimo sindacale che siano contrari ad una cosa come quella. L’approccio ondivago ha fatto emergere due anime interne al M5S. Una forse legata ai vari Marra e alla parte affaristica che si è incistata dentro l’Amministrazione all’insaputa della Vispa Teresa. Perché la Vispa Teresa è innocente ma l’innocenza giudiziaria non giustifica l’innocenza politica, la propria totale vaghezza e l’incapacità di prendere posizioni. Io sono convinto che sia innocente dei reati che le hanno attribuito ma che sia un’incapace, anche su questo. Ora la faranno riflettere sul fatto che questo tipo di speculazione è sbagliata. Nel momento in cui era sotto la suggestione di Marra le sembrava che fosse un buon investimento per di più privato, con fondi americani, in favore della città. Magari non ci costa nulla ma deturpa Roma in modo infetto. Mi sembra, dunque, che sia proprio del quadro della sua natura questa posizione ondivaga".  

Chi parla dello stadio di solito lo mette in relazione alle opere che si sarebbero potute fare per le Olimpiadi del 2024.
"Virginia (Raggi n.d.r) ha scelto la strada depressiva e autolesionistica di non togliere a Roma il peso del nome di città corrotta. Quindi secondo me è stato un errore gravissimo. Dire “no” alla partecipazione e “sì” allo stadio mi sembra un paradosso ma ormai l’hanno fatto".