Aldair: "Il Brasile vincerà come nel '94"
La Nazionale più criticata dai giornalisti? Il Brasile. Come nel 1994 e come nei mondiali statunitensi vincerà la coppa. Questo è il parere di “Pluto” Aldair sui verdeoro. Questa sera la squadra di Dunga giocherà la prima partita del gruppo G contro la Corea del Nord. Lo stesso Dunga era capitano del Brasile ad Usa ’94 e compagno di squadra di Aldair. “Sono stato in Brasile meno di un mese fa e posso confermare che lo scetticismo è grande – conferma l’ex giallorosso a sky.it- ma attenzione: basterà una vittoria per cancellare tutte le critiche. Alla fine, vincerà comunque il tifo per la Seleçao”.
Aldair, perché questo Brasile non piace ai brasiliani?
“Perché non ha un gioco spettacolare e questo giornalisti e tifosi a Dunga non lo perdonano. Poi alcune esclusioni eccellenti hanno suscitato diverse critiche: non c’è molta fiducia”. Sembra l’atmosfera che accompagnava il Brasile di Parreira nel 1994. “In effetti ci sono diverse situazioni comuni: sono due nazionali che si assomigliano”.
In cosa?
“Sicuramente sono simili sotto l’aspetto tattico, molto anche sotto quello tecnico. però il Brasile di Parreira era più forte davanti: attaccanti come Romario e Bebeto nella Seleçao di oggi non ci sono”.
Dunga ha snobbato Ronaldinho…
“Un peccato, perché viene da una buona stagione nel Milan, ha esperienza internazionale e in forma avrebbe fatto comodo”. In Brasile volevano anche Adriano. “Se non è andato al Mondiale, è solo per questioni comportamentali, credo Dunga non lo abbia portato per questo, ma i giornalisti di Rio lo avrebbero voluto vedere in Sudafrica. Potenzialmente è ancora un giocatore di livello mondiale”.
E Neymar?
“Qui ha ragione Dunga: è un grandissimo talento, ma non ha esperienza nella Seleçao. Verrà il suo momento, ma per questo Mondiale c’era una strada da seguire e Dunga l’ha percorsa coerentemente”.
C’è un Aldair nel Brasile attuale?
“Juan non è molto diverso da com’ero io, come caratteristiche, poi è pure della Roma. Piuttosto, non c’è un centrocampista che assomigli a Dunga: Gilberto Silva e Felipe Melo hanno un modo di giocare piuttosto diverso dal suo”.
Stasera l’esordio contro la Corea del Nord. Pronostico scontato?
“Sulla carta sì, ma nella prima partita , soprattutto dopo una vigilia come questa, ci potrebbe essere un po’ di tensione. Il Brasile è più forte e deve vincere, ma potrebbe non essere una passeggiata: Dunga dovrà essere bravo a tenere i ragazzi concentrati, ma senza caricarli di pressione”.
Più in generale, è un Brasile che può vincere il Mondiale?
“Per dirlo aspetto di vedere giocare tutte le nazionali, ma io sono convinto che possa arrivare molto lontano. Dipenderà anche dalla forma di un giocatore chiave”.
Kakà?
“Sì, Kakà. Viene da una stagione non proprio da ricordare, bisogna capire in che condizioni è arrivato al Mondiale. Se sta bene, farà la differenza”.