LA VOCE DELLA SERA - Nella piscina del Bentegodi affondano le speranze europee della Roma. Luis Enrique: "Pochi miglioramenti". Sabatini: "Spero rimanga"
CHIEVO-ROMA - Nell'acquitrino dello stadio Bentegodi, la Roma non va oltre lo 0-0 deponendo di fatto le armi nella lotta per un piazzamento europeo. L'allenatore giallorosso ha così commentato la gara: "Difficile parlare di calcio? Non è stata una partita in nessun momento, era più una lotta. Giusta intensità? Da parte di entrambe le squadre, hanno fatto di tutto per vincere la partita. Due punti in quattro partite, cosa è mancato? Questa non è stata una partita, il punto non serve quasi a nulla perché abbiamo bisogno di vincere. Non abbiamo avuto neanche la possibilità di vincerla, qualche palla inattiva ma molto difficile. Pjanic in panchina? E' un calciatore che mi piace tantissimo, aveva qualche problema fisico, ha qualche problema alla caviglia. Sono contento che non abbia giocato perché questa non era una partita per un calciatore del suo livello. Cosa mi ha convinto meno della squadra in questa stagione? Non ho nessuna cosa particolare da recriminare ai miei ragazzi, siamo stati una squadra irregolare e lo sappiamo tutti, oggi per me non è il momento di parlare di cosa devo rimproverare ai ragazzi. Se siamo cresciuti poco guardando la classifica? Noi abbiamo sempre pensato domenica per domenica, siamo stati sempre vicinissimi perché il campionato è stato spettacolare, abbiamo fatto qualche partita buona e abbiamo avuto 3-4 possibilità di arrivare al terzo posto, ma abbiamo sbagliato. Ogni volta che succedeva questo i tifosi si arrabbiavano e anche noi, perché avevamo la possibilità di arrivare in Champions. Pochi miglioramenti? Sicuramente, i numeri sono lì e si vede che qualcosa è mancato. Per quanto mi riguarda ho lavorato sia sull'aspetto offensivo che su quello difensivo, certo che non è giusto né sufficiente perché dobbiamo migliorare per essere più competitivi e cattivi. Se vedo meglio De Rossi in difesa o a centrocampo? Senza nessun dubbio come regista, non lo vedo neanche come interno. Quando c'è un'emergenza e deve giocare come difensore centrale deve farlo, se deve giocare da interno deve farlo, ma la sua posizione è quella di regista. Se ho voglia di tornare in Spagna? Piove anche lì... (ride, ndr). Se sono stressato? Non è stato un anno molto felice, non so cosa succederà nel futuro ma è così, l'allenatore sa che deve accettare delle critiche. I risultati stanno lì e quelli giudicano l'allenatore". QUI tutte le sue dichiarazioni.
SABATINI - Queste invece le parole del direttore sportivo giallorosso: "Una piscina? Mi pare una sintesi definitiva. Partita difficile giocata in un campo quasi impraticabile. L'Europa? Quest'analisi non la facciamo oggi, sono già parecchi giorni che guardiamo alle nostre faccende. Ho sempre detto che siamo all'inizio di un percorso, che dobbiamo integrare l'organico come si deve, non siamo molto attivi ma non siamo statici, stiamo facendo quello che dobbiamo. L'ipotesi dell'addio di Luis Enrique? Nel calcio bisogna prevedere tutto, adesso ci fermeremo a riflettere anche su questo. Non siamo distanti dalla fine, non serve guadagnare qualche giorno per capire le intenzioni di Luis Enrique, che vive l'incertezza di essere di impedimento all'attività futura della squadra. Ci sono pochi giorni, inutile fare illazioni. Se nell'incertezza di Luis Enrique hanno inciso le contestazioni? E' un allenatore giovane ma un uomo esperto, ha fatto calcio in piazze importanti e conosce tutti i riverberi di tutte le componenti del calcio. Sarà decisivo il pensiero che ha rispetto alla squadra e la valutazione sulla stima di cui gode dalle varie componenti. Quanto tempo concederà la società a Luis Enrique? Aspetteremo la fine del campionato Se abbiamo idee? Continuiamo a sperare che voglia rimanere, al di là del consenso o meno sappiamo che potrà produrre grandi risultati, è un uomo onesto, leale e competente, speriamo che la sua decisione sia favorevole alla Roma. Se non sarà così prenderemo altre decisioni, lui deve tener conto che il nostro non è un sostegno accademico ma reale, qualche errore è stato fatto e l'ha pagato lui per primo. Deve riflettere con serenità e prendere la decisione migliore. Se qualcuno non sarà riconfermato o vuole andarsene? Osvaldo è un grande attaccante, bisogna incanalare le sue emozioni ma è un attaccante di grande spessore, sarà lui a guidare il reparto l'anno prossimo".
MERCATO - Per il prossimo anno, la Roma avrebbe messo gli occhi su due giocatori del Benfica. Come riportato da 'A Bola', i due centrocampisti Axel Witsel e Nicolas Gaitán interessano a Walter Sabatini ma su entrambi pende una clausola rescissoria di 40 milioni di euro. Sfuma invece il difensore belga Jan Vertonghen, vicinissimo al trasferimento all'Ajax.