La Roma in Nazionale: Antigua e Barbuda-Usa 1-2, gli States di Michael Bradley soffrono inaspettatamente e vincono al 90'
Finale cardiopalma quello che si è vissuto al Sir Vivian Richards Stadium nella città di St.John's, capitale dello stato insulare di Antigua e Barbuda. Proprio i padroni di casa, nonostante fossero già eliminati matematicamente, non hanno mai mollato dando parecchio filo da torcere alla favorita nazionale statunitense, tra le cui fila ha disputato l'intera gara il giallorosso Michael Bradley. Prova della sofferenza degli States lo è il gol al 90' di Eddie Johnson che garantirà un'importante vittoria per 2-1. Lo stesso Johnson si è reso eroe della serata, dopo aver segnato anche il gol del momentaneo vantaggio americano, fino a quando Dexter Blackstock non pareggia i conti tra l'euforia del pubblico amico. Gli Stati Uniti raggiungono dunque così il Guatemala (10 pt.) in testa al Gruppo A che ha battuto in serata la Giamaica per 2-1.
Antigua e Barbuda - USA 1-2 (Eddie Johnson al 20' e 90', Dexter Blacksotck al 25')
USA: Tim Howard; Steve Cherundolo, Clarence Goodson, Geoff Cameron, Carlos Bocanegra; Graham Zusi (dal 78' Sacha Kljestan), Danny Williams (dal 56' Jermaine Jones), Michael Bradley, Eddie Johnson; Clint Dempsey, Herculez Gomez (dal 73' Alan Gordon).
A disp.: Michael Parkhurst, Kyle Beckerman, Sacha Kljestan, Maurice Edu, Jermaine Jones, Joe Corona, Brad Guzan, Alan Gordon, Nick Rimando.
All.: Jurgen Klinsmann
ATG: Molvin James; Marc Joseph, George Dublin, Quinton Griffith, Akeem Thomas, Luke George, Zane Francis-Angol, Randolph Burton, Peter Byers (dal 89' Stefan Smith), Tamorley Thomas, Dexter Blackstock.
A disp.: Brent Mohammed, Keita De Castro, Hazel Pyle, Karanja Mack, Troy Dublin, Moses Ashikodi, Stefan Smith, Tevaughn Harriett, Kimol Alexander.
All.: Tom Curtis
Ammoniti: Tamorley Thomas (A) 61', Jermaine Jones (U) 62'
Arbitro: Neal Brizan (TRI)
1°Assistente: Dion Neil (TRI)
2°Assistente: Ionut Bordieanu (CAY
IV Ufficiale: Christophel Stewart (CAY)
USA - Intervista a Michael Bradley a fine gara
Sulla partita:
"Alcuni di noi stavano dicendo che sarebbe impossibile spiegare a chi non è ora qui cosa ha voluto dire giocare in una partita del genere. Saremo i primi a guardare a noi stessi e dire che ci sono un moltissime cose che devono essere migliorate, ma alla fine della giornata i tre punti sono ciò che contano maggiormente. Il risultato è ciò che conta. Raccogliamo i tre punti da questa trasferta che ci permettono di ritornare a Kansas City in una gran bella posizione in classifica. Da sempre abbiamo detto che è una strada lunga, ci sono alti e bassi. Devi essere in grado di venire via con i risultati. Devi essere in grado di vincere le partite quando non necessariamente lo meriti. Abbiamo fatto tutto questo stasera. E' stato un grande lavoro di squadra e siamo orgogliosi di questo".
Qual'era l'umore negli spogliatoi durante l'intervallo?
"Non eravamo totalmente felici perché ci siamo fatti recuperare dopo il nostro iniziale vantaggio. Come andiamo avanti, dobbiamo avere un po' più d'istinto killer che ci dice che quando si ottiene il primo gol, siamo in grado di fare anche il secondo e il terzo, in maniera intelligente. Questo dice molto anche riguardo un gruppo che oggi, nonostante fosse difficile, è riuscito a combattere con grinta e a vincere alla fine".
Cosa ti aspetti dal match di martedì sera contro il Guatemala.
"Una grande atmosfera. Molti di noi hanno visto l'evolversi delle cose al punto che ora possiamo giocarci la qualificazione nel nostro paese e siamo in grado di prendere l'aereo domani, sapendo che un gran folla americana si sta preparando a partecipare ad una gran notte di divertimento. Sta poi a noi fare in modo che le cose sul campo vengano ben curate, ma questo è qualcosa che non vediamo l'ora mettere in pratica; noi provvederemo ad ottenere i frutti del buon lavoro fatto".
Spezzone dell'intervista al tecnico degli USA Jürgen Klinsmann al termine della gara, riguardo la prestazione di Bradley
Un pensiero riguardo Michael Bradley che ha poi assunto un ruolo più offensivo, cercando di fare coppia con Danny Williams.
"Oggi è stato difficile per loro due trovare spazio perché gli spazi erano molto stretti. Michael ha trovato difficoltà nel comunicare Danny e si trovavano spesso e volentieri sulla stessa linea, rendendosi in questo modo troppo prevedibili. In quel momento, dopo aver cambiato lo schema trasformandolo a diamante cosicché Jermaine (Jones) prendesse il suo posto, abbiamo detto a Michael di spostarsi sulla metà campo sinistra e di spingere di più in avanti. I ruoli così erano meglio. Quando si hanno 8 o 9 avversari in mezzo al campo a fare muro, è difficile per i centrocampisti centrali fare la loro partita e trovare gli appoggi giusti sui terzini".