Roma-Atalanta 1942: quel giorno Roma tornò a crederci...

09.04.2010 17:30 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
Fonte: Vocegiallorossa.it
Roma-Atalanta 1942: quel giorno Roma tornò a crederci...
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© foto di Alberto Fornasari

Era domenica 29 marzo 1942 e per il campionato di serie A si disputava la settima giornata del girone di ritorno; a darsi battaglia per la vittoria finale vi erano Roma, Torino e Venezia. Era una stagione speciale quella: nell’estate del 1941 Edgardo Bazzini rilevò la società dal suo predecessore Igino Betti e puntò sulla conferma dell’allenatore austriaco Alfred Schaffer, tecnico dalle indubbie doti per centrare finalmente il sogno tricolore. Dal 1927, anno della fusione delle società che hanno dato vita all’Associazione Sportiva Roma, ben due volte i giallorossi erano arrivati al secondo posto in classifica: nel 1930-’31 dietro la Juve e nel 1935-’36 ad un punto dal Bologna campione. Si respirava un’atmosfera magica in quel 1941-’42. Per la prima volta, alla fine del girone d’andata, la società di Bazzini conseguì il titolo platonico di Campione d’inverno. Iniziò il girone di ritorno con qualche perplessità e nel giro di quattro giornate la Roma dilapidò un consistente vantaggio: arrivarono le sconfitte a Torino con la Juve (2-0), la settimana successiva ci fu una terribile battuta d’arresto in casa con il Genova (1-2), la ripresa finalmente contro la Fiorentina, sempre a Roma (1-0) fino ad arrivare alla gara con il Milano. I diavoli rossoneri, così come il Genova e l’Ambrosiana dovettero subire in quegli anni l’italianizzazione del nome imposta dal regime. La partita con il Milano sancì definitivamente il momento di crisi della squadra di Schaffer, l’incontro si concluse con un pesante punteggio: 4-2 e tra gli altri andò in rete anche Peppino Meazza, caricando nell’occasione il portierone e capitano dei giallorossi Guido Masetti che si infortunò. L’estremo difensore concluse stoicamente la gara continuando a difendere la porta della Roma, ma la giornata sicuramente non era propizia per i capitolini. Il Torino si impose 5-3 sul Napoli e il Venezia sconfisse la Juventus per 2-0. La classifica era questa: Torino p. 30, Venezia 28, Roma 27…


ROMA-ATALANTA  Si arrivò quindi alla 22esima giornata quel 29 marzo; la speranza era quella di riportarci subito all’attacco della battistrada Torino per poi tentare il sorpasso nelle restanti otto gare. Allo Stadio Nazionale arrivò l’Atalanta che puntava a risollevare le sorti della sua deficitaria classifica mentre la Roma doveva risolvere il suo male cronico evidenziato nel girone di ritorno: la difficoltà nell’andare in rete. Il gioco era ottimo, la difesa con Brunella ed Andreoli costituiva una garanzia ma l’attacco concretizzava pochissimo. Il capitano, reduce dall’infortunio occorsogli la settimana precedente a S. Siro, dovette dare forfait a beneficio di Fosco Risorti, estremo difensore acquistato l’estate precedente dal Savoia per la cifra di 80.000 Lire. Per Risorti si trattò del debutto assoluto con la maglia giallorossa, fu la sua unica presenza in quel magnifico e storico campionato; fino al 1952 il portiere giallorosso collezionerà ben 179 presenze e, di conseguenza, risulterà il titolare inamovibile nella Roma dell’immediato dopoguerra. Arbitro della sfida fu il signor Pizziolo. Iniziò l’incontro e il pensiero era rivolto anche ad altri due campi: Bologna, dove la capolista affrontava i padroni di casa e Genova. Nel capoluogo ligure il Venezia ebbe subito vita difficile: dopo due minuti di gioco Ispiro portò in vantaggio i padroni di casa realizzando quello che si rivelerà, al termine, il match-ball. La Roma avviò la sua gara subito a testa bassa. Gli attaccanti lombardi non riuscirono quasi mai ad impensierire la porta di Risorti e le occasioni da rete per i lupi riempirono i tabellini dell’incontro. Si arrivò così al 40° minuto: azione personale di Amadei che, una volta entrato in area, appoggiò alla sua sinistra per l’arrivo di Pantò che violò finalmente la porta atalantina. Roma in vantaggio quindi e si andò negli spogliatoi consapevoli di poter incanalare la gara nella direzione voluta. Undicesimo minuto della ripresa: avanzata di Cappellini, passaggio ad Amadei, da questi a Coscia e, tutto di prima, ultimo tocco per Pantò: rete! Doppietta dell’attaccante giallorosso. Lanfranco, portiere dei bergamaschi, raccolse per la seconda volta la palla in fondo al sacco. Alla fine dell’incontro l’estremo difensore orobico risulterà tra i migliori in campo, questo per sottolineare la grinta e la voglia di far bene con cui erano scesi in campo quel giorno gli uomini di Schaffer. La gara terminò sul 2-0. 5-1 i calci d’angolo per i padroni di casa. Intanto da Bologna arrivarono belle notizie: a due minuti dal termine dell’incontro, una stupenda punizione di Reguzzoni impose al Torino un pesante stop: Bologna – Torino 1-0! La nuova classifica è presto fatta: Torino p. 30, Roma 29, Venezia 28… Roma tornò a credere nell’aggancio, non tutto era perso. In quel giorno di pioggia e vento la speranza si riaccese. Nelle ultime giornate ci si giocava tutto.


MASETTI ADDIO ALLA NAZIONALE  A questo punto un episodio singolare può servire per dare l’idea del grande attaccamento ai colori giallorossi da parte del suo capitano, il portiere Guido Masetti. Vittorio Pozzo, commissario unico della nazionale italiana due volte campione del mondo convocò l’estremo difensore giallorosso per le due amichevoli contro la nazionale croata e quella spagnola previste per il 5 ed il 19 aprile rispettivamente al “Ferraris” di Genova ed all’impianto milanese di S. Siro. Masetti, con grande dolore, rinunciò alla convocazione per restare vicino alla squadra ed incitare i compagni in un momento davvero delicato, restando col gruppo in ritiro in vista dei prossimi impegni di campionato. Preso atto del doloroso ma cortese rifiuto, Pozzo ripiegò sul viola Griffanti che giocò le due gare restando imbattuto dato che si conclusero con l’identico punteggio: 4-0 per i campioni del mondo. Per Masetti, col senno di poi, quello si rivelò un addio definitivo alla maglia azzurra con cui aveva vinto i due mondiali in qualità di terzo portiere ma con cui aveva disputato solo due gare, nel ’36 e nel ’39, due amichevoli contro la nazionale svizzera. Per rivedere gli azzurri in campo dopo la gara contro la Spagna del 19 aprile 1942 bisognerà attendere oltre tre anni per via dell’accanirsi degli eventi bellici, precisamente l’amichevole con la Svizzera dell’11 novembre 1945, e dopo tutto quel tempo molti elementi furono sostituiti.
La gara successiva a quel Roma-Atalanta fu uno scontro al vertice, a Venezia, il 26 aprile: Venezia – Roma 0-1 in cui Masetti, tornato a difendere la porta giallorossa, fu sicuramente protagonista neutralizzando un rigore dei padroni di casa al 22° del primo tempo. Nella ripresa Amadei al 17° segnò un gol storico. Il ritiro fece bene alla squadra, la rimonta continuò e poi quel campionato finì come tutti sappiamo: nel migliore dei modi per i colori giallorossi!