3 novembre 1929: con la vittoria sul Brescia nasce lepopea di Campo Testaccio

02.02.2011 09:30 di  Massimiliano Spalluto   vedi letture
3 novembre 1929: con la vittoria sul Brescia nasce lepopea di Campo Testaccio
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

“…Campo Testaccio c’hai tanta gloria, nessuna squadra ce passerà. Ogni partita è 'na vittoria, ogni romano è n'bon tifoso e sà strillà…” recita così una canzoncina popolare dei primi anni trenta. Campo Testaccio fu la prima mitica “tana” dei lupi giallorossi, il primo stadio fortemente voluto dall’allora presidente Renato Sacerdoti. Poteva contenere circa 20.000 spettatori e fino al 2 giugno 1940, giorno dell’ultima gara ufficiale disputata e vinta col Novara 3-1, fu l’orgoglio del tifoso romanista. Le tribune erano dipinte con i colori della squadra; il calore e l’attaccamento ai propri beniamini da parte del pubblico romanista resero quest’impianto un incubo per gli avversari. Sono di quest’epoca, infatti, alcune celebri vittorie tra cui il 5-0 alla Juve capolista del 15 marzo 1931 e lo stesso punteggio (5-0) rifilato ai cugini biancocelesti il 1° novembre 1933 oltre ad un’infinità di altre gare memorabili. Presidente simbolo della Roma Testaccina fu sicuramente il già citato Renato Sacerdoti a cui, dopo le dimissioni per motivazioni extracalcistiche, seguirono Antonio Scialoja ed Igino Betti. Tanti gli atleti che indossarono la casacca giallorossa in quel decennio: il portierone Guido Masetti in primis, poi Ferraris IV, il “professore” Bernardini, d’Aquino, Fasanelli, il primo storico “bomber” Rodolfo Volk, Chini, Costantino, Lombardo, Tomasi, i campioni del mondo Monzeglio, Serantoni, Allemandi e Guaita e, negli ultimi anni, Coscia, il grande Amadei ed ancora molti altri campioni. Il 30 giugno 1940 fu organizzata un’amichevole con il Livorno per dare l’addio definitivo alla “seconda casa” del popolo romanista, il match si concluse 2-1 per la Roma.
Il 3 novembre 1929 prima dello scontro con le rondinelle vi fu la cerimonia ufficiale d’inaugurazione dello stadio giallorosso. La benedizione fu impartita da Mons. Angelo Bartolomasi, primo vescovo castrense d’Italia. Erano presenti per l’occasione molte autorità militari e civili dell’epoca, tra cui il prefetto Italo Foschi, primo presidente storico dell’ A. S. Roma. La gara iniziò alle 14,30.

LA GARA La Roma scende in campo con: Ballante, Corbyons, de Micheli, Ferraris, Degni, Carpi, Benatti, dalle Vedove, Volk, Bernardini, Chini. Risponde il Brescia con: Perucchetti, Gadaldi, Boccanetti, Frisoni, Scaltriti, Morselli, Giuliani, Moretti, Bianchi, Prosperi, Barbieri. Arbitra l’incontro il signor Rovida di Milano. La prima frazione di gioco scorre via senza particolari emozioni. Nella ripresa la musica cambia. da Chini parte un bel cross su cui Volk, al volo, colpisce con precisione. Roma in vantaggio. 17° la pressione giallorossa per mettere al sicuro il risultato trova in Bernardini un perfetto esecutore: 2-0 al volo e sigillo sulla gara. I giallorossi dominano. Ancora occasioni da rete ma manca un pizzico di fortuna in più al momento giusto. 43° mischia in area giallorossa, ne approfitta Prosperi e sigla il gol della bandiera per le rondinelle. 2-1 il risultato finale. Buona la prima nella nuova tana giallorossa di Campo Testaccio.