Ranieri: "Non vi tradiremo, a Valencia il campo sembrava un parrucchino"
Claudio Ranieri è pronto in vista della nuova stagione e pensa positivo nonostante l’amara delusione dello scorso anno. L’allenatore è convinto che la squadra possa ripetere i grandi risultati della stagione passata. Per ora subito occhio alla Supercoppa.
A due settimane dalla Supercoppa, come sta la Roma?
«Sta come doveva stare, cioè bene. Non è ancora al cento per cento, non lo sarà neppure contro l’Inter, e guai se fosse già a posto in agosto, ma sono soddifatto del lavoro svolto finora. L’altra sera a Valencia, su un campo che sembrava un parrucchino per quanto era finto e scivoloso, la squadra ha corso e corso bene».
La Roma, sul piano mentale, è ancora quella dello scorso anno?
«Non ho il minimo dubbio, perchè ho già rivisto, anche in allenamento, quella determinazione, quella voglia, quelle qualità morali che nei mesi passati ci hanno portato a compiere un’impresa enorme e insperata come collezionare ventiquattro partite utili consecutive. Io non so se riusciremo a concedere il bis, ma so che l’unica strada da seguire per tentare di riuscirci è lavorare e sacrificarci come abbiamo fatto nella passata stagione».
Una strada che, se non altro, ha riportato tanti tifosi allo stadio.
«Io conosco bene il tifoso della Roma e so che, magari con il cuore a pezzi, accetterebbe anche una sconfitta a patto di vedere i propri giocatori uscire dal campo con la maglia sudata, stanchi e stravolti per la fatica. Ai miei ragazzi ho parlato chiaro: voglio vedervi sputare sangue perchè posso accettare anche di perdere, ma non accetterò mai la mancanza di impegno. Se lo scorso anno siamo riusciti a fare tante belle cose, il merito è stato anche l’amore della nostra gente».
Si riparte con il 4-4-2: scelta voluta o dovuta?
«Non ho mai sposato questo o quel sistema, ma ho sempre cercato di adattare i giocatori a mia disposizione ad uno schema ottimale non solo in virtù delle caratteristiche tecniche ma anche morali degli stessi giocatori. Io l’anno scorso ho trovato una Roma che giocava a memoria il 4-2-3-1 e ho voluto cambiare qualcosa...».
Tipo?
«Quel modulo, di fatto, non prevedeva una punta vera: io pian piano ho inserito Vucinic, anche se partendo da sinistra. Adesso il mio obiettivo è inserire anche Menez, un diamante che si sta sgrezzando».
Compito delicato.
«Compito non facile, perchè ci sarà bisogno di tempo affinchè Jeremy prenda confidenza con il ruolo di esterno con licenza di tagliare il campo e andare fare la punta, il trequartista. I compagni dovranno trovarlo, lui dovrà farsi trovare. Per la squadra non sarà facile assorbire la novità, ci vorrà tempo ma io voglio provarci fino in fondo».
Vuole provare a far diventare un attaccante da Roma anche Okaka?
«Stefano per ora resta: è cresciuto, voglio che cresca ancora con noi».
Adriano?
«Da quando è arrivato ha lavorato tanto e i risultati si vedono, e le foto di ieri e di oggi lo testimoniano. Io gli ho parlato chiaro: a me non interessa che tu arrivi a pesare novanta chili e poi non ti reggi in piedi; a me interessa che fai i gol anche se hai uno, due chili di troppo».
Un ragazzo d’oro, dicono.
«Lo confermo: una piacevolissima scoperta. Sono convinto che Adriano il primo anno, carico com’è di motivazioni, lo farà alla grande».
E il secondo?
«Beh, il secondo... Chi vivrà, vedrà».
A proposito: l’anno prossimo scadrà il suo contratto con la Roma...
«Ho sposato la Roma, ho rifiutato altre offerte per restare qui perciò il rinnovo del contratto è nelle cose. Quando ci sarà da firmarlo, lo firmerò».
Lei aspetta sempre Burdisso senior.
«La Roma ha fatto un grosso passo verso l’Inter, spero che adesso un passo verso la Roma lo faccia l’Inter».
Totti ha dichiarato che nel vostro rapporto c’è anche il mandarsi a quel paese.
«Quando l’ho letto, gli ho detto: se t’azzardi te spacco la faccia. Scherzi a parte, la sua ironia, le sue battute ci stanno e fanno bene al gruppo. A me non danno fastidio, perchè da romano le capisco al volo e le accetto».