Nela: "Domenica tocca ai giocatori, solo vincendo si esce da questa situazione"
Il doppio ex di Roma e Genoa, Sebino Nela, ha rilasciato un'intervista all'AS Roma Match Program: “Il momento è delicato non lo si può negare. Quando si mette in discussione l’allenatore non è mai facile. Coincide, inoltre, con gli infortuni di Gervinho e Salah. Sembra passata una vita, ma solo venti giorni fa questa squadra era una accreditata per vincere lo scudetto e oggi sono tutti in discussione”.
Come si esce da situazioni come questa?
“Solo vincendo. In campo comunque vanno i giocatori, ho sempre dato grandi meriti agli allenatori, ma domenica saranno i giocatori a dover risolvere la partita”.
Crede sia meglio che si giochi a soli tre giorni dalla eliminazione dalla Coppa Italia?
“Sì, molto meglio. C’è meno tempo per pensare... Bisogna sbloccarsi il prima possibile”.
Si gioca all'Olimpico, meglio o peggio?
“Forse in questo momento non aiuta, ma non appena la situazione dovesse sbloccarsi tutto sarà più facile”.
Che gara si aspetta?
“Più passeranno i minuti e più sarà complicata a livello mentale. Sarà importante passare in vantaggio per poter poi ricominciare a fare il gioco che la Roma sa fare, giocando con serenità”.
Chi potrebbe risolvere la gara?
“Un colpo di un singolo. In queste ultime settimane sono venuti a mancare anche quelli. Sono i singoli che in situazioni come queste devono dare qualche cosa in più. Quando viene a mancare il collettivo, il singolo prende le redini e trascina il gruppo”.
Il suo giudizio sul Genoa?
“Il Genoa proprio come la Roma si sta complicando la vita da solo. Ne sono evidenza le due espulsioni che ha rimediato: Perotti e Pavoletti saranno squalificati. Insomma, non sono in un gran momento”.
E sulla carta i valori sono diversi.
“Sembrerebbe una partita dal pronostico semplice, ma potrebbe diventare in salita se il match non si sblocca nei primi minuti”.
Cosa ne pensa di Gasperini?
“Mi è sempre piaciuto, è un allenatore didattico. Conosce bene il calcio e ho visto giocare molto bene il suo Genoa”.
Nela e il Genoa.
“Sono nato e cresciuto là. È la società più antica d’Italia. So cosa significa vestire la maglia del Genoa. La responsabilità di scendere in campo con quei colori la conosce solo chi la ha indossata”.
Poi dodici anni alla Roma. Un ricordo su tutti?
“Facile, facile: penso al gol nel derby. Il 23 ottobre 1983, la stracittadina del Ti amo. Di gol ne ho fatti pochi, ma quello è decisamente il primo che mi viene in mente”.
Quel gruppo avrebbe potuto vincere di più?
“Assolutamente sì, era un gran collettivo con abili capacità individuali”.
Ma allora si può vincere a Roma?
“Certamente, si deve creare il feeling giusto tra giocatori, allenatore, società e tifosi. E si continuerà a vincere”.
Cosa vede nel futuro giallorosso?
“La Roma ha le possibilità per arrivare nelle prime posizioni fino alla fine”.