Nela: "Alla Roma mancano i senatori che fanno sì che il gruppo possa rendere"

15.02.2022 13:51 di  Luca d'Alessandro  Twitter:    vedi letture
Nela: "Alla Roma mancano i senatori che fanno sì che il gruppo possa rendere"
Vocegiallorossa.it

Sebino Nela, ex terzino e dirigente della Roma, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport durante la trasmissione Te la do io Tokyo: "Mourinho vuole mandare dei messaggi e lo fa con tutti dappertutto. È giusto che l’allenatore abbia uno sfogo, che si possa arrabbiare o mandare dei messaggi. Poi sono i giocatori che devono guardarsi dentro, dopo la partita loro lo sanno se hanno messo tutto e si sono impegnati. La cosa che non va bene è non avere i senatori, i ‘vecchi’ nello spogliatoio, che fanno sì che il gruppo possa rendere. E sono due cose diverse gruppo e squadra. Il gruppo può essere fatto di amici, che vanno a cena e a pranzo insieme. La squadra deve essere fatta di giocatori bravi, che hanno un ruolo e devono giocare al massimo e raggiungere un obiettivo. E io preferisco la squadra. La figura di club manager può servire, come magari è stato Peruzzi alla Lazio, ma dipende che persone hai, chi è il presidente o se c’è bisogno di questo ruolo. Se fossi stato io questo club manager, con l’allenatore che ha questo sfogo nello spogliatoio, una volta usciti mi avvicino a tutti e gli parlo uno a uno. Non dobbiamo essere nemici dell’allenatore perché ha avuto questo sfogo nello spogliatoio. Poi i calciatori vanno sempre a caccia di consenso, vogliono essere coccolati. Poi decide sempre Mourinho, magari ce l’ha già questa figura".

Sui Friedkin: 
“Forse è una strategia loro, preferiscono il profilo basso e non vogliono farsi condizionare dalla piazza. Pinto ha parlato qualche volta, poi la comunicazione pre e post la fa l’allenatore. Se continuano così evidentemente ai Friedkin sta bene, non hanno la necessità di parlare. Essendo quotate in Borsa i club vengono chiamati aziende, ma sono aziende anomale perché ti porti dietro il popolo. E devi rendere conto anche a un tifo, centinaia di migliaia di persone, uno sforzo in più penso si possa fare. In questa città poi basta poco, la gente si è innamorata di gente che aveva due piedi sinistri. Vogliono vedere gente che si impegna, attaccati alla maglia, poi puoi essere forte o no. Fa parte anche questo dell’azienda, quindi qualcosa di diverso si potrebbe fare.