Montella: "Non sono deluso, Pioli è un allenatore che stimo molto. Con Sabatini potrei anche averci già parlato. Doni? Rifarei uguale"

21.05.2011 14:53 di  Paolo Vaccaro   vedi letture
Alessandro Carducci
Alessandro Carducci
© foto di Voce giallorossa

Vincenzo Montella parla nella consueta conferenza stampa alla vigilia dell'ultima giornata di Serie A, dove i giallorossi ospiteranno una già retrocessa Sampdoria. Queste le sue parole:

La sensazione è che questa sia la conferenza dei bilanci.
“Se ha valenza quello che scrivete sì, se fosse stato una settimana fa no. Adesso sono quotato a 10 e non ci credo che sia così. Non lo so credo, che non sia deciso nulla".

Ti hanno informato?
“Non so se ho perso quota, credo che nel calcio la moralità conti moltissimo, credo di essere stato molto quilibrato. La cosa più gratificante sono gli attestati di stima, dei giocatori, dai dirigenti, per me in questi mesi ho avuto la consapevolezza di poter fare questo mestiere”.

Il fatto che la Roma abbia contattato Pioli è bruciante?
"Io non sono deluso se vengo accostato a nomi importanti... poi anche Pioli è un allenatore che stimo molto".

Credi che abbia giocato in negativo nei tuoi confronti il consenso dei senatori o aver perso la qualificazione in Champions o ancora il tuo carattere?
"Io non credo che chi fa calcio valuti questi aspetti, valuta se è adatto o non adatto, competente o non competente".

Ci sarà un colloquio con i dirigenti?
“Questo non lo so. Può darsi pure che lo abbia già avuto. Non vorrei improntare la conferenza su questo, non ho bisogno di fare autosponsorizzazione, il mio discorso è globale, non è detto che allenare la Roma sia la cosa migliore per me. Gli aspetti sono molteplici”.

C’è un rimpianto per il quarto posto?
“Sono tanti gli aspetti. Viene rimproverato il fatto di non aver vinto a Catania, ma la squadra era decimata, abbiamo toccato il fondo sia come singoli che come squadra. Non credo che sia la partita che fa pendere la bilancia pro-Montella. La valutazione sia globale, come per i giocatori. E’ la storia del calcio che è così. Per me essere stato – io credo di essere ancora in lizza – per me è grandissimo orgoglio. Qualcosa credo di aver dimostrato. Le valutazioni fatte da me esternamente sono fatte anche per quello che dico”.

Ultimo giorno di scuola... promossi e bocciati?
"Dico soltanto che sicuramente questa squadra se si trova nella posizione di classifica attuale probabilmente nessun giocatore ha giocato al massimo delle possibilità, tutti potevano dare di più, anche il sottoscritto".

Prima esperienza da allenatore in serie A, più facile fare l'allenatore o il calciatore?
"Molto più facile fare il calciatore, poi a Roma bisogna essere molto equilibrato".

Domani che scelte farai?
"Abbiamo bisogno di fare un punto e di provare a vincere perché se la Lazio non vincesse potremmo arrivare anche quinti. E' vero che non ho dato spazio a tanti giocatori ma anche gli altri devo sentirsi coinvolti e con la voglia di vincere".

L'incontro tra Sabatini e Pioli non ti ha dato fastidio?
"Non mi ha dato fastidio anche se potrei avere idee concordanti con le tue. Poi nei mesi passati ne sono successe altre di cose, non con Sabatini: ne sono stati sentiti altri di allenatori come è normale che sia nel calcio. Dal calcio ho imparato a non stupirmi".

Domani potrebbe essere un arrivederci, hai qualcosa da dire ai tifosi?
"Il rapporto con loro non è mai stato forzato, c'è sempre stata stima reciproca al di là di quello cha facessi in campo sia come giocatore che come allenatore. Domani probabilmente non sarà uno stadio amico. Domani se fischieranno la squadra i fischi li sentirò anche miei".

Nell'ipotesi in cui dovesse arrivare un'offerta per rimanere alla Roma il tuo sarebbe un sì certo?
"No, le valutazioni da fare sarebbero tante..."

Ritiene di aver trovato una squadra in cui il senso del dovere si era un po' perso e pensa di avergliene dato un po'?

"Chi vuol capire capisca, chi ce l'ha ce l'ha, e chi non ce l'ha non ce l'ha. Poi c' è chi vuole migliorarsi e chi cerca anche alibi con il cambio dell'allenatore".

Preferirebbe guidare personalmente una squadra o resterebbe facendo il secondo magari di un grandissimo nome?
"Non lo so, ho ancora un anno di contratto con una situazione particolare anche se mi sento pronto".

Come scelte tecniche c'è qualcosa che non rifarebbe?
"Quando le ho fatte ho pensato a tutto, ho ponderato tutto".

L'ho presa larga per arrivare a Doni, la rifarebbe?
"Non credo che abbia fatto molti errori, ha fatto anche qualche parata importante, lui ha pagato il suo trascorso".

Oltre a Menez c'è qualcun altro che ha digerito male il cambio di allenatore?
"Non faccio nomi, come ho detto altre volte ho avuto il massimo della disponibilità da tutti, poi c'è chi può dare 10, chi 90, chi 100. Non credo che Menez ce l’abbia con me. Nella partita più importante dell’anno ha giocato. Le ha fatte tutte. Se non è riuscito ad esprimersi come ci aspettavamo non penso sia colpa mia”.

Qual è il valore della Roma in questo momento?
"Quello che dice la classifica, la classifica non mente perché nell'arco di trentotto partite puoi far vedere le tue forze e le tue debolezze".

E' finito un ciclo?
"Non lo so, non lo voglio dire".