Mazzone: "Servono almeno 4-5 giocatori, Ancelotti numero 1 della panchina"
Intervenuto alla trasmissione "A tutto Campo" su Radio IES, Carlo Mazzone ha detto la sua opinione riguardante l'era Sensi e l'attuale situazione della Roma: "Spero che i tifosi ricordino con amore cosa questa famiglia ha dato alla Roma. Hanno dato denaro, sudore, fatica, amore. Soprattutto in questi ultimi anni, quando è venuto meno il grande capo Franco Sensi".
Un ricordo particolare
Quando mi prese mi disse: "Anche se ti esonero, io avrò sempre fiducia e affetto in te". Io puntavo moltissimo alla mia venuta a Roma, era il mio sogno da sempre, doveva essere l'apice della mia carriera. E invece non riuscivamo a vincere, e solo l'affetto tra me e Franco mi ha tenuto legato alla panchina.
Sul futuro
La prima mossa deve essere l'allenatore, un allenatore in grado di superare le difficoltà che la Roma ti mette davanti. E chiaro che i tifosi si aspettano qualcosa di importante, e la società deve allestire una squadra all'altezza di questo nome. I nuovi proprietari sanno bene che non vengono qui per giocare per la salvezza, ma per i trofei. La squadra sul piano tecnico c'è, e ci vorranno 4-5 giocatori almeno.
Sull'allenatore
Non scherziamo, ci vuole un allenatore con le palle! Questa è una piazza difficilissima, con una tifoseria talmente innamorata che incide sia in positivo che in negativo. Ci vuole un allenatore di esperienza. Ancelotti è l'uomo giusto, perché a Roma qualcuno non lo vuole? Lui sarebbe il numero uno per la panchina, deve essere preso subito. Altrimenti Guardiola! Se venisse Pep farei dieci volte il tifo per la Roma. Ora tifo per lui affinché possa vincere questa finale di coppa, poi magari gli faccio una telefonata...
Su Menez e Vucinic
Visti da fuori, a tanti km da Roma, io li vedevo e dicevo "ma che cacchio c'hanno questi?" e ovviamente non dicevo "cacchio". Poi da allenatore mi dicevo "forse non sono sereni, non sono d'accordo col mister, non sopportano le critiche...". Però mi chiedevo, quante volte sono stati quest'anno all'altezza dei loro valori tecnici? Forse mai. Io ho sempre allenato l'uomo, e non il giocatore. Forse è mancato questo alla Roma, nessuno ha allenato l'uomo.