Maicon: "In passato ho commesso errori, adesso voglio andare ai Mondiali"
Il terzino brasiliano della Roma Maicon, autore di una grande azione in occasione dell'autorete di Cacciatore di ieri e appena convocato da Scolari in Nazionale, ha parlato della sua situazione attuale e del suo passato:
“Mio figlio era abituato ad andare allo stadio ogni settimana per vedermi giocare. Un giorno sono tornato a casa e mi ha chiesto perché non giocassi più. Gli ho risposto che avevo giocato 12 anni e che ero rimasto ferito da alcune cose. Mi sono trovato in grande difficoltà nel rispondere ad un bambino, anche perché in quel momento non avevo nessuna risposta da dargli. Quella volta la sua domanda mi ha commosso.
C'è stato un momento in cui non stavo bene con me stesso, adesso devo solo ringraziare Dio. Nel 2011 in particolare, quando ero ancora all'Inter, ho sofferto per alcuni problemi muscolari dopo 12 anni in cui giocavo ininterrottamente senza nessuna pausa. Giocavo tutte le partite con il mio club e con la Nazionale.
Nel 2012 sono passato al Manchester City e durante la partita di Champions contro il Real Madrid ho forzato la gamba sinistra e mi sono infortunato alla caviglia. Da quel momento ho praticamente smesso di giocare. Nel tentativo di recuperare ho sollecitato molto la gamba destra e il ginocchio non mi ha sostenuto. Mi sono così dovuto operare anche al ginocchio destro. Ho passato praticamente due anni senza giocare ai miei livelli e venivo considerato un fantasma. In questi casi bisogna avere carattere e cervello, bisogna essere motivati ogni giorno. Bisogna avere personalità perché la gente comincia a diffidare del tuo lavoro. Anche io ho commesso qualche errore, ho allentato un po' la tensione e sono uscito di casa un po' troppo spesso. Ma sbagliando si impara e questi sono errori che non ho più voglia di commettere perché ho altri obiettivi da raggiungere.
Quando ho deciso di tornare a Roma qualcuno era un po' preoccupato per me. Mi chiedevano perché volessi lasciare il City, una società molto potente, per tornare in Italia dove si sente molto la crisi economica. Ma a me non importa della crisi, l'unica cosa a cui penso è la Coppa del Mondo, mi preoccupo solo di raggiungere quell'obiettivo.
Finalmente sono tornato in nazionale, credo che Scolari abbia fiducia in me e io sono felice di potergli dimostrare che ho lavorato duramente. Non vedo l'ora di incontrare nuovamente tutti i miei ex compagni di squadra brasiliani, la selecao è tutto per me. Io lavoro nella mia squadra di club per poter giocare in Nazionale. Ho seguito i miei compagni in Confederation Cup e vedere i tifosi cantare l'inno tutti abbracciati è stato qualcosa di meraviglioso. Non posso neanche immaginare quello che succederà durante la Coppa del Mondo”, queste alcune delle sue parole rilasciate al sito brasiliono globoesporte.com.