Losi: "Zeman e De Rossi devono chiarire in privato. Fino ad ora non si è vista la Roma del boemo"
Intervenuto sulle frequenze di Radio Ies, l'ex capitano giallorosso Giacomo Losi, fra i vincitori della Coppa delle Fiere contro il Birmignham 51 anni fa, ha ricordato quel momento e ha espresso il proprio parer sulla Roma di oggi.
Sulla coppa delle Fiere?
"E' una cosa che mi inorgoglisce, anche perché in quegli anni non eravamo all'altezza della situazione e in campionato finivamo sempre al quinto o al sesto posto. Oltre alla Coppa delle Fiere, compimmo poi l'impresa di vincere la Coppa Italia, ma in 15 anni la Roma meritava molto di più".
Sulla Hall of Fame?
"Entrare sotto la curva sud e sentire tutti quegli applausi, mi ha portato indietro di 50 anni. Come ho detto, questi tifosi meritavano qualcosa di più, lo speravo veramente. La Roma è stata apprezzata diverse volte per i risultati, ma come al solito arrivavamo sempre quinti o sesti. Mi dispiace, perché avevamo le potenzialità per fare grandi cose".
Sulla polemica De Rossi-Zeman?
"Come ex calciatore e capitano mi sono fatto un idea: ai tempi miei era molto diverso, e mi sembra molto strano che un giocatore come De Rossi si faccia coinvolgere in una situazione del genere, e lo stesso vale per Zeman. La cosa migliore è che si chiariscano senza farlo diventare un dramma di portata pubblica. Non deve succedere, perché fa rompere un meccanismo che poi danneggia la squadra".
Sulla Roma di Zeman?
"Fino ad oggi non l'ho ancora vista: mi aspettavo una Roma pronta, ma mi sembra che Zeman faccia fatica a far capire quello che lui vuole. Cerchiamo di sostenere questa squadra in un altro modo, senza andare sempre a cercare il pelo nell'uovo. Siamo all'ottava giornata, vediamo come vanno le cose e poi giudicheremo se Zeman è il grande allenatore che pensiamo e se i giocatori sono all'altezza".
Sul ruolo di De Rossi?
"In quindici anni da giocatore della Roma, ho fatto il terzino sinistro, destro, stopper e il libero. Non ho mai detto che un ruolo mi stava bene o no. Facevo il mio: andavo in campo e giocavo".