Garzya: "Dzeko rimarrà nella storia della Roma". AUDIO!
Luigi Garzya, ex calciatore e oggi allenatore, ospite di TMW Radio ha parlato dei tanti giovani che stanno emergendo in A, oltre che del prossimo campionato: “I club devono avere più coraggio, ma il calcio è fatto di cicli. In Italia, questa Italia come la mia Under 20, era una squadra di giocatori bravi. Alcuni periodi non hanno avuto giovani bravi. Mancini ha avuto coraggio, altri allenatori non avrebbero convocato certi giocatori che non giocavano nei propri club. Lui li ha valorizzati, è stato geniale. I club devono avere più coraggio e in futuro sarà così vista la situazione economica. D’ora in poi in molti punteranno sui giovani”.
Qual è stato il giovane più migliorato?
“Direi Pessina, e Barella non perché li ho allenati. Loro puntano sempre in alto, in allenamento erano come li vediamo in campo, vogliono migliorarsi e sono l’esempio di chi vuole sempre migliorarsi. Sono da lodare, ci hanno fatto sognare”.
Nella sua Under 20 c’era Dimarco che avrà un ruolo importante all’Inter.
“È uno che ha esperienza, a Verona ha fatto benissimo. Lo tengono non per fare numero, ha caratteristiche che conosciamo, può giocare a 3, 5, pure in mezzo al campo”.
Dzeko non è giovane, però ha scritto pagine importanti alla Roma. Che permanenza è stata la sua alla Roma?
“Rimarrà un giocatore importante, gli alti e bassi li hanno tutti. I giocatori non possono giocare agli stessi livelli, le annate storte ci sono. Entra nella storia del club, ha fatto molto bene e così non ne trovi tanti”.
Per Mourinho non è un’estate facile.
"Lui ha detto che si vincerà entro tre anni. È chiaro che è una situazione particolare, la Roma è una buona squadra ma deve vendere prima di comprare. Non è facile sistemare alcuni giocatori perché hanno ingaggi importanti. Prenderanno qualche giocatore, ma conoscendo la piazza se viene a mancare l’entusiasmo la gente vuole vedere i risultati”.
Tornerà Zaniolo.
“Ha avuto sfiga, ma ha dimostrato che se sta bene è al di sopra degli altri. Può migliorare tantissimo. Caratterialmente non lo conosco, ma se ce la mette tutta senza accontentarsi, potrà diventare un top”.
Mezzala, trequartista o esterno?
“Può giocare ovunque, poi dipenderà dall’allenatore. Ogni allenatore la vede a modo suo e lui ha dimostrato che è devastante palla al piede. Cercheranno di sfruttarlo al meglio, può fare anche la seconda punta. Anche lui se vuole diventare un top deve imparare tante cose”.
In tante piazze si è cambiato allenatore. L’allenatore è visto come un mago Merlino?
“Io sono dell’idea che l’allenatore deve restare massimo tre anni. Bisogna sempre cambiare e portare entusiasmo nuovo. In molti ora sono tornati ed erano fermi da anni, sono tornati i top ma non ci sono più i giocatori. Magari si è puntato sugli allenatori visto che non ci sono tanti soldi”.
La favorita per lo scudetto?
"Fosse rimasto Conte avrei detto l’Inter, ora è dura. Il gap con la Juventus si è ridotto per molte, quest’anno sarà equilibrato. Punterei sull’Atalanta che quando cambia ha i ricambi. Quando fanno un passo sanno che ci metteranno la toppa, cosa che l’Inter con l’addio di Lukaku non ha saputo fare”.
Juric al Torino come farà? Il mercato è quasi fermo.
“Non si può ripetere quanto fatto negli ultimi due anni. Juric è l’ideale per il Torino, è molto bravo a prendere il meglio dai giocatori. Al di là di Belotti, che se non lo rinnovano va venduto, la piazza va calmata. Se non si trova un equilibrio faranno fatica, c'è un clima ostile tra presidente e tifoseria”.
Il Bari ha preso Ruben Botta. È l’anno buono?
“Me lo auguro, Bari è una piazza che deve fare solo la A. Spero che questi due anni li aiutino a far capire gli errori, hanno progettato male. Avranno la fortuna del ritorno del pubblico con un clima speciale. Bari è una delle più importanti piazze del sud ma la C è dura, se costruisci una squadra così i giocatori faranno la differenza. Poi il campo parlerà”.
Il girone C è tutto o quasi pugliese. Si spera ci sia tanta qualità per riportarne qualcuna in B.
“C'è il Taranto che ha una storia lunga, lo stesso Foggia. Sono squadre che dovrebbero essere in B. Vincere è difficilissimo, non è come 20 anni fa che chi ha più soldi vince. Ora soldi non ce ne sono, purtroppo è un mondo a parte la Serie C. I giocatori guadagnato poco, non girano soldi, ci sono squadre importanti che meritano ben altri palcoscenici”.