Gago: "Non sono un doppione di De Rossi, posso ricoprire tutti i ruoli a centrocampo. Totti? Un esempio" FOTO!
A breve avrà luogo a Trigoria la conferenza stampa di presentazione dell'ex giocatore del Real, Gago. Segui la diretta testuale e fotografica su Vocegiallorossa.it!!
Cosa non ha funzionato a Madrid?
"Non è proprio così abbiamo anche vinto un campionato e non succedeva da tempo. L'ultimo anno ho avuto problemi fisici ed è stato complicato. A Madrid credo sia andata bene, ho giocato molte gare e vinto molti titoli. A causa dell'infortunio poi è mancata anche la fiducia del tecnico. Sono qui a Roma per cercare di meritarmi un posto da titolare, il futuro si vedrà".
Analogie o differenze tra Luis Enrique e Mourinho?
"Sono due allenatori diversi, Ognuno ha il proprio modo di lavorare e di giocare. Il portoghese è più esperto, di Luis Enrique posso dire che mi piacciono le sue idee calcistiche"
Sei pronto fisicamente?
"Ho giocato la Coppa America, ho smaltito i problemi fisici, sto bene"
Nella tua decisione quanto ha influito la presenza di Baldini?
"E' stato un fattore importante, lui mi conosce bene avendomi portato a Madrid, ma non è stato il fattore determinante. E' stata la squadra, la città a farmi scegliere Roma".
Un messaggio da mandare a Mourinho?
"No, ogni allenatore ha le proprie idee. Ho avuto un anno negativo a causa degli infortuni, il calcio è così, ora voglio cambiare pagina".
Il tuo ruolo nel centrocampo a tre, ti sovrapporrai a De Rossi?
"Non ci saranno problemi con De Rossi, possiamo coesistere, posso ricoprire tutti i ruoi a centrocampo".
E' vero che sei stato messo da parte da Mourinho perché hai detto che il Barcellona gioca meglio del Real?
"Non credo sia stato questo il problema. Ho rilasciato questa dichiarazione ma non credevo che le mie parole potessero scatenare una tale polemica. I risultati sono evidenti e sotto gli occhi di tutti ma il Real è una grande squadra che può giocarsela alla pari con il Barcellona".
Dove può arrivare la Roma in termini di obiettivi?
"Parlare di obiettivi è prematuro; la Roma però deve ambire ai traguardi più alti e lottare per questo. E' bene però procedere gradualmente e con tranquillità. Sono sicuro che tutti i giocatori hanno voglia di regalare successi alla squadra".
Quanto conta avere un Campione come Totti in campo a livello psicologico?
"La sua presenza è molto importante dentro e fuori dal campo per il suo carisma, per quello che rappresenta e per quello che ha vinto. E’ sempre bene averlo in campo e anche negli allenamenti. E’ un esempio per tutti, per i giovani e per chi come me è arrivato da poco. Il fatto che giochi da così tanti anni in questo club ne è la prova".
Un tuo pregio e un tuo difetto.
"E’ difficile indicarli; in ogni caso io cerco di migliorare e di lavorare ogni giorno, l’impegno deve essere sempre massimo. Si può sempre migliorare ed è quello che cercherò di fare".
Su Lamela.
"E’ più giovane di me, non è stato mio compagno in Nazionale. Ho avuto modo di parlare con lui, ha le idee ben chiare ed è positivo questo atteggiamento".
Hai segnato molto poco nella tua carriera. Perché?
"Dipende dalla mia posizione, nel Boca Juniors e nel Real Madrid ho giocato più arretrato e avevo poco modo di inserirmi. Questo è uno degli aspetti che spero di migliorare”.
Non trovi sia stato un rischio venire a giocare alla Roma che è stata appena eliminata dall’Europa League?
"Non credo sia stato un errore, questo è un progetto nuovo. È un peccato essere usciti dall'Europa League, ma restano ancora traguardi importanti e la cosa che conta è procedere gradualmente".
Su Luis Enrique.
"Parla lo spagnolo e questo di sicuro mi aiuterà a integrarmi; è una persona molto saggia e sa quello che vuole. Non ci resta che sperare che l’impegno che abbiamo in allenamento si traduca sul campo con i risultati".
Quanto è importante far parte di un progetto con così tanti giovani?
"E’ un progetto estremamente interessante, è una squadra che è stata allestita per vincere i titoli; ho 25 anni e a quest'età è insolito aver giocato così tante partite, ma sono uno come gli altri e voglio semplicemente essere un’opzione in più per l'allenatore".
Hai esordito a 17 anni. Che consiglio dai ai giovani della Roma per affermarsi e per non “bruciarsi” ed inserirsi lentamente nella squadra?
“Ho iniziato molto giovane nel Boca Juniors, ho vinto molti titoli; poi sono stato al Real Madrid, che come sappiamo è un club molto blasonato e a 20 anni è arrivata la prima convocazione in Nazionale. Il segreto? Restare umile e tranquillo; poi mi pongo sempre nuovi obiettivi. Il consiglio che mi sento di dare è di procedere gradualmente e magari non andare su di giri per una partita in Serie A o in Champions League, perché è solo il primo passo”.
Il Palermo ti ha cercato?
“A dire il vero non sapevo di questo interessamento; io avevo dato la mia parola a un dirigente della Roma e la mia parola conta più di tutto, anche più del denaro".
Che difficoltà individui nel Campionato italiano?
“Sarà sempre uno dei più importanti al mondo anche grazie ai tifosi e la loro passione; è bellissimo giocare un derby con lo stadio gremito di gente. Sono venuto qui a giocare contro la Roma con il Real Madrid e lo stadio mi colpì molto. Qui il calcio si vive in maniera molto simile all'Argentina.
Come potrà giocare questa squadra secondo te?
"Dipenderà dall’allenatore; c’è molta concorrenza, ma è sana. Poi ovviamente giocherà chi sta meglio; inoltre bisognerà trovare equilibrio tra i reparti".
Qual è stato il tuo rendimento nei derby? Hai pianto per la retrocessione del River Plate?
"Ho giocato tanti derby ne ho perso solo uno nella massima divisione. Non è positiva la retrocessione del River per il calcio argentino, adesso dobbiamo sperare in una pronta promozione per godere di un altro derby".