Di Francesco: "Juventus un esempio ma non si costruisce in una partita. Domani non dobbiamo uscire alla prima difficoltà"

13.03.2018 09:03 di  Danilo Magnani  Twitter:    vedi letture
Fonte: Premium Sport
Di Francesco: "Juventus un esempio ma non si costruisce in una partita. Domani non dobbiamo uscire alla prima difficoltà"
© foto di Vocegiallorossa.it

Eusebio Di Francesco, dopo essere intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro lo Shakhtar, ha parlato anche ai microfoni di Premium Sport. Queste le sue parole:

A che punto siamo con la resilienza?
“Credo sia fondamentale in questa gara la capacità di resistere ad ogni situazione per cercare di passare il turno. Stiamo crescendo da questo punto di vista anche se dobbiamo fare ancora tanto”.

La Roma ha le capacità di essere così resiliente come lei chiedeva, invocando ad esempio la Juve in Champions?
“Effettivamente sono un esempio, ma è una cosa che si costruisce non in una partita. Deve essere una mentalità, non abbattersi nelle difficoltà che è quello che specialmente a Roma accade con troppa facilità. Noi dobbiamo essere bravi a superare queste difficoltà portando a casa però i risultati”.

La partita presenterà diverse difficoltà tattiche. Come si gioca?
“Anche se vuoi essere aggressivo e vuoi vincere la partita l’equilibrio è alla base. La sfrontatezza sta nel cercare giocate importanti o nell’osare qualcosa di più quando siamo negli ultimi 20/25 metri, ma l’equilibrio è sempre la base: andare tutti in avanti per poi prendere contropiede e passare in svantaggio sarebbe da folli. Quando vuoi essere aggressivo qualcosa in più si rischia, ma sempre con intelligenza”.

Che risposte sta avendo dalla squadra dalla partita di Napoli in poi? Sta tornando la Roma che lei aveva forgiato in autunno?
“Abbiamo avuto degli alti e dei bassi, ma mi auguro che in questo momento avremo più alti che bassi. Mi rendo conto però che per costruire qualcosa ci vuole un po’ di pazienza, anche se non ce l’abbiamo perché abbiamo la necessità di fare risultato: sta a noi unire le due cose. Magari cercando di rimanere in partita invece di fare un tempo o 60 minuti”.

Anche permettere a lei di poter superare illustri predecessori come Capello, Ranieri, Montella o Garcia che non sono riusciti ad arrivare dove potrebbe invece arrivare lei. Questo è uno stimolo per lei a livello personale?
“Deve essere uno stimolo per me ma soprattutto per la squadra, di ambire a crescere e migliorare come voglio farlo io. Ma voglio farlo insieme a loro, non diventa una questione personale assolutamente: è l’ultimo dei miei pensieri, sto pensando a tutto tranne che a questo”.

A livello umorale e sentimentale cosa non dovrà fare la Roma domani?
“Non deve uscire dalla partita con facilità e alla prima difficoltà, perché la dimostrazione è stata che dopo aver preso gol da Facundo Ferreyra siamo usciti dalla partita per quella che era l’inerzia e per come l’avevamo preparata. È ovvio che dobbiamo pensare che dall’altra parte c’è sempre un’altra squadra, l’ha dimostrato anche la Juventus che è stata dominata per 60 minuti e poi è venuta fuori: potrebbe essere anche questa la nostra partita, non so. Però mi auguro che sia diversa, cercando di andarla a dominare sapendo che davanti abbiamo una squadra di grandi palleggiatori”.