De Rossi: "In 10 si rinuncia a giocare. Errori arbitrali? Dobbiamo pensare a noi e lavorare. Terzo posto al limite dell'impossibile"

04.03.2012 17:54 di  Claudio Lollobrigida   vedi letture
De Rossi: "In 10 si rinuncia a giocare. Errori arbitrali? Dobbiamo pensare a noi e lavorare. Terzo posto al limite dell'impossibile"
Vocegiallorossa.it
© foto di Alberto Fornasari

De Rossi a Roma Channel

"Primo commento? Quest’anno non ci gira bene negli episodi, ci mettiamo del nostro, siamo tutti dispiaciuti. Ora non è facile psicologicamente? Non so, degli arbitri ho parlato una vita, protestavo, mi avvelenavo, ma non è per niente produttivo quindi lo lascio stare, non credo abbia fatto cose clamorose. Il problema è che giocare sempre in 10 devi rinunciare a giocare, devi rinunciare a qualcosa ed è frustrante. Alla fine la Roma non riusciva a metter palla dentro? Sì, la fatica era in ognuno di noi, due giocatori si sono fatti male. Che fai la butti dentro e poi la prendono loro? Giochi con le armi che hai. Il problema è che la partita è iniziata subito così, e anche all’andata è stata compromessa allo stesso modo. Sul calcio piazzato non eravamo schierati? Sì, in 10 la Lazio doveva vincere per superiorità numerica e in campo, sul calcio piazzato, i numeri si vedono. 10 contro 10 sarebbe andata meglio? Non lo so, io posso lavorare forte per migliorare i miei errori, ho vissuto una stagione del 2008 in cui ho visto cose vergognose, e l’ho detto. Oggi invece può aver sbagliato su Biava ma non mi è sembrato a quel livello, se fosse stato così gli saremmo saltati addosso. Quando perdi così nel 2008 poi dopo l’arbitraggio sembra perfetto. La società se vorrà si farà sentire, ma noi dobbiamo pensare a noi, abbiamo perso contro una squadra forte, che è più squadra di noi quest’anno e a cui non puoi concedere un uomo. I troppi passaggi sbagliati e il solito gol su palla inattiva? Sì è vero, puoi prendere gol da loro di testa perchè sono grossi e alti, ma questa era un’altra palla. E’ un errore grave, però gli errori si commettono, la stanchezza per aver giocato in 10 tanto tempo si fa sentire anche in episodi così. E’ un peccato. Come si riparte ora? Eh…come sempre. Come all’andata. Non è una stagione entusiasmante per i tifosi e per noi, ma tante cose ci girano contro. Continuiamo a lavorare e speriamo poi in un po' di fortuna e un po' di esperienza in più".

De Rossi a Rai Sport

"Fine delle ambizioni Champions? Non la fine, ma qualcosa di molto simile. Dieci punti tra noi e la Lazio? Se una squadra vince molto più spesso di te, significa che ha qualcosa in più, se vogliamo chiamarla esperienza o fortuna non so. Io tante volte ho parlato degli arbitri in passato, ho deciso di smettere e concentrarmi su altro. Oggi non mi pare che abbia fatto questo disastro. Certo, ha fatto sì che la partita cambiasse con quell’espulsione, ma è la regola che è un po’ strana. Squadra non matura? E’ un progetto, indica una cosa che necessita di tempo per essere produttiva. Purtroppo ci vanno di mezzo tutti, tifosi e società, ci vuole tempo e pazienza. Sicuramente vincere a Bergamo e oggi avrebbe dato qualcosa in più. Se credo al progetto di Luis Enrique? Certamente, con lui c’è stato solo un incidente di percorso. Ora che conosciamo il suo modo di agire, saremo più attenti nei comportamenti. Prosieguo di stagione? Terzo posto difficile già da prima, ora siamo al limite dell’impossibile. La pazienza che hanno dimostrato i tifosi è stata incredibile, nessuno si è mai rassegnato a questa stagione mediocre, purtroppo questo è. Dobbiamo cercare di arrivare in Europa".

De Rossi a Sky Sport

“Un bilancio? Qualcosa che non va c’è ed il bilancio si fa a maggio. Dopo una sconfitta si può travisare lo stato effettivo delle cose. La squadra ha avuto una grossa crescita e poi un piccolo arresto. Le prestazioni sono altalenanti, c’è da migliorare e inserire esperienza a questa squadra. Deludente essere fuori da tutto? Deludente perdere due derby in un anno, non era mai successo, ed essere a 10 punti dal terzo posto. Ma l’alternativa qual è, piangere da qui alla fine? Non è così che faccio il mio mestiere, né io, né l’allenatore, né i miei compagni. I cori razzisti a Juan? E’ stato bravo, si è limitato. C’è chi prenderà decisioni a riguardo e chi saprà punire. Inutile prendersela con i tifosi della Lazio, i cori li fanno i tifosi di mezza Serie A”.