De Rossi: "Alla Roma a vita. Tiferei contro la Padania"
Daniele De Rossi molto convinto in questa sua ultima conferenza: «Non è cambiato nulla rispetto a quello che ho detto al Sestriere (ovvero nella conferenza che aveva fatto parlare tutta Italia per le dichiarazioni sul suo futuro e soprattutto sulla tessera del tifoso, ndr). Perché solo due giorni fa la presidentessa ha ribadito che non accetterebbe nessuna offerta. Problemi per il rinnovo? Non penso proprio perché anche l’ultima volta abbiamo chiuso tutto in dieci giorni, quindi ritengo che quando la presidentessa dice che “io resterò a Roma”, vuol dire a vita e non fino alla scadenza del contratto ».
Parla di Totti: «Totti disse che dopo di lui avrei pagato la romanità? Forse io e lui paghiamo il fatto di essere schietti e diretti, ma ora non parlo perché siamo ad un Mondiale. Se ho sentito Francesco? No, perché è in vacanza. Sicuramente soffre un po’ di non essere qui, ma la decisione è stata presa insieme a Lippi».
Il leader ora è Pirlo? E lui cosa è? De Rossi ne parla: «Non dite che sono un leader perché era stato scritto anche in Germania e poi sappiamo quello che è successo… Come vivo la Nazionale? Mi ritengo fortunato perché gioco con tutte e due le squadre per le quali tifo, la Roma e l’Italia».
Poi sulle sensazioni alla vigilia della seconda partita del girone: «La nostra condizione? Continuiamo a migliorare l’intesa in campo e la condizione fisica. Lippi contro la Nuova Zelanda potrebbe anche cambiare qualcuno, ma dipende dagli infortuni. In ogni caso il modulo cambia poco, l’importante è l’atteggiamento. L’assenza di Pirlo? E’ il giocatore più talentuoso e forse questo spesso è dimenticato - spiega De Rossi -. E talento non vuol dire solo colpi di tacco o tunnel».
In attacco poca qualità: «Abbiamo attaccanti che fanno tanti gol - dice però Daniele -. E l’ultimo Mondiale lo abbiamo vinto senza grandi goleador, lo abbiamo vinto lo stesso e nessuno si è lamentato. Le due amichevoli contro Messico e Svizzera fanno statistica, ma contano poco perché erano tappe di avvicinamento».
E la Nuova Zelanda? «Ci sono squadre che dobbiamo battere a prescindere. Perché siamo l’Italia, non dobbiamo snaturarci in base alle qualità della Nuova Zelanda. Perdere significherebbe comunque uscire dal Mondiale, quindi dobbiamo conquistare i tre punti. La speranza è chiaramente poi quella di arrivare almeno in semifinale». Poi continua la polemica di Radio Padania: «Non è una cosa preoccupante, perché è un’emittente così piccola… Vuol dire che quando la Padania farà il Mondiale, tiferemo contro». Anche noi Daniele.