Convegno Uno Stadio per Amico. Fenucci: "Serve una normativa che consenta di dare certezze sui tempi"

07.05.2013 13:42 di  Emanuele Melfi  Twitter:    vedi letture
Convegno Uno Stadio per Amico. Fenucci: "Serve una normativa che consenta di dare certezze sui tempi"
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© foto di Alberto Fornasari

Quest'oggi, alle ore 9.30, presso il Salone D'Onore del Coni, si terrà il convegno "Uno Stadio per Amico",  organizzato dall'ASI (Associazioni Sportive e Sociali Italiane) in collaborazione con Roma Capitale e con il patrocino del Coni. Tra i partecipanti, spiccano i nomi di Alessandro Cochi, delegato delle politiche sportive di Roma Capitale, Giovanni Malagò, presidente del Coni e di Claudio Fenucci, amministratore delegato della Roma, come riportato dal sito alessandrocochi.

Alessandro Cochi, delegato delle politiche sportive di Roma Capitale
"E’ il momento giusto, è cambiato il governo, il Parlamento. Ora si penserà ai nuovi stadi, di Roma e Lazio. Non trascurando tutti gli impegni attuali di governo. Sono tempi maturi importanti, ora spero che vengano accelerate tutte le operazioni. I modelli? Io punterei su quello tedesco, meglio di quello inglese. Ma soprattutto quello Barcellona, un modello vincente. La legge sugli stadi è importantissima. Si deve puntare su stadi con meno capienza per evitare i vuoti e senza pista di atletica: è questo che chiedono i tifosi. E comunque il prezzo di 120 euro non è il modo giusto per riavvicinare i tifosi al calcio".

Giovanni Malagò, Presidente Coni:
"La nostra non sarà solo una moral suasion, siamo fortemente interessati affinché il prima possibile si possano costruire nuovi impianti che possano dare più lavoro, più sviluppo e più certezze al territorio, la base su cui abbiamo costruito il futuro dello sport italiano. C'è un dovere, un interesse nei confronti di chi sostiene l'attività sportiva e che paga un prezzo altissimo per un gap strutturale del nostro paese. La cosiddetta legge sugli stadi è solo la punta dell'iceberg. In quella rete, quel tramaglio, quella fitta situazione di gangli e complicazioni burocratiche, amministrative e legislative, purtroppo ci sono finiti dentro anche i pesci piccoli, non solo la Serie A e questo mi ha ferito".

Abodi, presidente della Lega B:
"Da tre anni due grandi temi sono stati importanti, l'impiantistica e l'etica. Fino ad oggi abbiamo potuto constatare la distanza con gli altri paesi. La legge è uno strumento, però gli strumenti sono finalizzati agli obiettivi. La Lega non è la semplice somma delle componenti è molto di più, deve garantire quello che spesso il quotidiano non può far vedere. Noi un anno fa abbiamo pensato B futura, tra 10 giorni daremo forma di quello che noi vorremo fare citando 6 amministrazioni comunali che vogliono impegnarsi nella costruzioni di nuovi stadi e impianti di allenamento che sono la casa del calcio. Le risorse sono poche, vanno investite bene dove ce ne sono le condizioni. Stiamo elaborando un protocollo standard anche senza la legge sugli stadi. Abbiamo bisogno non di grandi stadi ma stadi su misura".

Claudio Fenucci, amministratore delegato As Roma:
"Abbiamo bisogno di una normativa che consenta soprattutto di dare certezze sui tempi perché questo è un requisito fondamentale per attirare investitori che possano accompagnarci nella costruzione degli stadi. Una normativa che, come ha ricordato il presidente della Lazio Lotito, non prevede aiuti pubblici. Non esiste un modello di stadio, non esiste un modello di stadio inglese come non esiste un modello di stadio italiano. Esistono situazioni diverse a seconda di quelle che sono le specificità del territorio in questione. Fare un nuovo stadio a Roma non è la setssa cosa come farlo a Lecce. Gli stadi non sono solo un elemento economico, certamente sono il punto da cui il calcio deve ripartire, ma hanno un ruolo importante anche dal punto di vista culturale. Lo stadio diventa la casa del tifoso, il punto di incontro tra il tifoso e il club. Il calcio italiano ha bisogno degli stadi non solo sotto il profilo economico, ma anche sotto il profilo sociale. Il tifoso deve essere riportato al centro della nostra attenzione, troppo spesso in questi anni non lo abbiamo fatto. Dobbiamo abituare il tifoso a vivere in maniera diversa quello che è lo stadio. Molto spesso ci si concentra troppo solo sulla partita, nel senso che il tempo medio di permanenza dei tifosi italiani negli stadi è di circa 120 minuti, troppo poco rispetto all'estero dove è quasi il doppio. Noi della Roma attraverso anche l’aiuto del Coni abbiamo cercato di cambaire le abitudini con l’iniziativa del Cuore Village. Dobbiamo intervenire anche sul sistema di regole. Aggiungo che la nostra Lega Calcio ha bisogno di una nuova organizzazione con campionati strutturati con una maggiore efficienza, se vogliamo attrarre degli investitori e tornare a far diventare i nostri tornei interessanti come un tempo. Avere uno sguardo rivolto ai campionati strutturati in maniera moderna, efficienti, è la base per poter riportare il calcio italiano ai livelli più alti. Questo è quello in cui tutti noi speriamo".