Calvo: "Avere uno stadio di proprietà è fondamentale. La possibilità di non entrare in Champions è stata preventivata nei piani della società. Pallotta non è assente, ci sentiamo tutti i giorni"

04.04.2019 08:30 di  Simone Valdarchi  Twitter:    vedi letture
Calvo: "Avere uno stadio di proprietà è fondamentale. La possibilità di non entrare in Champions è stata preventivata nei piani della società. Pallotta non è assente, ci sentiamo tutti i giorni"

Francesco Calvo, Chief Revenue Manager della Roma, è intervenuto durante l'incontro "RomaTre incontra la Roma", nella lezione “Economia dello Sport, il business model dell’AS Roma” che si è tenuta ieri pomeriggio presso la facoltà Federico Caffè. Oltre al dirigente giallorosso, presenti anche Fabrizio Sammarco, AD ItaliaCamp, Carola Roddi, Consigliera degli Studenti RomaTre, Riccardo Carnevale, Head of Events Starting Finance e Marco Scioli, Presidente Starting Finance.

Di seguito le dichiarazioni di Calvo riportate da Il Romanista:

Di cosa si occupa IL CRO dei una società?
"Si occupa di tutte le forme di ricavo della società, sponsorizzazioni, ricavi da stadio, marketing, dalle televisioni, dal merchandising. Quindi tutte, esclusi quelle che vengono della compravendita dei calciatori. I miei obiettivi principali sono due: definire la strategia e mettere le persone che lavorano con me in condizione di performare al meglio. Di calcio giocato non mi occupo e non ne capisco molto".

Come è divisa la torta dei ricavi della Roma?
"In un mondo ideale dovrebbero essere 33% televisioni 33% stadio 33% sponsorizzazioni. Ma nessun Paese ha questo livello di perfezione. Nella Roma la parte più grande dei ricavi la fanno i diritti televisivi, tra Serie A e competizioni europee siamo intorno ai 100-125 milioni, su 250 di fatturato. Il resto è merchandising e ricavi da stadio".

Quanto potrebbe pesare un mancato ingresso in Champions?
"Ogni società lavora su piani triennali, quadriennali o quinquennali a seconda del modello di Business. Anche la Roma lavora su un piano quadriennale, e sul piano dei 4 anni è plausibile un mancato ingresso in Champions League, l'importante è che non diventi una costante".

Quanto è importante uno stadio per una società?
"Lo Stadio per tutte le società di calcio è un asset fondamentale, ma per me l'aspetto economico che genera è quello meno rilevante. L'avere uno stadio di proprietà cambia l'appeal che una squadra può avere. Uno stadio genera un enorme senso di appartenenza, alla squadra e ai tifosi. Poi l'impatto economico è rilevante, ma per me non è quello principale".

Qual è l'impatto delle spese nel settore giovanile? Sono investimenti a lungo termine?
"Per noi gli investimenti di ricerca e sviluppo sono proprio quelli sul settore giovanile, sono importantissimi. Lo vediamo sul lungo periodo, quando arrivano in prima squadra. Noi abbiamo il record di investimento sui giovani".

Qual è la differenza del rapporto col tifoso tra Juventus, Barcellona e Roma?
"Ogni club vuole rendere i propri tifosi orgogliosi, e il primo modo è tramite il campo. Ma è importante anche cosa riesci a trasmettere ai tifosi, come riesci a relazionarti con loro per farli immedesimare nella squadra. È quello che stiamo studiando nella Roma, dallo stadio, ai negozi, dal modo di comunicare, ai prodotti di merchandising. Sono tutti modi che studiamo per rendere il tifoso orgoglioso".



Quali sono le competenze necessarie per un giovane per entrare nel mondo dello sport?
"Lo studio è la prima discriminante, in secondo piano contano le lingue. Per chi esce dall'università non so se una società di calcio è il settore che consiglio, perché è un mondo che va ad altissima velocità e non ha tempo di insegnare. Nelle aziende di calcio non si permette facilmente di fare esperienze per i giovani, per cui consiglio di iniziare da aziende più grandi e poi passare allo sport o al calcio".

La Roma ha circa 200 milioni di debito, e l'attivo nell'ultimo bilancio era di un milione. Quanto sarà il lasso di tempo per sistemare il bilancio?
"Nel nostro debito rientrano anche quelli con società calcistiche per l'acquisto di giocatori. Sempre di più, anche nel Barcellona, la compravendita dei giocatori diventa un'attività caratteristica. La nostra missione è aumentare i ricavi e ottenere risultati sportivi. Il debito non rappresenta un problema per noi, capisco che la vendita dei giocatori salta all'occhio, ma ci sono stati anche tanti acquisti".

Quanto è importante un buon rapporto con l'amministrazione della città?
"Non ho a che fare io direttamente con l'amministrazione, ma il rapporto con essa è fondamentale, perché noi siamo parte integrante della vita di Roma e non può che esserci un rapporto continuo e duraturo. Questo succedeva anche a Torino e Barcellona".

Quanto impatta nei ricavi della società il calcio femminile?
"Il movimento sta vivendo un grande momento di espansione. In Italia non è ancora uno sport professionistico, e questo comporta dei limiti sul suo sviluppo. A livello di costi e ricavi nella Roma rileva in modo marginale ma è destinato a crescere".

Quanto impatta il FFP sul suo lavoro? Che differenza c'è nel lavorare per una società con un presidente presente e una con un presidente assente?
"Nel mio lavoro non impatta, è uno strumento di controllo su tutte le squadre e pone delle limitazioni, ma nel mio lavoro che è quello di aumentare i ricavi non impatta. Il mio presidente non è assolutamente assente, vado spesso oltreoceano e ci sentiamo più di una volta al giorno. Nelle mie altre esperienze con il presidente che viveva nella stessa città (si riferisce al Barcellona, ndr) lo vedevo meno di quanto lo vedo ora".

Come AS Roma state esplorando il mondo degli eSports?
"Sì, la Roma è presente in questo settore con una squadra di eSports gestita da Londra. Io non credo che però andrà a sostituire il mondo dello sport vero e proprio".

La Roma ha fatto un grande lavoro per espandersi verso i tifosi stranieri, ma per quanto riguarda i tifosi di Roma, sapete qual è la percezione che loro hanno della società?
"È chiaro che anche noi siamo i primi tifosi, abbiamo il polso della situazione. Abbiamo la stessa ambizione dei tifosi, purtroppo dentro un'azienda le tempistiche sono un po' diverse da quelle che si aspettano loro, ma posso assicurare che le ambizioni della proprietà sono anche più alte di quelle dei tifosi".

Riguardo i costi, tolti gli stipendi dei giocatori, quali sono le principali spese della Roma?
"Una raccomandazione generale è che gli stipendi non dovrebbero mai superare il 75% del totale. Oltre a quelli abbiamo gli investimenti nel settore giovanile, nella tecnologia e in servizi esterni".

Qual è il ruolo e la presenza femminile all'interno dell'organigramma della Roma?​​​​​​​
"È molto presente, abbiamo esponenti femminili nel Cda, nel management team e in tanti altri settori. Non ho i numeri precisi, ma sicuramente è una presenza molto forte".​​​​​​​