Brozzi: "Garcia mi ricorda Capello, mi piacerebbe lavorare con lui"
L'ex medico sociale giallorosso Mario Brozzi, non più nello staff dal gennaio 2009, ha dato la propria opinione su Rudi Garcia e la squadra, parlando inoltre di Totti e della sua esperienza con la Roma:
Ti piace il rapporto del nuovo mister Rudi Garcia con lo staff medico? “Non ho visto né sentito questo allenatore andare a mettere bocca o sentenziare sul lavoro dello staff medico. Cosi si evitano polemiche inutili con chi si occupa del recupero dei calciatori infortunati. Mi piacerebbe molto lavorare con Garcia, un tecnico che mi ricorda molto Fabio Capello”.
Con la Roma la tua storia, il tuo rapporto di lavoro è finito? “Non ho mai nascosto che mi piacerebbe tornare a lavorare con la Roma, soprattutto ora con Garcia che stimo molto. Sono molto legato ai colori giallorossi e alla piazza romana. In questa squadra rivedo le caratteristiche della nostra Roma vincente nel 2001: un gruppo che si rivede nel suo allenatore, che prende la forza dal carisma mister e che ha un ottimo rapporto con i suoi collaboratori. A chi non piacerebbe lavorare con un allenatore come Rudi Garcia?”.
Sulle condizioni di Totti. “La lesione di Francesco va rispettata. Tempo fa Guardiola ebbe un infortunio molto simile e si decise di operarlo, peggiorando la situazione del calciatore spagnolo. Più volte recentemente ho mandato il messaggio, tramite le interviste ai miei colleghi, di non ripetere l’errore fatto sottoponendo l’atleta all’intervento chirurgico. La zona che Totti si è lesionato è una parte molto delicata vicino al nervo sciatico e bisogna andarci cauti, anche perché Francesco è uno che scenderebbe in campo sempre. Complimenti allo staff della Roma che sta facendo molto bene”.
Sull’infortunio di Destro invece cosa è successo? “È successo qualcosa che nessuno può spiegare. Il silenzio della società sull’infortunio del ragazzo e di non dire cosa realmente abbia avuto ha solo alimentato chiacchere e leggende intorno al nome di Destro”.
L’attuale proprietà ti ha mai contatto per tornare? “Nessuno dell’attuale società mi ha mia chiesto di tornare a lavorare a Trigoria. Credo che qualche dirigente, che ora non c’è più, abbia avvelenato il mio nome ogni volta che è stato accostato alla società capitolina. Io c’ho provato più di una volta a propormi ma qualche ‘mal di pancia e gelosia’ per la mia amicizia con Capello mi ha impedito di tornare a lavorare nella Roma. La cosa che mi dispiace maggiormente è che ai tempi di Capello avevamo avviato il progetto del Roma Lab, una struttura che segue l’atleta a trecentosessanta gradi. Eravamo arrivati ad un buon punto con quel progetto, poi una sola persona ha voluto sfasciare tutto il giocattolo che avevamo allestito perché non era di suo gradimento”, ha dichiarato a Radio Manà Manà.