Bertolacci: "Andrei volentieri in ritiro con la Roma per giocare le mie carte"
Una lunghissima intervista ad Andrea Bertolacci quella apparsa oggi su Il Romanista. Vocegiallorossa.it ve ne propone uno stralcio.
Si può dire che questa sia stata la tua prima estate di vacanza dopo due anni?
Di vacanza? Magari… se non mi fossi fatto male, mi sarei fatto almeno quindici giorni a Lecce, pure se stavo da solo al mare, perché lì si sta troppo bene. Forse d’inverno soffri un po’ perché la città è piccola e non c’è tantissimo da fare, ma Lecce è bellissima e poi posso dire una cosa? Roma non mi piace più come prima, ultimamente è peggiorata anche dal punto di vista della gente, mentre giù la mentalità è più carina e per il fatto che sei del Lecce ti coccolano tutti. Prima che andassi via, la gente mi fermava per strada per dirmi “devi rimanere assolutamente” e quand’è così, che gli dici? Vediamo, fosse per me…
Fosse per te…?
Fosse per me, andare in ritiro con la Roma sarebbe sicuramente una bella opportunità. Una volta lì mi gioco le mie carte e vediamo, se c’è poco spazio prenderemo delle decisioni. Non sono il tipo che gareggia per partecipare, dovunque dovessi giocare l’anno prossimo – e alla Roma sarebbe bello -, l’obiettivo è crescere e migliorare quanto fatto fino qui. Altrimenti non ha senso.
Luis Enrique dovrebbe far giocare la Roma con il 4-3-3: tu in quale ruolo ti vedi?
Nel centrocampo a tre, credo che il mio ruolo ideale sarebbe l’intermedio di sinistra: lì potrei esprimermi al meglio, sia in fase di interdizione sia quando c’è da impostare e da inserirsi. Quest’anno ho giocato anche trequartista e i tre gol dicono che ho il tempo per gli inserimenti.
Della vicenda calcioscommesse che idea ti sei fatto?
Penso sia molto difficile provare che il risultato di una partita sia stato deciso a tavolino. Si è detto: in Inter-Lecce i quattro difensori del Lecce erano tutti d’accordo. Ma come? E se la partita è finita 1-0? Se ho mai pensato che ci fosse qualcosa di strano in una partita? Finora mai.