Baldini: "Le regole? Siamo convinti che sia la strada giusta nel lungo termine"
Le parole di Franco Baldini a Sky:
“Il nervosismo? Abbiamo regalato venti minuti all’Atalanta, poi abbiamo cercato di reagire attraverso i nervi e non il gioco e questo ha portato prima all’ammonizione di Gago che salterà il derby e successivamente all’espulsione di Osvaldo. L’esclusione di De Rossi? E’ un dazio da pagare. Lui ha ritardato alla riunione tecnica. L’allenatore è sempre disponibile però da alcune regole non vuole transigere. Questa volta è incappato un giocatore per noi importante e questo ha avuto delle conseguenze. Come ha reagito De Rossi? Qualunque giocatore non prenderebbe bene questa scelta ma da professionista l’ha accettata. Questo lo posso confermare. Decisione difficile da capire? Posso comprendere ma l’allenatore con i giocatori è sempre disponibile. Lui ha solo chiesto il rispetto di pochissime regole. E’ una situazione che è già successa a Firenze con Osvaldo. Noi abbiamo scelto di non puntare sulle convenienze del momento ma pensiamo sempre a quello che è il bene del gruppo nel lungo termine. Oggi l’abbiamo pagata ma nel lungo periodo queste regole porteranno i loro frutti. Troppa rigidità? E’ un rischio, non lo nego, ma è altrettanto vero che se, dettando poche ma chiare regole, queste vengono infrante soprattutto dai giocatori più importanti corriamo il rischio di non dare un buon esempio. Il fatto che questo sia giusto non può essere inficiato dal contesto in cui viene praticato. Se siamo convinti che questa è la strada giusta, l’ambiente in cui si mette in pratica ciò non conta più di tanto”.
Baldini a Mediaset
"L'esclusione di De Rossi? Daniele ha avuto un ritardo alla riunione tecnica e l’allenatore ha pensato non fosse pronto per giocare, quello che dispiace è che a incappare è stato un giocatore esemplare e che di solito detta le regole di comportamento, ma se dalle poche regole che abbiamo si deroga se ne pagano le conseguenze. Un po’ di flessibilità per certi giocatori? E’ pericoloso il discorso di fare eccezione ai giocatori simbolo. Se decide l’allenatore? Sì, ma noi avalliamo, queste regole sono due-tre. Se ho parlato con De Rossi? Ovviamente non era felice quando ci ho parlato, però ha compreso e accettato la decisione. Se ha cercato di motivare il ritardo? Non conosco i particolari. Se Luis Enrique ci ha comunicato la decisione dopo che l’aveva presa? Dopo che siamo arrivati al campo, Luis era particolarmente scosso, si vedeva che era scuro in volto e non escludo che abbia preso la decisione mentre venivamo dall’albergo al campo. Aveva un tormento durante il tragitto. Il fatto che De Rossi aveva elogiato Luis Enrique può condizionare il rapporto? Mi sento di escluderlo per la stima reciproca che nutrono, sono convinto che non inciderà. I 31 gol presi sono un problema? E’ vero, specialmente fuori casa, oggi credo però che la squadra abbia risentito nei primi minuti di questa decisione, e l’allenatore sapeva che avremmo potuto pagar dazio per questa cosa. Provvedimenti per quei giocatori che perdono le staffe? Saranno adottate delle conseguenze ai comportamenti dei giocatori, l’avevo definita una squadra bambina, e lo è. Quando le partite sembrano prendere una certa piega bisogna avere comunque un atteggiamento propositivo, ora mettiamo un punto convinti che domenica possiamo ripartire".