Alberto De Rossi: "Pallotta sta rivoluzionando tutto. In Italia non c'è pazienza con i giovani"
Alberto De Rossi, tecnico della Primavera giallorossa, ha rilasciato una lunga intervista al sito bleacherreport.com. Ecco le sue parole:
Com'è giocare la Uefa Youth League?
“Penso che la Uefa Youth League sia un qualcosa che debba diventare obbligatoria, per tutti i club, italiani e non. Credo davvero che si tratti di qualcosa che sia assolutamente formativo, per noi e per i nostri avversari. Completa i giocatori, permette loro di confrontarsi con giocatori, club e strutture diverse. Avevamo un girone molto difficile, ma anche molto stimolante. Abbiamo giocato contro tre squadre totalmente diverse. Per i giocatori questa esperienza è stata fantastica".
Le avversarie?
"I giocatori del Bayern sono molto piccoli, dotati di ottima tecnica. Nel City invece sono tutti grandi, molto forti fisicamente e giocano con tanta aggressività. Quelli del Cska Mosca sonocontropiedisti, ti aspettano e poi attaccano”.
Perché i giovani calciatori sono poco utilizzati in prima squadra?
“Tra Prima Squadra e Primavera il divario è enorme. Qui in Italia, non siamo ancora stati in grado di colmarlo, purtroppo. Altre nazioni presentano una categoria intermedia, oppure hanno le riserve o una squadra B: in ogni caso, i giovani fanno esperienza. In Spagna, un sacco di squadre possiedono seconde squadre nelle altre divisioni, dove giocano normalmente. Poi, se vincono, vengono promossi o comunque, anche se non possono venire promossi (come il Barcellona B, ndr) i ragazzi giovani arrivano a giocare in un campionato appropriato. Anche nelle Nazionali giovanili, noi italiani convochiamo spesso giocatori della Primavera, mentre le altre nazionali si possono permettere giocatori che hanno già giocato tornei importanti. La differenza è enorme”.
La tua esperienza a Roma?
“Ho visto due diversi proprietari: la famiglia Sensi e ora James Pallotta. Con la famiglia Sensi, abbiamo avuto alcuni grandi momenti, sia a livello giovanile che di prima squadra. E ora, il signor Pallotta sta rivoluzionando tutto, ha così tanta energia, è come un vulcano! C'è un grande desiderio di migliorare il club, di internazionalizzarlo anche a livello della Primavera".
Come deve essere il calcio per un giocatore della Primavera?
"Prima di un lavoro, deve essere una passione che serva anche per far crescere e maturare i ragazzi, per far legare lo sport e la cultura. Proprio quest’anno, siamo stati in Vietnam nel mese di gennaio, poi siamo andati in Sudafrica a luglio per un torneo; poi le trasferte di Uefa Youth League a Mosca, Manchester e Monaco di Baviera. Inoltre, c'è la Viareggio Cup ed il campionato, tutte competizioni che danno esperienza ai ragazzi. Anche per noi allenatori, è bellissimo. I ragazzi si sentono quasi come dei calciatori importanti, ma abbiamo vissuto anche esperienze al di fuori del campo. Come quando eravamo in Vietnam, a Ho Chi Minh City, e siamo andati a vedere il museo della guerra Abbiamo anche giocato di fronte a 25.000 spettatori, è stato fantastico. A Durban (Sudafrica, ndr) è stato lo stesso. Abbiamo visitato le scuole e abbiamo visto come le persone vivono lì. Abbiamo visto che le scuole in Sudafrica, sono dignitose e piene di persone felici anche se non dispongono quasi di nulla. Queste esperienze servono per il calcio e non solo, i ragazzi se le portano dietro. In questo modo, quando ritornano a Roma e si scontrano con qualcosa che non gli piace, con questa esperienza possono migliorare. Il vero successo significa mandare un giocatore nella Prima Squadra. Potrebbe sembrare la risposta banale, o retorica, ma è vero. Sarà sempre una grande soddisfazione, perché tu l'hai visto crescere e formarsi come calciatore".
Totti, De Rossi e Florenzi: tre giocatori che dalla Primavera hanno conquistato la Prima Squadra, con eccellenti risultati...
“Negli ultimi 10 anni, probabilmente ci sono stati solo tre o quattro giocatori che erano pronti ad andare direttamente dalla Primavera alla Prima Squadra. Questo per colpa del gap che ho citato, ma anche per l’atmosfera attuale che non aiuta. In Italia, vogliono che un giocatore sia subito pronto, altrimenti è meglio non lanciarlo. Credo che all'estero i giovani vengano accettati e aspettati con pazienza, cosa che in Italia non c'è. Ma cosa potrebbe essere più bello? Un giocatore, cresciuto nel settore giovanile del club, magari anche nato nella stessa città? Sarebbe fantastico”.
ALBERTO DE ROSSI: "PALLOTTA STA RIVOLUZIONANDO TUTTO", DA BLEACHERREPORT.COM