Roma-Hellas Verona 3-1 - Cosa dicono gli xG - Gli scaligeri non confermano la loro overperformance difensiva. Mkhitaryan specialista dei gol difficili. GRAFICA!
Negli ultimi anni è stato sviluppato un nuovo tipo di dato che può aiutare ad analizzare ciò che è successo nelle partite di calcio e il rendimento delle squadre. Si tratta del dato degli Expected Goals, vale a dire un numero che quantifica, in media, i gol che si segnano in una partita dai tiri che si prendono durante la gara. Un numero non indiscutibile, in quanto sono stati sviluppati diversi modelli che danno dei risultati diversi (anche se tendenzialmente simili), e al quale non si può ridurre l’intero andamento di un match, ma che può aiutare a dare contezza di determinate situazioni in modo più freddo. Ecco l’analisi di Roma-Hellas Verona, con i dati di understat.com.
GLI XG TORNANO AL CENTRO DEL VILLAGGIO - L’Hellas Verona si presentava all’Olimpico con la miglior difesa del campionato: 18 reti incassate in 19 partite. Il conto degli expected goals subiti, però, era di 29,46: vale a dire che la squadra di Juric aveva subito ben 11,46 gol in meno di quelli attesi, dato che può dipendere da errori marchiani avversari, parate del portiere e altre circostanze particolari. Insomma, l’Hellas ha concesso tanto nel girone d’andata e subìto poco, il contrario della Roma che, col peggior delta tra gli xGA - 21,68 - e le reti effettivamente incassate - 29 - del campionato, è stata punita più spesso di quanto avesse effettivamente lasciato agli avversari. Un’overperformance, quella degli scaligeri, affossata dalla overperformance offensiva della Roma, che segna 3 gol con i primi 0,77 xG generati della gara e addirittura i primi 2 dopo aver creato appena 0,09 xG, chiudendo con 2,18 xG grazie ai tanti tentativi effettuati a risultato ormai acquisito. Tolta la rete di Mayoral da 0,66 xG, i due gol che aprono la partita sono rispettivamente da 0,01 xG e 0,04 xG. Un dato che evidenzia in maniera abbastanza netta la scarsa reattività della retroguardia ospite e la brutta serata di Silvestri.
ANCORA UN ERRORE INDIVIDUALE - Gli ospiti non creano quasi nulla: il conto finale degli expected goals della squadra di Juric è di 0,73, la metà dei quali - 0,36 - sono rappresentati dal colpo di testa vincente di Colley, al termine di un’azione che nasce da un’ingenuità di Spinazzola e con un Pau Lopez probabilmente non perfetto: insomma, i soliti difetti individuali che macchiano una fase difensiva ancora una volta efficace. Nessuno degli altri 7 tentativi del Verona (1 solo di questi nel primo tempo) ha infatti superato gli 0,07 xG di pericolosità.
QUASI IL GOL PIÙ DIFFICILE - Il gol del momentaneo 2-0 di Mkhitaryan è la seconda rete più difficile segnata dall’armeno nel suo campionato. Gli 0,04 xG sono infatti un valore più alto rispetto solamente agli 0,02 di Roma-Parma, a seguire ci sono gli 0,05 di Roma-Torino. Il numero 77 è l’unico giocatore della Roma che è riuscito a segnare tre gol da tiri così difficili: a seguirlo è Gianluca Mancini, a segno con il Verona con un colpo da 0,01 xG e contro l’Inter con uno da 0,02.